domenica 19 maggio 2013

BEPPE GRILLO E IL MODELLO DI MOVIMENTO POPULISTA E AUTARCHICO


AGLIANA. Da Carlo Papi, segretario del Circolo Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra di Agliana, riceviamo la seguente lettera:

Beppe Grillo propone un modello di movimento populista, destrutturato al suo interno, che con le sue fantasmagoriche ricette crede di risolvere tutti problemi della Società con proposte drastiche da prendere o lasciare.
Il grillismo, di fatto, è un sistema chiuso che si colloca in posizione antagonista contro tutto e tutti e assolutamente impermeabile al dialogo con chiunque, sia di destra, di sinistra e di centro.
Nel programma di Grillo vi sono punti che, in astratto, possono suscitare attrattiva nell’opinione pubblica: abolizione dei partiti e dei costi della politica, riduzione drastica delle retribuzioni pubbliche e private, messa al bando dei sindacati, salario di cittadinanza ecc.

Poi si tracciano soluzioni generiche ai problemi settoriali: economia, energia, trasporti, salute, istruzione, lavoro ecc. Si propongono soluzioni semplicistiche a problemi complessi facendo facile presa su un’opinione pubblica notoriamente arrabbiata per la crisi economica in atto e facile all’emotività. Programmi, quelli di 5 Stelle, privi di una progettualità sistemica che non reggono alle prove di sostenibilità economica e finanziaria.
Il Grillismo rimarca con insistenza che il programma di 5 Stelle non è negoziabile e, pertanto, è del tutto inutile che le altre forze politiche si affannino a ricercare punti di possibile contatto o ipotetiche alleanze.
Il Movimento 5 Stelle, al suo interno, attua il principio che “uno equivale all’altro” e cioè è interscambiabile secondo le infallibili e non confutabili decisioni di Grillo e di Casaleggio (esperto in marketing mediatico e noto affarista). Nel movimento non esistono statuti, regolamenti, organi elettivi ed il ricambio viene deciso via web secondo le imperscrutabili volontà di capi poco visibili. La linea è chiara: chi non accetta le decisioni dei capi viene espulso senza alcuno indugio. È inutile inseguire il grillismo, è tempo perso!
Il Movimento 5 Stelle non è, poi, una novità. Di movimenti in Italia ce ne sono stati numerosi. Ricordo il movimento “Dell’uomo qualunque” del commediografo Guglielmo Giannini, nato nel dopoguerra, in auge per 4-5 anni, e di cui si sono perse le tracce reperibili solo in vecchi e romantici memoriali. È vero che la democrazia ha subito duri colpi a causa della condotta insipiente dei partiti, del malcostume dilagante e dell’occupazione del potere da parte delle varie lobbies affaristiche. Ma un attacco sconsiderato ed irresponsabile alla democrazia rappresentativa può condurre verso sentieri pericolosi in direzione di soluzioni populistiche-autoritarie. Non dimentichiamo che il Fascismo nacque, come movimento, a seguito della crisi della democrazia rappresentativa, nel quadro di una concezione di sistema chiuso come, oggi, si presenta il grillismo.
Carlo Papi
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[Domenica 19 maggio 2013 | 08:17 - © Quarrata/news]

5 commenti:

  1. Egr sig.Papi,
    ho letto con attenzione e rispetto quanto Lei scrive e, senza entrare nei dettagli, potrei anche dire che, su tanti punti sono d'accordo (anche se, magari, Lei è troppo pessimista e drastico per quanto riguarda la rigidezza e la non modificabilità delle posizioni grilline).
    Il punto su cui,però, non tanto voi di Rifondazione, ma il P.D ed altri dovrebbero riflettere attentamente e recitare più di un "mea culpa" è: Perché Grillo si è affermato così prepotentemente? In quali spazi lasciati vuoti si è insinuato? Perchè, paradossalmente, certe cose sul "signore" di Arcore che tanti di noi come singoli pensiamo, tra le forze politiche presenti in Parlamento, le dicono con chiarezza solo i 5 Stelle?
    Se qualche partito ricominciasse ad avere più coraggio, ad essere più chiaro e meno ambiguo, ad esprimere programmi comprensibili ed a rispettarli, invece di "annodarsi" solo su questioni di schieramenti ed alleanze, forse il grillismo si ridimensionerebbe da sè.
    Piero Giovannelli

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  2. Ma vi danno proprio noia le "donne di Arcore"? Pagate personalmente dal Berlusca. Informarsi da Marrazzo.
    P.S. Mi sembra di capire che se il Fascismo è nato con la violenza, il comunismo è nato democratico. Rallegramenti,sig. Giovannelli! Chissà cosa ne pensa Enrico Rossi!

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  3. Scusate, ma stavolta non posso proprio tacere. Vi prego gentilmente di postare questo mio commento alle sprezzanti parole del sig. Papi:

    Il signor Carlo Papi, segretario del Circolo Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra di Agliana, evidentemente turbato dal fatto che il proprio partito sia stabilmente inserito nella categoria “altri” nei vari sondaggi, invece di preoccuparsi di dove la politica che ha portato avanti negli ultimi 60 anni abbia fallito, si inventa un nemico (in questo caso il Movimento 5 Stelle) per giustificare il fatto che nessuno crede più alle sue parole e che quelli che una volta votavano per lui adesso facciano gli attivisti nel Movimento. La concorrenza è una brutta cosa, capisco, ma guardiamo in faccia la realtà: si può definire fascista una forza politica che si presenta insieme ai militanti di SEL alla manifestazione sul lavoro organizzata dalla FIOM? Si può definire fascista una forza che intende restituire ai cittadini quella dignità che decenni di politica fallimentare ha tolto? Per favore, in segno di rispetto verso quelle persone che il fascismo lo hanno davvero subito sulla loro pelle, eviti di definirci così e, se proprio ne è convinto, si conceda almeno il beneficio del dubbio.
    Cordialmente,
    Luca Rossi
    Consigliere Comunale (anzi, “portavoce”) del Movimento 5 Stelle di Pistoia

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  4. Carlo Papi risponde a Rossi:

    Caro Rossi,
    probabilmente hai interpretato male il mio articolo. Lungi da me il proposito di considerare “fascista” il Movimento 5Stelle. Ho affermato soltanto che 5Stelle è un movimento populista non strutturato e non un partito politico così come previsto dalla Costituzione, con statuto, regolamenti ed organi collegiali eletti dagli iscritti, con un ruolo di interfaccia fra i cittadini che partecipano alla vita politica e le istituzioni sia a livello centrale e che locale. Di fatto nel Movimento 5Stelle, come, del resto nel Pdl di Berlusconi, non vengono celebrati congressi. Esiste un capo che emana direttive e chi dissente viene espulso senza appello (gli esempi non mancano!) perché non esistono organismi di garanzia.
    Quando sostieni che la politica ha fallito devi spiegare anche chi ha fallito. Non certo i comunisti che, purtroppo, dopo lo scioglimento del Partito Comunista Italiano, tranne qualche breve presenza governativa, sono sempre stati al di fuori degli assetti di potere dove si decidono le sorti del Paese. E quando mi riferisco agli assetti potere non mi riferisco solo al Governo centrale ma, anche ai vari carrozzoni del Parastato, alla Confindustria, alle banche ecc.
    Gli insuccessi elettorali di Rifondazione Comunista sono ascrivibili alle innumerevoli divisioni che, purtroppo, hanno lacerato la sinistra di alternativa con varie scissioni che si sono succedute nel tempo. Quando parlo di sinistra d’alternativa mi riferisco a quell’area che non accetta l’attuale modello di società capitalista e neoliberista ma propone un sistema alternativo di impronta socialista e di classe: la classe dei lavoratori in contrapposizione a quella dei padroni secondo i principi marxisti.
    Poi non sono affatto turbato dai sondaggi perché, nella gazzarra e nella confusione dell’attuale scenario politico nazionale non sappiamo quale futuro riserverà alle forze politiche sia di destra, di sinistra e di centro in presenza di un elettorato deluso, disorientato e ondivago. Può succedere di tutto!
    Comunque sono sempre disponibile al confronto con tutte le forze politiche lungi da posizioni settarie o fondamentaliste
    Cordiali saluti.
    Carlo Papi. Segretario Prc/Federazione della Sinistra – Agliana

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  5. Caro Papi,
    quando affermi che "che 5Stelle è un movimento populista non strutturato e non un partito politico così come previsto dalla Costituzione, con statuto, regolamenti ed organi collegiali eletti dagli iscritti" probabilmente non tieni conto che l'art.49 della Costituzione non entra nel merito della struttura interna dei partiti. In più nel corso dell’esame da parte dell’Assemblea costituente (21 e 22 maggio 1947) dell’articolo sui partiti politici (art. 47 del testo della commissione) si delineano tre posizioni distinte.
    La prima posizione pone l’esigenza di precisare il significato del metodo democratico, come criterio riferito non solamente alla vita esterna del partito, ma anche all’organizzazione interna. A questa posizione aderiscono gli on. Mortati, Ruggiero, Pietro Mastino, Bellavista e Sullo. Mortati e Ruggiero presentano un emendamento volto a chiarire che il diritto di riunirsi in partiti impone l’adozione del metodo democratico “nell’organizzazione interna e nell’azione diretta alla determinazione della politica nazionale”.
    La seconda posizione è rappresentata soprattutto dal relatore Merlin che si dichiara contrario a modificare il testo della Commissione e respinge la proposta Mortati-Ruggiero in quanto suscettibile di interferire eccessivamente nella vita interna dei partiti. Il relatore sottolinea anche le difficoltà pratiche insite nella strutturazione di un vasto sistema di controllo sui partiti.
    Infine, una posizione ulteriore è quella dell’on. Lucifero, che è contrario a qualsiasi norma speciale sui partiti politici e che ritiene sufficiente, per garantire la libertà dei partiti politici, il diritto di associazione sancito dall’articolo 18.
    Alla fine della discussione, in considerazione dell’opposizione suscitata, gli on. Mortati e Ruggiero ritirano l’emendamento (che viene fatto proprio da Bellavista, e quindi votato e respinto dall’Assemblea).
    L’Assemblea, dunque, approva il testo della Commissione che sancisce il diritto dei cittadini ad associarsi in partiti politici per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale, senza alcun riferimento né alla organizzazione interna ai partiti, né all’attribuzione di competenze costituzionali, né al rinvio della loro disciplina alla legge statale. E' solo dopo il 2000 che si tenta di normare la struttura dei partiti ed è quanto meno bizzarro che la proposta Zanda-Finocchiaro avvenga proprio quando un Movimento politico non-partitico si affaccia sulla scena italiana e riscuote la fiducia di almeno un quinto degli aventi diritto.

    Mi chiedi in cosa la politica ha fallito. Ti rispondo brevemente: ha fallito nel non essere riuscita a garantire il benessere alla popolazione. Il gap fra ricchi e poveri sta aumentando, abbiamo perso la sovranità monetaria e ora anche quella politica. Parlare ancora oggi di lavoratori e padroni suona alle mie orecchie vagamente retrò, un po' come discettare ancora di monarchia o repubblica: il mondo nel frattempo è andato avanti, volenti o nolenti, e non è certo attaccando il Movimento 5 Stelle che esso tornerà indietro. Se poi parliamo del modello neoliberista ci troviamo senz'altro d'accordo sul fatto che esso produce squilibri e povertà generalizzata e non occorre essere comunisti per verificarlo. Le idee buone non sono di destra o di sinistra, sono buone e basta.

    Comunque sono sempre disponibile al confronto con tutte le forze politiche lungi da posizioni settarie o fondamentaliste (c'est un deja vu, mon ami...)
    Cordiali saluti.
    Luca Rossi
    Consigliere Comunale (anzi, “portavoce”) del Movimento 5 Stelle di Pistoia

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