PISTOIA. Vi ricordate che qualche giorno fa avevamo parlato di una lettera che l’avvocato Edo Biagini aveva inviato a La Nazione (e non un sola volta) invocando il diritto di replica per una pagina che il quotidiano locale aveva dedicato a Bardelli?
Vi avevamo promesso che ci saremmo tornati anche sopra. Ed ecco che manteniamo la promessa.
Stamattina un lettore ci scrive: Pistoia è piena di tanti Don Abbondio, ma i Bravi dove sono?
E ci invia la lettera di protesta che ha inoltrato a Cosimo Zetti, caposervizio della Nazione, in cui dice:
Gentile Direttore,
Le scrivo per manifestare tutta la mia sorpresa ed il mio disappunto per la vicenda in oggetto. Quale assiduo nonché “storico” lettore de La Nazione sono molto deluso da come il Suo giornale l’ha trattata, facendo sponda al silenzio assordante che tutto il mondo politico pistoiese ha cercato d’imporre, alcuni intimoriti dal potere mediatico dell’amico Bardelli, altri preoccupati per i loro recenti trascorsi quali compagni di merende.
Credo che il Suo giornale abbia perso un’altra occasione per tenere vive quelle tradizioni di libertà e di democrazia e quindi di completezza dell’informazione alle quali i lettori come me erano da sempre abituati. Scrivo “un’altra” perché potrei fare un lungo elenco di situazioni, a mio modo di vedere, sapientemente oscurate.
Sono sicuro che Lei ne abbia un elenco molto più lungo e completo del mio.
Cordiali saluti,
Riccardo Andreini
Nel primo post di stamattina, che parlava della minaccia-occupazione all’Aias e della nuova entità a cui Bardelli avrebbe dato vita per sfilarsi dall’Aias nazionale, avevamo aggiunto una coda in rosso in cui dicevamo della stanchezza dei lettori – e della loro stufaggine (anche se non si dice) come segnale dello smacco della stampa strutturata in questo frangente e su questo tema.
Questa è una prova.
E chissà quante altre potrebbero essercene.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 31 marzo 2011]
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