SAN MARCELLO-MONTAGNA. È stato pubblicato sul sito del Comitato per la
fusione dei 4 Comuni della Montagna, nella sezione Newsletter, un
testo di contestazione sull’operazione dilatoria messa in campo dal sindaco di San
Marello Silvia Maria Cormio circa l’effettuazione del referendum sull’intera
manovra fusiva proposta da Gambetta Vianna e altri.
Il testo è rimbalzato sui vari
facebook montani, con la promessa che stamattina ne avrebbero parlato anche i
giornali locali (cosa che non ci sembra si sia verificata).
Questo il testo di cui parliamo:
Oggetto: No alle manovre
dilatorie
Ciao,
Le argomentazioni sollevate in
questi giorni per bloccare la decisione del Consiglio Regionale sulla proposta
di legge di fusione dei comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello
Pistoiese sappiamo tutti che non sono quelle vere.
Riteniamo, infatti, che vi siano
ancora i tempi sufficienti, 4-5 mesi, per svolgere il percorso partecipativo da
ora ad ottobre o novembre in modo più che adeguato.
La verità è invece un’altra: si
vogliono trovare diversivi per far saltare l’eventuale appuntamento delle
elezioni della primavera del 2014, unica scadenza giusta e logica, come per
tutto il resto della Toscana, per la costituzione del Comune Unico. Vi
immaginate la prospettiva di andare a votare ad Abetone, Piteglio e Cutigliano
con la possibilità dopo un anno di tenere il referendum e dello scioglimento
dei comuni. Non si farebbero nemmeno le liste. Siamo seri.
La fretta ci sembra che, anziché
nel percorso verso il Comune unico, ci sia invece nel trovare diversivi per
insabbiare tutto il processo avviato.
La fretta non c’era nell’ottobre
2012 quando proponemmo ai comuni di presentare il progetto partecipativo entro
la scadenza del 30 novembre prevista dalla L.R. 69/2007 sulla partecipazione.
Il progetto non fu presentato e
fu persa l’occasione del finanziamento del progetto.
La fretta non c’era il 22.10.2012
quando chiedemmo un incontro al Sindaco di San Marcello per parlare della
proposta. L’incontro ci fu concesso solo il 01.02.2013 ed in quella occasione
fu concordato di trovare un’intesa sulle date per percorso partecipativo, ma da
allora attendiamo ancora la data del successivo incontro, che doveva essere
svolto la settimana successiva.
È evidente che siamo in presenza
di un’azione dilatoria per far saltare la possibilità di tenere il referendum
in autunno, come per tutte le altre realtà territoriali della Toscana, che in
questi giorni hanno il progetto di fusione all’attenzione del Consiglio
Regionale. Realtà territoriali che come la nostra sono arrivate alla proposta
di legge nei modi più vari.
Saltare l’appuntamento elettorale
della primavera 2014 sposterebbe il processo di fusione dei nostri comuni in un
tempo indefinito, sia per il rinnovo delle attuali amministrazioni di Abetone,
Cutigliano e Piteglio, che già ascoltate dalla 1.a Commissione non hanno detto
no al referendum, sia perché nel 2015 ci sarà il rinnovo del Consiglio
Regionale.
Sappiamo, come tutti gli addetti
ai lavori, che il Comune Unico porterà importanti benefici. Razionalizzazione,
risparmio, efficienza alla nuova amministrazione, superamento dei limiti
imposti dal patto di stabilità, nonché ingenti risorse straordinarie ed una
capacità finanziaria maggiore dei singoli comuni, in grado di poter accedere a
risorse europee, nazionali e regionali che attualmente non sono accessibili per
i vari limiti vigenti.
È questa un’occasione importante
che la Montagna Pistoiese non può perdere o dilazionare. Troppi sono i problemi
in atto per la riduzione dei posti di lavoro, in particolare per i giovani,
insopportabili sono i tagli dei servizi pubblici. Il nostro territorio ha
urgente bisogno di investimenti nelle infrastrutture e nei servizi per avviare
un percorso di ripresa e coesione sociale.
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[Lunedì 20 maggio 2013 | 10:08 - © Quarrata/news]
La sensazione, o meglio la certezza tra la maggior parte dei cittadini, è che questa fretta sia dettata dall’interesse dei Signori della Dynamo, per trovare risorse come sempre pubbliche per i loro interessi privati; ovviamente con un ritorno anche per chi appoggia con tanto vigore il progetto.
RispondiEliminaAgriturismi, potenziamenti turistici dei loro poderi e chi più ne ha più ne metta.
L’impegno poi dei vari Sichi Valerio e Carluccio Ceccarelli e altri che tutti conoscono, personaggi dei quali ci ricorderemo a lungo in Montagna per come hanno gestito la Comunità Montana, ferita ancora aperta e che lo rimarrà a lungo, lascia un alone di puzza che ha invaso tutta la Montagna Pistoiese.
Il passaggio e la decisione di far morire la ex Comunità Montana per 225.000 € di passività, - grande balla - quando il bilancio e i crediti erano in attivo per milioni di €, fa nascere dei forti sospetti: l’unione dei comuni non permetteva alle varie Dynamo e interessi privati di entrare prima come promotori, poi come organizzatori e con la possibilità di dargli una impronta orientata solo verso gli interessi di pochi.
Anche su questo passaggio della morte della Comunità Montana nel Giugno / Luglio 2012, non capisco perché nessuno indaga.
Di questi personaggi, ci fidiamo poco, anzi nulla. Il loro curriculum vitae ce li descrive come incapaci o come persone interessate al loro interesse personale e basta, ben oltre il lecito.
Basta leggere la relazione Eller per avere non dei dubbi, ma certezze su cosa hanno combinato in Comunità Montana.
Aspettiamo che la giustizia –anche se ci sono forti dubbi, a oltre due anni dalla scoperta del fatto, che lo stia facendo, frenata non si capisce da chi – porti avanti le indagini e si arrivi a un giudizio sull’operato di questi individui.
Mentre in montagna, le strade sono come il formaggio groviera, al limite della transitabilità, il sindaco di Cutigliano continua a spendere risorse pubbliche nel suo guado alla Frassa e fa ricorso per non pagare i BIM della sua centrale idroelettrica Energreen.