domenica 6 marzo 2011

TAVOLI (E TAVOLE DI PROSCRIZIONE)


PISTOIA-MONTAGNA. La Porrettana che fa discutere, fa scendere in campo anche Umberto Erpichini, di cui compare questa notizia sul Tirreno di oggi:

«Il comitato si sieda al tavolo»
Porrettana, la richiesta
della Pro Loco a Ceccobao

Botta e risposta sul tema caldo della Porrettana, fra l’assessore ai trasporti della Regione Luca Ceccobao e Umberto Erpichini, presidente della Pro Loco di Pracchia. Erpichini non è soddisfatto e chiede che anche i rappresentanti del Comitato e dell’Emilia Romagna entrino a far parte del tavolo tecnico aperto dalla Regione con Provincia, sindaci e Copit. Trasformandolo, peraltro, in un tavolo “politico”.
 Ceccobao, rispondendo all’e-mail di Erpichini, ha scritto che «nel percorso di lavoro, il tavolo tecnico dovrà necessariamente dialogare e collaborare, attraverso il lavoro degli enti locali pistoiesi che ne fanno parte, con tutte le realtà economiche ed associative come la vostra, che possono dare un utile contributo nell’interesse del servizio e del territorio».
«A seguito dell’incontro tenutosi a Pracchia il 27 febbraio – scriveva Erpichini – ho maturato la convinzione che né le persone degli amministri presenti, né gli enti da essi rappresentati fossero preventivamente a conoscenza delle deliberazioni assunte da Ceccobao nella sua Cancelleria di Firenze; che le determinazioni assunte non fossero assolutamente condivise dalle amministrazioni stesse e che, come dichiarato apertis verbis dalla presidente Fratoni e ribadito dal sindaco Berti, sia indispensabile la presenza al tavolo dei rappresentanti del Comitato e della Regione Emilia Romagna. Ribadisco la ferma richiesta di istituire un tavolo tecnico politico e non solo tecnico, poiché per evitare la morte per asfissia della linea ferroviaria è necessario non solo rimodulare gli orari degli autobus».

Il bravo Umberto – che però dà troppo credito alla signora presidentessa Fratoni, sin da sùbito favorevole ai tagli delle corse a beneficio del trasporto su gomma: se lo ricordi… – ha perfettamente ragione, anche secondo il nostro punto vista.
Solo che, nella sua lineare chiarezza, Umberto non ha ancora afferrato un particolare, più che importante, fondamentale: che Ceccobao, da buon granduca di Toscana, cresciuto nei giardini dei Lorena ed allevato a massime d’ideologia e a pappe aristotelico-ragionieristiche, è un universalista che crede che il mondo finisca sui confini dell’Appennino e sulle azzurre coste del Tirreno.

Oltre quelle linee, per lui che abita al caldo nella sua comoda mela, come per i romani antichi, ci sono solo leoni, hic sunt leones!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 6 marzo 2011]

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