di Alessandro Romiti
PISTOIA-PIANA. L’assessore Fragai, anziché dimettersi per la dimostrata incapacità di proteggere i cittadini dall’inquinamento dell’impianto del Cis, manipola l’informazione omettendo alcune notizie importanti quali quelle del fermo della linea 1 e del mancato funzionamento della iniezione dei carboni attivi nell’impianto per ben due intere notti. Quali sono stati i valori dei Pcdd e Pcb/Pcdf in quelle occasioni?
L’assessore rassicura i cittadini, ma in realtà tenta di “tutelarsi” a fronte delle incombenze (leggi: esportazioni con provvedimenti scritti) comunicàtegli, a quanto si sa, dal Ministero dell’Ambiente.
Fragai procede – generando indignazione nei cittadini – a “veicolare” delle minacce trasversali agli amministratori e proprietari del Cis (e perciò particolarmente quelli che non sono del suo schieramento), segnalando un’emergenza dovuta alla probabile esigenza di “esportare i rifiuti”.
Egli addita implicitamente e colpevolizza i comitati (che invece dovrebbero essere ringraziati per la loro costante azione di denuncia) che fanno informazione e protestato per le ripetute irregolarità di condotta dell’impianto.
I cittadini sono così “cornuti” (polveri fini nell’aria e microinquinanti nel piatto) e “mazziati”, perché avranno da sopportare il costo dell’emergenza da riconoscersi nella sciocca volontà delle amministrazioni della Piana di aver sempre e solo progettato il “ciclo dei rifiuti” basandolo sull’incenerimento, escludendo da sempre la virtuosa tecnica della raccolta differenziata.
Decisamente strabiliante l’affermazione per la quale “Se serviranno altri siti, i costi saranno a carico della collettività”!
E quando mai sono stati chiamati a pagare gli amministratori, unici veri responsabili perché titolari dell’azione politica di indirizzo su tali davvero poco avvedute scelte?
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[Venerdì 11 marzo 2011]
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