venerdì 11 marzo 2011

STORIE ITALIANE (& PISTOIESI)



CASALGUIDI. Ieri Leonardo Rafanelli, sulla Nazione, ci raccontava della presa di posizione del comitato cittadino di Casalguidi-Serravalle circa eventuali negligenze dell’apparato amministrativo in relazione alla storia recente della discarica del Cassero e ai suoi problemi.
Riflettiamo bene su quanto ci racconta il cronista. È un modo per rendersi conto che in questo paese tutto passa.

E spesso, purtroppo, inosservato da chi dovrebbe vigilare per dovere istituzionale.
* * *

Discarica del Cassero. Il comitato
«Comune superficiale I documenti in Procura»

Il Comitato Cittadino ha annunciato la propria intenzione di inviare alla Procura della Repubblica la documentazione relativa alle ragioni della mancata notifica e messa in evidenza della diffida inviata nel 2009 dalla Provincia di Pistoia a Pistoiambiente SpA, a seguito delle analisi sul carico di rifiuti sequestrato alla discarica del Cassero. Del caso si era occupata la Commissione Consiliare 3, che proprio lunedì scorso aveva presentato al Consiglio Comunale la propria relazione finale. «Riteniamo inammissibile – hanno spiegato – la superficialità che ha contraddistinto l’operato dei funzionari coinvolti e soprattutto quella della giunta comunale, che non ha preso provvedimenti disciplinari con gli stessi. Abbiamo quindi voluto approfondire meglio alcuni aspetti, verificando se la distribuzione delle notifiche del protocollo abbia funzionato correttamente. Ci siamo così fatti fornire il manuale d’istruzioni della procedura del protocollo e ci siamo procurati il tracciato informatico che dimostra che l’ingegner Pollerone (responsabile dell’area tecnica) e il geometra Spinetti hanno effettivamente ricevuto la documentazione in questione». Secondo il Comitato, quindi, sarebbe stato necessario verificare con più attenzione se fossero stati necessari provvedimenti nei confronti dei funzionari e se ci fossero stati atti a concorso di colpa nella mancata comunicazione della presenza del documento.
«A questo punto – hanno concluso – visto che un documento del genere non è stato preso in seria considerazione, ci chiediamo se ci siano attualmente altri documenti o questioni che non sono stati trattati con diligenza e correttezza. Ci aspettiamo che il comune prenda seri provvedimenti in merito, e teniamo ad informare che tale documentazione sarà inviata alla Procura della Repubblica al fine di rilevare se vi sia stato un reato oggettivo nella conduzione della vicenda».

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[Venerdì 11 marzo 2011]

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