di Alessandro Romiti
AGLIANA-PIANA. I cittadini della piana, dopo le drammatiche vicende che hanno colpito il Giappone, stigmatizzano la tempestività con cui l’assessore alla salute della Regione Toscana, Daniela Scaramuccia, si è attivata per esaminare le condizioni di salute degli orchestrali del Maggio Fiorentino, vantando capacità tecniche e di controllo con uno zelo che forse, in questo caso, è anche eccessivo.
È dunque utile chiedere all’esimio assessore, se una frazione di questo zelo è possibile averla anche per noi, più umili concittadini, che risiediamo in Toscana da sempre…
Ci è infatti giunta notizia che nei giorni scorsi è stato bloccato un carico di rifiuti, provenienti da Prato e destinati all’inceneritore di Scarlino, poi ispezionato dai carabinieri del Noe di Firenze, perché si è rilevata la presenza di Iodio 131 (lo stesso isotopo che ha pesantemente inquinato il nord del Giappone dopo l’incidente atomico), prodotto di consumo utilizzato nelle strutture sanitarie e che, perciò, è possibilmente ritrovabile nei rifiuti ospedalieri (Rot).
Con l’occasione, gli stessi cittadini la informano quindi – e ricordano ai più – che l’inceneritore di Montale brucia, da anni, tonnellate di rifiuti sanitari dimostrandosi afflitto da molti problemi di gestione, con l’apertura di ben due processi penali a carico degli amministratori.
E allora, pregiatissimo assessore Scaramuccia la comunità dei cittadini della piana, dopo aver letto le sue reticenti e fuorvianti dichiarazioni al consiglio regionale sulla situazione sanitaria nella sessione del luglio 2010 (pagg. 25-26-27) – http://www.consiglio.regione.toscana.it/resoconti-aula/265.pdf –le propone le seguenti domande:
Ci è infatti giunta notizia che nei giorni scorsi è stato bloccato un carico di rifiuti, provenienti da Prato e destinati all’inceneritore di Scarlino, poi ispezionato dai carabinieri del Noe di Firenze, perché si è rilevata la presenza di Iodio 131 (lo stesso isotopo che ha pesantemente inquinato il nord del Giappone dopo l’incidente atomico), prodotto di consumo utilizzato nelle strutture sanitarie e che, perciò, è possibilmente ritrovabile nei rifiuti ospedalieri (Rot).
Con l’occasione, gli stessi cittadini la informano quindi – e ricordano ai più – che l’inceneritore di Montale brucia, da anni, tonnellate di rifiuti sanitari dimostrandosi afflitto da molti problemi di gestione, con l’apertura di ben due processi penali a carico degli amministratori.
E allora, pregiatissimo assessore Scaramuccia la comunità dei cittadini della piana, dopo aver letto le sue reticenti e fuorvianti dichiarazioni al consiglio regionale sulla situazione sanitaria nella sessione del luglio 2010 (pagg. 25-26-27) – http://www.consiglio.regione.toscana.it/resoconti-aula/265.pdf –le propone le seguenti domande:
1. Si sono mai fatti controlli sulla radioattività nei fumi dell’inceneritore?
2. Si sono mai fatti controlli sulla presenza di sostanze radioattive nell’area di ricaduta dell’inceneritore?
3. Dobbiamo aspettare anche a Montale i giapponesi o invitare il Maggio per un concerto?
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[Venerdì 18 marzo 2011]
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