martedì 17 settembre 2013

COMUNE UNICO: «È GIUNTO IL TEMPO DI USCIRE DALLE AMBIGUITÀ»


di Gianfranco Venturi [*]

FIRENZE. Comune Unico: cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Dopo anni di discussione, fu presentata alcuni mesi fa una proposta di legge regionale per la fusione dei comuni di Abetone, Cutigliano, San Marcello e Piteglio. Tutti i comuni interessati manifestarono disponibilità ad effettuare un referendum, in vista del quale fu richiesto di avere maggior tempo a disposizione per realizzare un ampio percorso partecipativo dei cittadini. Venne quindi chiesto alla giunta regionale di presentare una proposta di legge entro la fine del 2013. Mi sorprende quindi la recente presa di posizione del sindaco di Abetone, che propone in alternativa un passaggio alla regione Emilia Romagna.
A parte il fatto che non potrebbe essere la Regione Toscana a stabilirlo, non si comprende per quali motivi il sindaco – al di là delle sue personali convinzioni – voglia impedire ai cittadini del suo comune di esprimersi con il voto sulla questione del comune unico. Aggiungo che la nostra montagna rappresenta un territorio diversificato per il cui sviluppo complessivo tutti dobbiamo essere impegnati. Se alcuni territori godono di migliori condizioni anche grazie alle risorse pubbliche che sono state messe loro a disposizione questo non dovrebbe essere considerato motivo di chiusura verso altri territori. Piuttosto dovrebbe attivare sentimenti di solidarietà.
In ogni caso è giunto il tempo di uscire dalle ambiguità. Non credo sia possibile evitare nei prossimi mesi l’effettuazione del referendum in tutti i quattro comuni. Questo perché al di là della presentazione o meno di una proposta della giunta, esiste comunque il progetto di legge presentato nei mesi scorsi, da alcuni consiglieri e rinviato proprio su richiesta dei comuni, sul quale il Consiglio dovrà comunque pronunciarsi proprio sull’effettuazione del referendum. Ma anche sul piano sostanziale è giunto il momento di andare al nodo: comune unico perché e per che cosa. Il Comitato per il Comune Unico ha ampiamente affrontato gli aspetti sociali ed organizzativi a favore di questa scelta e non ci torno su. Sul piano dello sviluppo economico, aggiungerei la proposta di puntare a stipulare (tra i Comuni interessati e la Regione Toscana) un “Patto per la montagna” (così come previsto anche dalla Lr 68/2011) attraverso il quale definire gli interventi considerati come prioritari e strategici per il territorio montano.
Un patto da finanziare, innanzitutto, con i fondi statali e regionali legati al processo di unificazione. Inoltre la Regione stessa consideri quei contenuti come prioritari per l’accesso ai finanziamenti europei della nuova programmazione 2014/2020. Su tutto questo chiederemo ai cittadini di esprimere con un voto il loro orientamento del quale le istituzioni locali e regionali non potranno che tenere conto.
[*] – Consigliere regionale Pd
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[Martedì 17 settembre 2013 | 19:23 - © Quarrata/news]

3 commenti:

  1. Toh chi si fa sentire, uno di quelli assenti il 13 Settembre 2013 alla Baccarini!!!! Facile sottrarsi al dibattito e mandare una letterina agli organi di stampa.
    Adesso Sig. Venturi mi rivolgo a lei con tono più rispettoso e prendo spunto dalle sue frasi:
    1. In ogni caso è giunto il tempo di uscire dalle ambiguità.
    2. Ma anche sul piano sostanziale è giunto il momento di andare al nodo.
    Allora usciamo dalle ambiguità e andiamo ai nodi dolorosi per la Montagna P/se: Comunità Montana e Ospedale Pacini. Credo che a fronte degli incarichi politici che ha ricoperto, non possa sottrarsi e debba fornire la sua versione dei fatti. Questa non è una provocazione estemporanea di un singolo cittadino ma quello che molti, che lei dovrebbe rappresentare, vogliono sapere. Spero vivamente non si voglia sottrarre ai suoi doveri. Se come pare, vuole dare il suo contributo affinchè la montagna possa invertire la rotta, i disastri del passato devono essere analizzati adeguatamente. Non perda questa opportunità!!!

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  2. Gianfranco Venturi e Gambetta Vianna ora tornano alla carica concludendo che il Comunone Dynamone si farà se la maggioranza degli elettori lo vorrà. Non precisa però come si forma questa maggioranza. Da qui le domande:

    1) saranno considerati i risultati che il referendum raccoglie tra la somma dei voti espressa in tutti i quattro Comuni (Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello) ? O si terrà conto della maggioranza espressa in ogni singolo Comune ?

    2) che senso ha di fronte a Comuni al di sotto dei cinquemila abitanti obbligati da una legge nazionale ad associarsi includere anche San Marcello pistoiese che con i suoi oltre settemila abitanti non è affatto tenuto?

    3) l'ultima iniziativa ( la proposta che il PD ha ultimamente presentato in Consiglio regionale) non è una sorta di "matrimonio obbligato" che a null'altro risultato punta se non a varare quel Comunone Dynamone così inviso all'Abetone e secondo la piazza anche a Cutigliano?

    4) ma le leggi ed il buon senso consentono questi "matrimoni obbligati" contestati perfino dalle giovani coppie di immigrati ( clandestini o meno) presenti in Italia ?

    5) quando cesseranno ad arrampicarsi sugli specchi i vari Venturi, Gambetta Vianna, Valerio Sichi, Maria Rosa Nesti, Carluccio Ceccarelli e compagnia varia?

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