di LORENZO CRISTOFANI
PISTOIA. Un solo scatto, in
piazza San Lorenzo, permette di catturare la facciata di tre distinte chiese,
diverse per forme e stili, ma disposte scenograficamente lungo la stessa visuale
: esiste al mondo un caso simile ?
Forse
no, e solo qui, in una delle principali piazze del Quartiere di porta San Marco, forse il più suggestivo di tutta
Pistoia, è possibile tanto. In primo piano c’è la chiesa rinascimentale di
Santa Maria delle Grazie (vedi),
in secondo piano sulla destra, maestosa e un po’ nascosta dai pini, si vede la
facciata di San Lorenzo, luogo del cuore Fai, il cui chiostro è stato recentemente
recuperato ed è fruibile, mentre al centro, sempre in secondo piano, appare
timidamente la facciata dell’antico oratorio di Sant’ Ansano. Si tratta di una
stravagante struttura tardo barocca incrinata dall’incuria e dalle fatiche del
tempo, che racchiude ancora ben visibili gli eleganti affreschi di Bartolomeo
Valiani e che, nell’indifferenza generale, è divenuta infine ospizio per piccioni.
I
cittadini di oggi infatti usano l’antico prato dei frati agostiniani – la
piazza San Lorenzo – come maxi parcheggio
scambiatore a cielo aperto e difficilmente posano l’attenzione su questo
edificio che ancora agli inizi dell’Ottocento era riservato al culto. Il caso
di Sant’Ansano diventa allora il simbolo di quella grande sfida di tutti i
pistoiesi -classe dirigente e cittadinanza attiva, associazioni e singoli – la restituzione, cioè,
della dignità al ricchissimo patrimonio monumentale urbano in decadenza. E’
ormai più che evidente che con la progettazione dell’area del Ceppo dovrà
parallelamente iniziare una seria riflessione sul patrimonio immobiliare in
disuso della città storica, magari con un attento piano di proposte e funzioni
e – perché no? – come avviene in molte
parti del mondo, con un concorso di idee.
E
qui torna in gioco il ruolo di enti che per statuto e tradizione investono in
cultura e che dovrebbero valorizzare l’arte nel senso più lato e legarla all’identità
di un territorio.
Molti
esperti del settore, parlando dei Dialoghi
sull’Uomo, un evento che costa (alla comunità in definitiva, perché sono
soldi della Fondazione) 350mila euro e che dovrebbe quindi generare importanti
e riscontrabili ricadute, sostengono che si tratti di un evento finalizzato più
a celebrare e nobilitare gli organizzatori che a rafforzare e incrementare con
ampio respiro la dimensione culturale cittadina.
Tanti
altri invece ne sottolineano il basso profilo, rispetto ad iniziative di
prestigio nazionale che trattano tematiche complesse, questioni aperte e
inerenti la modernità , come il festival della filosofia di Modena o il
festival Vicino/Lontano
di Udine. Personalmente mi limito a considerare che nell’attuale fase di
ristrettezze economiche recuperare il patrimonio culturale e identitario del
territorio, come il negletto oratorio di Sant’Ansano, o come il Conservatorio Santa Caterina di San Marcello,
e dialogare su modalità e forme del recupero nella dimensione urbana, sia un
doveroso investimento capace di dare un senso, nel lungo periodo, alle
politiche culturali della nostra comunità.
È
auspicabile quindi che l’indifferenza che ha avvolto e tutt’ora circondo Sant’Ansano
evolva verso un vero rinascimento culturale legato al Pistoia pride : sarebbe l’unico baluardo per una società da non
ridurre ad un insieme di consumatori passivi di logiche economiche decise
altrove.
Il
blog come sempre farà la sua parte e stimolerà la riflessione su queste
tematiche.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 30 maggio 2013 | 15:57 - © Quarrata/news]
Ottimo, come sempre.
RispondiEliminaKa Xhiesa du sant'Ansano fu chiesta quasi venti anni fa dagli Ortodossi che si impegnavano a restaurarla insieme all'attiguo appartanto. Ci fu negata con l'affermazione che serviva "urgentemente" all'Ospedale del Ceppo. E' evidente che le ragioni erano ben altre e non avevano nulla a ce vedere con il recupero della vecchia Chiesa. Ci fu dato al suo posto un locale storto all'angolo tra p.za S.Francesco ed il Parcheggio di Porta al Borgo. Lo abbiamo reso usabile con grandi spese e poi, con l'aiuto della Fondazione Cassa di Risparmio, con pitture murali in stile bizantino che sono state richiamate in varie guide turistiche anche in lingua russa. IL fatto che il sopra ora è abitato e quindi la Chiesa è "fuori regola canonica" si pongono molti problemi. Non abbiamo certo intenzione di lasciare il luogo che ci è costato tanti sacrifici ma da quando una cooperativa sovrintende allo stabile non solo si sono fatti gli scanna-fossi esterni a suo tempo promessi ma nemmeno si è ancora provveduto del tutto all'umidità proveniente dal sopra e molti dipinti sono già seriamente danneggiati.
RispondiEliminaOra la nuova amministrazione Comunale ha - e la ringraziamo di cuore specialmente il sindaco dott. Samuele Bertinelli - e questa sensibilità nuova potrebbe farci ritornare alla ecchia idea e quindi .. ma il problema sono i fondi. Il restauro dovrà essere "filologico" per recuperare questo tempio che a parte l'odierna struttura barocca (per quel che ne resta, è molto antico, ospitava prima la confraternita della Crocetta e dal XVI secolo quella di S.Ansano, con evidente richiami alle presenze senesi a Pistoia. Occorre salvare almeno quel che resta degli affreschi del Valiani (poco in realtà) ma toglieremmo un orrore che rovina la piazza san Lorenzo ed è una vergogna per la città. Ho parlato col Sindaco acquisendo la sua disponibilità e spero di trovare ascolto in fondazioni qualora l'idea vada in porto. Certo ci vuole coaggio a metterci in questa impresa con le difficoltà economiche che già abbiamo. Ma siamo pronti a sacrifici, nei limiti del possibile. Questa Chiesa e magari qualche edificio accollato, dati agli Ortodossi diventerebbero segno di una apertura di Pistoia, in antico ai senesi oggi alla gente ortodossa di molte nazioni e potrebbe ospitare al suo interno una specie di mostra permanente del culto del Santo. Sarà quelche Dio vorrà e chi può aiuti facendosi avanti. O rivolgendosi a me o al sindaco Bertinelli.
+Silvano vescovo di Luni
Vedremo!!!!