PISTOIA. Un nostro lettore di Torino qualche mese fa ci ha
raccontato – mostrandocene le prove per atti di pubblico dominio – una storia
che ha dell’assurdo e dell’incredibile.
Per praticità nel raccontarvela, e assumendo
come nome di questa storia il marchio del consorzio di aziende in essa coinvolto,
il Newcorail, iniziamo a raccontare questo calvario giudiziario (misto
civile-penale) partendo dalle ultime battute: domani, 24 maggio, infatti, alle 15, ci
sarà la prima udienza penale relativa alla vicenda; poi – magari – riprenderemo
la narrazione dall’inizio pubblicando anche i documenti ufficiali con annessi e
connessi, perché l’opinione pubblica si renda conto di cosa possa succedere in
questa piccola città.
Intanto ecco una sintesi per sommi capi:
1. Newcorail è un consorzio, con sede a Pistoia, nato nel 2007 per garantire
forniture ad AnsaldoBreda.
L’ingegner Nicola Marmo ne è stato Presidente fino al 26 aprile 2011. Le
Ditte socie sono: Rustici, Officina Elettromeccanica LA, Job&Service e le
due ditte di cui Marmo è rappresentante legale: la Sirtec e la Sirtec Rail.
Di questo consorzio, all’epoca dei fatti criminosi, la signora G.E. era
Vicepresidente e responsabile dell’amministrazione. Ma la medesima era anche la
figlia del fu G.G., amministratore della ditta Rustici, e moglie di L.V., responsabile
legale della ditta Elettromeccanica LA.
2. Alla fine del 2009 l’ingegner Marmo iniziò a sospettare che qualcosa non
andava come doveva.
Indagando, a maggio del 2010 scoprì quelli che secondo lui erano gravi
ammanchi di denaro, operati dalla signora G.E. a favore della ditta del padre e
di quella del marito.
Non trovando un accordo grazie al quale la signora tirasse fuori anche le tutte
altre operazioni dello stesso tipo, che l’ingegnere sospettava ci fossero, l’8
settembre 2010 Marmo presentò una querela per l’ipotesi di appropriazione
indebita.
Tale querela, in maniera stupefacente, ha avuto, come esito, il rinvio a
giudizio leggibile nelle tre immagini allegate a questo post.
3. È accaduto anche che, nel periodo in cui l’ingegner Marmo minacciava
querela contro la signora G.E. come responsabile dell’amministrazione, tra fine
maggio e settembre 2010, quest’ultima sospendesse arbitrariamente i pagamenti nei
confronti dei consorziati pur essendovi un’adeguata liquidità di cassa.
La motivazione? Si sarebbe provveduto solo dopo aver chiarito il tutto.
Per l’ingegner Marmo, che si sentiva derubato e soffriva per mancanza di
liquidità, ciò significava la morte aziendale: e perciò era pronto a qualsiasi
accordo pur di avere un po’ del denaro dovutogli. Tuttavia, avvalendosi dei
poteri di Presidente, Marmo, emise, a favore della Sirtec, di cui era ed è amministratore
delegato, due bonifici: uno da 84.000 € e un altro da 50.000 €.
A séguito di ciò è stato rinviato a giudizio e dovrà difendersi: pur se è
convinto che, se la giustizia funziona correttamente, non sarà difficile dimostrare
la propria innocenza.
È assai probabile che, durante il processo, emergano altri fatti gravi o
comunque assai imbarazzanti. Alcuni di questi fatti – secondo Marmo – coinvolgono l’intero
Consiglio di Amministrazione e non solo.
Ma intanto, domani alle 15, in aula…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 23 maggio 2013 | 16:21 - © Quarrata/news]
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