di EDOARDO BIANCHINI
Le carrozze Sirio presenterebbero gli
stessi problemi dei treni contestati – E l’azienda pistoiese starebbe
scaricando la responsabilità sul costruttore livornese guidato da Loriano
Salatti
ALTRO CHE STORIE di Beglio e Olanda! Come si dice, sta piovendo forse sul
bagnato in AnsaldoBreda?
La voce che gira in questo momento
riguarderebbe un’altra tegola – e non da nulla – sul cranio dell’azienda
pistoiese che, finora, è stata regno di manipolazione della politica locale la
quale, piano piano, giorno dopo giorno, dalla fusione chitiana con Breda-Napoli
di Bassolino, la ha portata sull’orlo di un abisso che sembra assai
difficilmente evitabile.
Oltre i treni contestati, e che
costeranno centinaia di milioni in danni da risarcire e lavoro perduto, ecco
che sarebbe scoppiata anche la questione dei tram Sirio di Göteborg, in
Svezia, città a cui l’azienda pistoiese ha fornito mezzi di trasporto che si
sono rivelati fallimentari dal punto di vista della sicurezza e dei guasti nell’esercizio
alle basse temperature che condizionano l’area scandinava.
Contestazioni simili a quelle belga-olandesi
sarebbero infatti già giunte all’azienda pistoiese: danni, guasti, rotture; il
rischio, inoltre, di veder saltare una opzione in corso per altre 40 carrozze targate
Breda-Pistoia. Oddìo, targate per modo di dire, perché sappiamo che le
carrozze-tram Sirio sono gioielli realizzati, se non sbagliamo, a
Livorno dal Consorzio Gr.Im.Tir. (Gruppo Imprese del Tirreno) presideuto da Loriano
Salatti.
Il problema, tuttavia, non starebbe solo
nella contestazione dei guai verificati dagli svedesi, ma nel comportamento che
Breda-Pistoia avrebbe assunto in questo frangente.
Non appena gli Svedesi si sono fatti
vivi, i vertici pistoiesi avrebbero – come si dice – perso la testa: troppo,
già di per sé, lo stress belga-olandese, per garantire una risposta ponderata e
serena. A Pistoia avrebbero rovesciato – così si dice – la colpa sui
costruttori di Livorno, addossando loro la responsabilità dei guasti a cui i Sirio
andrebbero incontro a Göteborg.
Solo che sembra che l’azienda livornese
presso la quale sono state realizzate le vetture esportate in Svezia, non ci
sia stata ed abbia risposto – così si dice – per le rime e con argomenti molto
convincenti.
Salatti, in altri termini, avrebbe
spedito a Breda-Pistoia il capitolato di commessa, evidenziando esplicitamente
le specifiche tecniche richieste dai pistoiesi ai livornesi: dai materiali da
utilizzare alle caratteriste delle saldature, quelle stesse che, alle
temperature quasi polari di Göteborg, tenderebbero a spaccarsi provocando una
serie di guai infiniti, non solo ai mezzi, ma anche alla sicurezza dei
passeggeri. Oltretutto sembra anche che l’azienda livornese abbia protestato con
Breda-Pistoia per un ritardo di oltre due anni nei pagamenti delle carrozze già
consegnate.
Nei giorni scorsi, per giunta, e quasi
alla chetichella, a Roma ci sarebbe stato un incontro per parlare di Breda bad
company, la cattiva compagnia che andrà rottamata per un
risanamento e un restyling della più nobile azienda dell’alta velocità:
cosa che potrà portare (ed è assai verisimile) alla chiusa dei rami secchi come
Breda-Pistoia.
Ma rami secchi perché?
In primo luogo perché questa realtà pistoiese
non si sarebbe dovuta dare in mano ai politici che, come sappiamo, sono bravi
sempre e solo a combinare pasticci; in secondo perché, con tutte le politiche
di tagli e le ristrutturazioni operate, Breda-Pistoia ha perso le migliori
maestranze, mandate in pensionamento e fatte uscire depauperando il patrimonio
del sapere e della professionalità dell’azienda stessa.
Ora a Pistoia sarebbe rimasto solo un
bel guscio di cicala, secco e vuoto?
E saranno contenti, a questo punto,
tutti i compagni di quel partito che ha determinato questo miserevole default?
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[Martedì 3 settembre 2013 | 11:57 - © Quarrata/news]
Egregio Professor Bianchini,
RispondiEliminaa proposito di compagni, vorrei solo precisare che l'on. Vannini Chiti, vice presidente del Senato nella scorsa legislatura, alle ultime elezioni è stato eletto in Piemonte.
Pertanto, a mio avviso, non mi sembra giusto chiamarlo ancora in causa sulla questione.
Cordialmente.
Sandro
Credo che quello che lei scrive sia solo una battuta ironica.
EliminaAltrimenti: l'accordo Pistoia/Napoli-Bassolino l'ho fatto forse io...?
Il depauperamento della Breda non inizia da lì? O nessun nodo torna al pettine?
Cari saluti.
Edoardo Bianchini
La mia può giustamente essere considerata anche una battuta di spirito, come di fatto lo è e lo voleva essere. Ma poiché viviamo, più o meno consapevolmente, nel mondo dell'ipocrisia mi chiedo e Le domando se i 'compagni' di Pistoia ritengono opportuno chiedere conto delle loro azioni ai vari esponenti politici locali che sono andati a Roma grazie ai loro voti.
RispondiEliminaAltrimenti ci/si prendono per il c..o; e se come verosimilmente così è, Le dico sinceramente che, perlomeno per quanto mi riguarda, è un argomento che non m'interessa proprio più.
Perché i rappresentanti sindacali, invece di sciacquarsi la bocca con i soliti discorsi retorici, non convocano dei sit-in sotto le abitazioni di quei politici della città di Giano che hanno sempre rivendicato di essere i soli ed unici paladini dei loro diritti? La dottoressa Gessica Beneforti perché, invece di mettersi in bella mostra al Memorial Vannucci, non va a rompere i c......i al suo ex-capo Epifani ora impegnato solo a disquisire sulla questione Berlusconi?
Cari saluti anche a Lei.
Sandro