Il governo italiano ha vinto la sua battaglia per il crocifisso.
Ieri i giornali riportavano la notizia di cui diamo alcuni stralci tratti da La Stampa.
È strano che niente sia ancora apparso sul blog del vescovo di Pistoia, solitamente attento e pronto a notare quanto avviene nel mondo, filtrato attraverso la dottrina sociale della chiesa.
Imbarazzante pensare ‘andreottianamente’ che forse si aspetta di vedere la reazione Cei-Famiglia cristiana per allinearsi sulle posizioni di don Sciortino e di Bagnasco.
* * *
Crocifisso a scuola, assolta l’Italia
Il verdetto della Corte europea:
“Non si violano i diritti umani”.
La Gelmini: una grande vittoria
Il crocefisso può restare appeso nelle aule delle scuole pubbliche italiane. Questo è quanto ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo, che con una sentenza definitiva della Grande Camera, votata da 15 giudici su 17, ha dichiarato che la presenza in classe di questo simbolo non lede né il diritto dei genitori a educare i figli secondo le proprie convinzioni, né il diritto degli alunni alla libertà di pensiero, di coscienza o di religione.
Per il governo italiano e il fronte pro-crocefisso è una vittoria a tutto campo. Nel motivare la sua decisione la Corte afferma come il margine di manovra dello Stato in questioni che attengono alla religione e al mantenimento delle tradizioni sia molto ampio. Ma i quindici giudici che hanno votato a favore della piena assoluzione delle autorità italiane sono andati oltre. Nella sentenza si legge infatti come la Corte non abbia trovato prove che la presenza di un simbolo religioso in una classe scolastica possa influenzare gli alunni.
[…]
Il rappresentante della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa ha quindi sottolineato come la Corte abbia preso una posizione coraggiosa e abbia tenuto conto delle preoccupazioni che in questo momento gli europei esprimono nei riguardi delle loro tradizioni, dei loro valori e della loro identità.
[…]
Alla lettura della sentenza, che è avvenuta in un’aula piena di studenti e funzionari del Consiglio d’Europa, erano presenti anche l’ambasciatore italiano Sergio Busetto, oltre agli ambasciatori cipriota e greco e ai rappresentanti della diplomazia armena, lituana, e di San Marino. […]
«Esprimo profonda soddisfazione per la sentenza della Corte di Strasburgo, un pronunciamento nel quale si riconosce la gran parte del popolo italiano. Si tratta di una grande vittoria per la difesa di un simbolo irrinunciabile della storia e dell’identità culturale del nostro Paese», ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. «Il Crocifisso sintetizza i valori del Cristianesimo, i principi sui cui poggia la cultura europea e la stessa civiltà occidentale: il rispetto della dignità della persona umana e della sua libertà».
[… - Fonte: La stampa, web, 18 marzo 2011]
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[Sabato 19 marzo 2011]
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