QUARRATA. Davvero il cronista è il testimone del mondo. E anche dei miracoli che nel mondo avvengono. Perché nel mondo succedono anche miracoli, come – ad esempio – vedere che Paolo Brosio improvvisamente viene toccato dalla mano divina e si converte, scoprendo la dolcezza del cielo, il profumo di lavanda e diventando un assiduo frequentatore del sacro sito di Medjugorje.
In questo caso Giancarlo Zampini ci è testimone della conversione del sindaco Sergio Gori che, mentre fino all’altro giorno si era dimenticata dei doveri di manifestarsi e voler vedere i problemi della sua gente, ecco che, da quando ha scoperto che le prossime elezioni stanno arrivando a gran passi, è come Dio: si è fatta ubiqua, attenta e onnipresente.
Di recente, infatti, Sabrina Sergio Gori
- ha scoperto la partecipazione attiva e ci ha buttato inutilmente diverse migliaia di euro per far esprimere ben 60 cittadini sui 25mila di Quarrata
- ha scoperto che esiste anche la Caserana e la cassa di espansione della Querciola
- ha scoperto che esiste il problema della posta di Santonuovo, che sta a cuore al suo maggiordomo Romiti, e quindi merita almeno un’apparizione in loco
- ha scoperto che esiste il bilancio di genere con l’assessore Nannini e ci ha buttato 6mila 200 euro, in parte della BCC di Vingole, ma in parte anche suoi: e proprio mentre taglia le merendine alle mense scolastiche
- poi – tra oggi e domani – scoprirà, magari, la festa della donna organizzata dalla Benigni, che l’ha difesa sulla partecipazione quando tutti la assalivano e la mandavano a quel paese (delle cicogne che è Quarrata) – e andrà alla casa del popolo, magari apparendo posata su una roccia di cartapesta
- poi…
Insomma, di pensier in pensier, di monte in monte – come direbbe il Petrarca – Sergio Gori ultimamente è sempre più presenzialista e attiva: tanto per fare vedere che lei c’è.
Ora: vorremmo far capire alla gente di Santonuovo che noi siamo al suo fianco nella battaglia per il mantenimento dell’ufficio postale; e soprattutto che non abbiamo mai condiviso la privatizzazione (e l’imbastardimento) di un servizio, che crediamo ancor ora che debba spettare e che debba essere gestito solo dal pubblico e non dal privato con idee di aziendalismo selvaggio del profitto. Siamo contrarissimi, da sempre, alla privatizzazione senza regole che però i governi di sinistra e le direttive di Prodi hanno innescato facendo deflagrare il sistema fino a questo punto.
Ma vorremmo fare anche capire, alla gente inferocita della frazione quarratina, che tutto questo casino, scatenato da un partito, da un capogruppo e da un sindaco che non hanno mosso un dito dinanzi a problemi più gravi e scottanti per la collettività quarratina (pensate che questa è l’amministrazione che spende tutto quello che ha e oltre nel classico chilometro-quadro del centro-città!), sa più di mozzarella fresca di bufala che di un vero interesse per i problemi dei semplici, che vivono e lavorano ogni giorno e non nel sogno ovattato della Màgia, dell’arte da milioni di euro come le ‘fontane di Buren’, delle fandonie che tendono ad accreditare la presenza di flussi turistici che qua dovrebbero accorrere per visitare la Querciola o il Montalbano, lungo le cui strade, piene di buche, troncherebbero le proprie auto o finirebbero in un fiume dalle parti del Pontassio.
Immaginate, poi, guardando bene negli occhi la consigliera regionale Bini, che peso possa avere l’ufficio postale di Santonuovo sul tavolo di Rossi, a Firenze: laddove si ammucchiano questioni della massima gravità e importanza.
A voler essere andreottianamente maligni, verrebbe da pensare – per paradosso – che sono stati proprio gli stessi difensori di questo ufficio a chiedere a Poste Italiane di sopprimerlo per poi scatenarci sopra una vera e propria jihād-campagna preelettorale con immagini giornaliere di primo piano e vittoria finale.
Insomma, un po’ come quelli che dicono che fu Bush a far buttare giù le Torri gemelle per dare la colpa all’Islam…
P.S. – Rileggete bene l’elenco dei presenti.
* * *
Santonuovo
È cominciata la protesta
contro poste italiane
Chiude lo sportello per la gente comune?
E i clienti trasferiscono i conti in banca
L’ufficio postale di Santonuovo di Quarrata cambierà destinazione e i clienti, per protesta, ritirano i conti correnti e li trasferiscono in banca. La popolazione della frazione quarratina si batterà fino all’ultimo per tutelare i propri diritti: che l’attuale ufficio accolga pure le sole imprese, ma uno sportello deve rimanere aperto per garantire tutti i servizi alla gente. E’ quanto emerso dall’annunciata assemblea che si è tenuta presso il circolo Arci di Santonuovo, con la presenza del sindaco Sabrina Sergio Gori, il vicesindaco, Marco Mazzanti, il consigliere regionale, Caterina Bini, l’assessore Mauro Mari, il consigliere comunale e provinciale Gabriele Romiti. Poste Italiane, assente anche se invitata, ha fatto capire con i propri silenzi che non farà marcia indietro, intanto dall’assemblea sono emerse iniziative significative: sono state raccolte 800 firme, che presto arriveranno a 1000, le stesse saranno consegnate al prefetto di Pistoia, Mauro Lubatti, per mano del sindaco Sabrina Sergio Gori, del consigliere Gabriele Romiti, del presidente della provincia Federica Fratoni. «Firme che porterò sul tavolo del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi», ha fatto sapere Caterina Bini, che a breve si incontrerà (anche per altri problemi) con il ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani. «Non solo – ha detto ancora –, come Regione Toscana siamo disposti a mettere risorse per salvaguardare questi tipi di servizio, ma serve la disponibilità di Poste Italiane». Una forte iniziativa di protesta vede in prima linea i residenti, che stanno provvedendo da alcuni giorni a ritirare i propri conti correnti per trasferirli presso gli istituti bancari. Al riguardo è stata fatta anche una specifica richiesta al sindaco perché prenda contatto con una banca locale che possa garantire particolari condizioni alle persone anziane e pensionati. «I disagi per la comunità saranno molti – afferma Sabrina Sergio Gori –, anche per la mancanza di servizi bus, per i quali due anni fa definimmo un progetto che prevedeva otto corse a Santonuovo, attualmente sospeso per mancanza di fondi». I presenti si sono dichiarati disponibili a portare avanti la battaglia, Santonuovo è una comunità particolarmente compatta. Lamentele sono state rivolte a Poste Italiane per il servizio: «La posta – hanno detto alcuni presenti –, quando va bene, ci viene recapitata una volta la settimana, in altri casi ogni quindici giorni: crediamo che questo non si possa chiamare servizio».
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[Domenica 6 marzo 2011]
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