di ALESSANDRO
ROMITI
La messa in sicurezza dell’impianto? Semplice: seppellire
le ceneri dei forni nelle fondamenta e nell’area di calpestamento – Una
patata bollente passata a Asl e Arpat “se lo riterranno opportuno”
MONTALE-PIANA. Il Tirreno ritorna sulle “ceneri
sepolte” con articolo travestito da scoop, ma già anticipato da noi e da un bel
pezzo. È la seconda volta che succede sullo stesso argomento (vedi).
Leggere poi le dichiarazioni dell’assessore Fragai sul
Il Tirreno è un esercizio di grande suggestione per la serie delle sue incredibili
affermazioni. Gli amministratori provinciali, dice fra l’altro il politico,
hanno dato “…mandato ad Asl e Arpat di approfondire ulteriormente la
questione se lo riterranno opportuno”.
È quel “se lo riterranno opportuno” che non
può non dare particolarmente fastidio. Per quale motivo, dovrebbero ritenerlo
opportuno: a Pistoia, sappiamo bene nessuno ha visto e sentito niente, e se
per caso, avesse percepito qualcosa, in quel caso, potrà sempre dire di non
aver capito. La politica della provincia, a grandi linee, non è proprio questa
se guardiamo a ciò che è accaduto in Comunità Montana o se seguiamo, pur poco
poco, le vicende degli Untouchables?
Eppure la vicenda è semplice: sarebbe, più o meno,
come se venisse individuata una bomba inesplosa della seconda guerra mondiale
nei pressi del binario del treno, e il Sindaco dicesse al maresciallo della stazione
dei Carabinieri di valutare e decidere lui, se rimuoverla o lasciarla lì se
lo riterrà opportuno.
L’articolo è peraltro ipnotizzante: Bruno Tempestini
presenta un’immagine dell’impianto negli anni 80 (della serie di quelle già pubblicate
dal blog – vedi) e che comunque rappresenta i
cumuli e non la discarica, oggi consolidata in una massicciata usata quale
fondazione e piano di calpestamento dell’impianto stesso. E allora non è forse tentativo
di confondere le mele con le pere? Non è una sorta di depistaggio così amato,
come sistema, dai nostri politici?
L’articolo apparso sul quotidiano è dunque solo
suggestivo, con l’immagine dei cumuli di cenere degli anni ’80 dove, come scrive la stessa
Faragli, “… un tempo c’era una discarica, che aveva bisogno di essere messa
in sicurezza, e così è stato”.
Ancora una volta, il super-Assessore all’Ambiente è
ben informato e precisa in modo categorico, gli esiti di valutazioni che
dovrebbero, anzi sono state, demandate agli organi di controllo. È bello avere
un Assessore così: un cittadino si sente appagato, protetto e soprattutto “garantito”,
ma anche “partecipato”.
Torneremo a chiedere, con quali tecniche e
procedimenti di progettazione ingegneristica, è stata costituita la
fondazione di “messa in sicurezza” di due/tre ettari di ceneri, usate a
fondamento di una sistema di fabbricati e impianti come quello di via Tobagi.
È stata fatta una esplicita richiesta di accesso
agli atti al Comune di Montale e, dopo aver sollecitato anche il Cis, nessuno
ha saputo ancora dire le argomentazioni per cui questo episodio sconcertante,
questo “seppellimento di cadavere-cenere”, avrebbe portato al tavolo
istituzionale (sì, perché se è istituzionale, anche se è inconcludente e
retorico, è un atto determinato e funzionale all’esercizio democratico del
sistema: insomma un atto di massima retorica, salvachiappe dei politici,
ed era già successo i 27.2.2012 in Comune a Montale per le polveri fini).
Eppure il Cis, ha scritto e firmato una relazione
sull’imbarazzante vicenda, ma non l’ha consegnata nemmeno ai Comitato dei
cittadini per il controllo dell’impianto, a cui ha partecipato solo il
presidente Franceschi e il consigliere Zuccherini, ma non i tecnici
responsabili dell’impianto medesimo (vedi).
Se la erano dimenticata in ufficio? Una semplice
dimenticanza? E si erano dimenticati anche dei direttori dell’impianto
Perruccio e Marchiani?
Li comprendiamo perfettamente. In questi giorni
hanno effettivamente diversi grattacapi a cui pensare… Grattacapi per una
discarica che aveva bisogno di essere messa in sicurezza, e così è stato.
È bello quel così è stato.
Hanno fatto sparire il cadavere seppellendolo sotto
il pavimento della cucina.
Come nei film americani.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 26 maggio 2013 | 07:17 - © Quarrata/news]
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