MONTALE-PIANA. Dopo il poco onorevole dietro-front di Scatragli sul problema ‘chiusura dell’impianto’, ecco la posizione del comitato antinceneritore, chiarita, per l’ennesima volta, nel comunicato-stampa che segue.
A differenza di Scatragli, noi non ci accontentiamo delle rassicurazioni verbali di Cis, vogliamo leggere nero su bianco le rassicurazioni degli organi di controllo, vogliamo che i dirigenti responsabili di Asl e Arpat, sottoscrivano di loro pugno che non ci sono state violazioni dell’Aia, che i dati vanno bene, che la gestione va bene e che l’inceneritore può tranquillamente bruciare.
Questo non ci sembra sia accaduto stando davanti all’inceneritore di Montale dove il Sindaco Scatragli invece che pretendere informazioni e rassicurazioni dagli organi pubblici preposti al controllo dell’inceneritore è andato a farsi rassicurare dal gestore che - a quanto pare lo ha rassicurato moltissimo, tanto che l’impianto ripartirà a pieno ritmo per rifare ancora una volta le analisi!
Siamo assolutamente scandalizzati e preoccupati perché evidentemente quando si parla dell’inceneritore di Montale non ci sono regole che tengano: possibile che nessuno abbia il coraggio di revocare l’autorizzazione all’impianto, possibile che nessuno pretenda che si rispetti quanto prescritto in Aia e che si cerchi davvero di capire cosa c’è che non funziona?
A parte il fatto che ogni inceneritore rilascia diossine, furani, metalli pesanti ecc., questo lo fa sistematicamente e in quantità assolutamente esagerate.
I casi sono due: o l’impianto ha un problema tecnico che quindi va risolto, oppure la gestione è pessima e va cambiata.
Possibile che chi deve fare il collaudo che anche lo stesso che lo ha ampliato e rimesso a “nuovo”, sia anche il soggetto che lo gestisce?
Possibile che i proprietari dell’inceneritore che sono i sindaci (Agliana, Montale, Quarrata) siano anche coloro che dovrebbero tutelare la salute pubblica?
Possibile che a fronte di evidenti violazioni Aia il Sindaco di Montale si accontenti delle rassicurazioni del gestore? Noi pensiamo che a fronte del superamento del limite di attenzione nelle analisi di dicembre 2010, del superamento nel mese di gennaio e dei risultati delle analisi di febbraio che hanno evidenziato livelli di diossine sempre più alti (se si sommano i valori di incertezza siamo fuori dai limiti di legge), dei costanti e continui ritardi nella trasmissione dei dati, delle carenze gestionali: dal verbale di trasmissione di autocontrollo della Ladurner del gennaio 2011, trasmesso alla provincia di Pistoia ed all’Arpat il 10 febbraio, si legge che per ben due volte, (le notti del 15 e del 24 gennaio), l’impianto ha funzionato con un “rilevante deficit di carbone attivo”, il sindaco Scatragli invece di chiedere alla Ladurner avrebbe dovuto pretendere un nota scritta da Asl, Arpat e Provincia.
Sarebbero stati in grado questi tre soggetti di sottoscrivere che tutta va bene?
I cittadini sono stanchi di questo andazzo e non più disposti a tollerare che i loro rappresentanti istituzionali accettino di essere tranquillizzati da chi dovrebbe invece essere controllato con più attenzione sia da un punto di vista tecnico che economico. Vogliamo infatti ricordare all’Assessore Fragai, che in maniera minacciosa ha avvertito i cittadini che se l’inceneritore chiude i costi ricadranno sulle loro spalle, che le mani nella tasche dei cittadini le avete già abbondantemente messe per ripianare la voragine dei debiti fatta dal Cis.
A differenza di Scatragli, noi non ci accontentiamo delle rassicurazioni verbali di Cis, vogliamo leggere nero su bianco le rassicurazioni degli organi di controllo, vogliamo che i dirigenti responsabili di Asl e Arpat, sottoscrivano di loro pugno che non ci sono state violazioni dell’Aia, che i dati vanno bene, che la gestione va bene e che l’inceneritore può tranquillamente bruciare.
Comitato per la Chiusura
dell’Inceneritore di Montale
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[Martedì 22 marzo 2011]
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