PISTOIA. Cosimo Zetti, caposervizio della Nazione scrive oggi, nella rubrica Buona domenica:
Chiarezza al più presto
Lo stallo in cui è precipitata la sanità pistoiese è molto preoccupante. E la bufera che si è scatenata intorno al direttore generale, Alessandro Scarafuggi, rischia di provocare una paralisi. La situazione non è delle migliori. I dati che riportiamo sui tempi di attesa per gli esami fanno precipitare Pistoia all’ultimo posto in Toscana. Troppi 566 giorni per una mammografia. Tanti, tantissimi, 349 giorni per una colonscopia. La prevenzione è senza dubbio la cura migliore. Ma fare prevenzione a Pistoia è praticamente impossibile. La diffida e la richiesta di risarcimento danni che il presidente della Regione ha inviato a Scarafuggi non hanno niente a che vedere con l’operato dell’Asl3. Ma i riflessi, quelli sì, investono in pieno un’azienda che deve già fare i conti con i problemi legati alle liste d’attesa. Per uscire dall’impasse è necessario fare chiarezza al più presto. È giusto che le parti in causa escano allo scoperto. E che lo faccia la Regione o lo stesso Scarafuggi ha poca importanza. L’importante è ripartire velocemente da una base solida, una base che goda della fiducia dei cittadini e delle Istituzioni.
Il collega si preoccupa dello stallo della sanità pistoiese e del fatto che i tempi di attesa per gli esami fanno precipitare Pistoia all’ultimo posto in Toscana.
Se andiamo indietro nel tempo e rileggiamo i suoi interventi su Pistoia, nel momento in cui prese servizio in redazione, troveremo espressioni di un suo entusiasmo ottimistico per questa città che lui definì positivamente a misura d’uomo.
Pistoia è davvero una città a misura d’uomo. In tutti i sensi, ma non in quello che Zetti le attribuì al suo arrivo.
Ed è inutile che ora chieda chiarezza al più presto, perché questo significa solo che Zetti non ha capito che Pistoia non è la città della chiarezza, se non apparente. E che tutto il frullante dibattito che c’è ogni giorno su tutto e su tutti, non è voglia di fare chiarezza, ma più spesso pettegolezzo provinciale e/o, più semplicemente, tentativo di frastornare l’attenzione dei pistoiesi: insomma una sorta di depistaggio continuo e bene architettato per permettere a chi deve fare di fare indisturbato.
E in pratica, purtroppo, anche Zetti e il suo giornale hanno contribuito a questo.
Non se la prenderà – perché non deve –, se solo ripenserà alla sua brillantissima partenza con Bagnale sul problema Aias e al suo profondo silenzio che ne è seguito.
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[Domenica 13 marzo 2011]
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