ROMA. Sulla
questione della centrale del 118 sentiamo la necessità di esprimere la nostra
opinione dopo un anno circa di interventi costanti nei confronti della Regione.
Pensiamo che questa non sia una
questione politica o di rivendicazione localistica. Non siamo abituati a
ragionare così e vogliamo stare alla realtà dei fatti: quei fatti che da molto
tempo facciamo presenti alla Regione Toscana.
1. La centrale 118 di Pistoia è ai primi posti a livello nazionale per
funzionamento ed efficacia degli interventi;
2. Per rendere la centrale 118 di Pistoia funzionale per l’area vasta della Toscana centrale sono necessarie risorse molto ridotte rispetto a Firenze;
2. Per rendere la centrale 118 di Pistoia funzionale per l’area vasta della Toscana centrale sono necessarie risorse molto ridotte rispetto a Firenze;
3. La linea della Regione Toscana negli
ultimi anni è stata quella della razionalizzazione delle risorse puntando alla
riorganizzazione dei servizi ed alla loro efficacia;
4. La centrale del 118 di Pistoia
risponde alla normativa regionale e cioè rientrava nei criteri e nei parametri
a dicembre scorso come previsto dalla legge, cosa che, a dicembre, non valeva
per Firenze.
Stanti questi pochi fatti, non politici e non di rivendicazione localistica, ci siamo mossi nei confronti della Regione di concerto con le istituzioni locali e con i consiglieri regionali con i quali c’è stato un vero lavoro di squadra in tal senso.
In prima istanza abbiamo denunciato il
fatto che, mentre non ce n’era assolutamente bisogno, si spendessero milioni di
euro a Firenze per costruire sulla base dei nuovi parametri una nuova centrale.
Lo abbiamo detto più volte all’assessore Marroni il quale ci ha risposto in
varie occasioni in modo evasivo e confuso. Abbiamo successivamente incontrato
con le rappresentanze istituzionali a livello locale il Presidente Rossi. Gli
abbiamo spiegato, in modo compatto e unitario, che la scelta pistoiese era l’unica
che rispondeva ai criteri, la più economica e la più efficiente e dunque la più
razionale. Il presidente Rossi ci ha garantito di aver compreso la questione.
Durante l’estate si sono rincorse molte
voci sul fatto che le cose, con modalità poco lineari, andavano, da parte dell’assessore
(che ogni tanto farebbe bene a ricordare che non è più il direttore generale
dell’Asl 10), nella direzione di una scelta fiorentina. Abbiamo allora, sempre
in stretto contatto con il comune, contattato il presidente Rossi, il quale ha
confermato che non c’erano decisioni assunte, dandoci la parola di una scelta
che si sarebbe basata su criteri oggettivi e quindi che sarebbe andata nella
direzione di Pistoia. Il presidente ci ha anche chiesto di non intervenire
pubblicamente perché questo sarebbe stato dannoso per l’esito della vicenda. Ci
siamo fidati ed, a fronte di voci che insistenti ci rappresentavano una diversa
realtà dei fatti, abbiamo usato senso di responsabilità perché per noi la
parola data è come un contratto. Visto che le notizie oggi appaiono più che
semplici voci vogliamo confermare, anche a mezzo stampa, che questo territorio
è unito su questa vicenda. Questo territorio è unito su una scelta che sia
rispettosa dell’efficienza e dell’economicità (che non vuol dire solo chiedere
ai direttori generali di tagliare reparti agli ospedali). Questo territorio
vuole scelte lineari e spiegabili con criteri oggettivi. Se non dovesse essere
così e se queste cose non dovessero essere rispettate, chiederemo conto alla
Regione Toscana fino alle estreme conseguenze.
[comunicato
onn. bini-fanucci]
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[Giovedì 19 settembre 2013 | 15:43 - © Quarrata/news]
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