di LUIGI SCARDIGLI
QUARRATA. Me lo ha espressamente chiesto mia figlia Alagia, 16 anni,
ragazza come milioni di altre, di voler partecipare al corso di autodifesa
organizzato dalla Questura che si è svolto ieri sera al Polo Tecnologico Bassi, a Quarrata, nella sala intestata a Libero
Grassi, il commerciante che non si volle piegare al pizzo. E che proprio per
questo motivo fu trucidato.
Me lo ha chiesto, perché, con molta
probabilità, nonostante abbia la testa sulle spalle e la porti a spasso alta e
fiera, avverte incombente, quotidiano, onnipresente, il pericolo di potersi
imbattere, in un qualsiasi momento, in un violento. E non è la sola, perché
ieri sera, nella palestra intestata all’amico e collega Giancarlo Zampini, con
lei, c’era un nutrito stuolo di donne, dai 20 ai 60 anni, accomunate dalla
stessa identica emozione: la paura.
A tranquillizzarle e a dar loro i primi
rudimenti di come eventualmente difendersi al cospetto di un malvivente, tre
abili funzionari di Polizia: Rocco Malacarne, veterano docente di arti
marziali, uno dei suoi più giovani e promettenti allievi, Fabrizio Teodori e
Paolo Romeo.
Prima un po’ di riscaldamento, qualche
battuta con le allieve (ieri sera era il penultimo appuntamento di questo
corso) e poi via, con le dimostrazioni pratiche, piccole, ma decisive lezioni
che potrebbero rivelarsi, nella malaugurata occasione, risolutive, vitali: come
riuscire ad evitare un fendente di una lama, o l’aggressione con un oggetto
contundente. Movimenti secchi, decisi, essenziali, elementari, in grado però di
annullare e vanificare, nella sciagurata ipotesi, anche il più aggressivo dei
malintenzionati.
Stefania, Cinzia, Elena, Federica,
Ilaria, Chiara e tutte le molte altre presenti alle due ore di addestramento,
si sono presentate in tuta da ginnastica: non brillantissime negli esercizi
ginnici, ancor meno nelle dimostrazioni pratiche, sia nelle vesti di
aggressori, che in quelle di aggredite, ma questo piccolo grande spaccato umano
femminile (c’era anche Marco Bai, vice Comandante dei Vigili Urbani di
Quarrata, ma era l’unico tra le allieve) dimostra, insindacabilmente, una
tristissima verità: le donne hanno paura. Ed hanno ragione ad averne!
E nessuna di loro, con molta
probabilità, se dovesse incappare in un tragico inconveniente, saprebbe
spolverare, alla bisogna, le alfabetizzazioni ricevute ieri sera dai tre validi
istruttori ed evitare, applicando i loro insegnamenti, il peggio: in quei
drammatici frangenti, il sangue circola con lentezza, il cervello riceve meno
ossigenazione e la pura sin impossessa anche delle più elementari nozioni di
autodifesa e i malviventi, quasi sempre, hanno la meglio.
Sarebbe forse opportuno che la
Questura, quanto prima, indicesse ed organizzasse anche corsi per come
depotenziare la stupida, violenta e secolare aggressività maschile. Per questi
però, gli istruttori, anziché con il kimono, dovrebbero presentarsi con quale
libro e alcune bombolette di tolleranza; purtroppo, però, tra i maschietti,
serpeggia l’analfabetismo. E i cattivi odori.
E si vede. E si sente!
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Foto di Luigi Scardigli.
[Mercoledì 22 maggio 2013 | 12:46 - © Quarrata/news]
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