giovedì 31 marzo 2011

AIAS. LA DIFESA DEI DEBOLI E DEI LAVORATORI E IL CONCETTO BARDELLIANO DI «BENE COMUNE»



PISTOIA. Il tempo è galantuomo, ripete un vecchio adagio. Il trascorrere del tempo consente alla verità di palesarsi, questo il senso dell’adagio. A volte con tanto ritardo da essere utile al solo rammarico a volte, invece, lasciando il tempo di evitare il rammarico.
Di cosa parliamo? Bardelli ha ripetutamente e ossessivamente detto che il commissariamento ed il commissario mettevano a rischio i posti di lavoro dell’Aias di Pistoia, l’assistenza alle famiglie e lo stesso futuro dell’associazione. Oggi i fatti sembrano dargli ragione. I rumors pistoiesi accreditano l’ipotesi che il direttore generale della asl di Pistoia, il dott. Scarafuggi, abbia intenzione di comunicare alla Sezione Aias di Pistoia che, contrariamente a quanto ha fatto o si appresta a fare con tutti gli altri enti convenzionati, non intende firmare il contratto con l’associazione pistoiese commissariata ma solo rinnovarlo per un ulteriore periodo di un mese.
Perché Scarafuggi rifiuta alla sola Aias la firma del contratto? Perché il commissario ha fatto in modo che l’associazione mancasse ai suoi doveri contrattuali? O perché il commissario ha fatto in modo che il servizio non fosse all’altezza? Assolutamente no. Durante il periodo di commissariamento i servizi dell’AIAS di Pistoia non si sono fermati nemmeno un solo giorno.
Allora perché? Ancora i rumors dicono che la richiesta esplicita di usare un diverso trattamento all’Aias di Pistoia arrivi direttamente dall’Ente Regione e direttamente dal suo vertice.
E perché mai l’Ente Regione ed il suo vertice avrebbero costretto Scarafuggi a questa discriminazione fra i diversi enti convenzionati con la Asl di suo governo?
La risposta, si rumoreggia, è che il buon Bardelli avrebbe chiesto e ottenuto dal vertice regionale che a questa associazione pistoiese, che così tanto è nei suoi pensieri e nel suo cuore (il Bardelli che ha come unico scopo la salvaguardia dei posti di lavoro e la continuità dell’assistenza prestata ai disabili ed alle loro famiglie, e non certo alcun… obiettivo personale) venisse impedita la normale firma del contratto come a tutti gli altri enti.
La trattativa con l’Aias di Pistoia è ormai praticamente chiusa, i tecnici si sono ripetutamente incontrati ed hanno disegnato concordemente e con reciproca soddisfazione i prossimi rapporti fra la Asl e l’Aias di Pistoia, ma a Bardelli (che ha a cuore solo l’interesse dei più deboli e dei lavoratori, il bene comune come usa ripetere nelle sue lettere il prof. Zamagni dall’alto del suo scranno di presidente dell’Ageonlus) questo non piace: extra ecclesiam nulla salus, nessuna salvezza al di fuori della chiesa-Bardelli.
Cosa avrebbe detto Bardelli alla politica per ottenere questa nuova e inaudita esposizione? Luigi Egidio avrebbe sostenuto che entro il mese di aprile lui ed i suoi si sfileranno dall’Aias Nazionale e il commissariamento andrà a finire.
E quindi? Ammesso che così sia (e sarebbe bello che ci spiegasse come intende fare), cosa c’entra questo con la firma del contratto con l’Asl? L’ipotetica Aias bardelliana (o quello che sarà) non erogherà più i servizi che attualmente eroga questa commissariata? Ma allora se i servizi sono diversi saranno oggetto di diverso contratto!
L’ipotetica Aias bardelliana (o quello che sarà) riuscirà a spuntare alla Asl di Pistoia, per gli stessi servizi, un contratto più vantaggioso? Oh bella! Non sono l’organizzazione, la professionalità degli operatori e la dotazione strutturale a far la differenza con il Sistema Sanitario Regionale: ma se il capo è Bardelli o meno – e magari il buon Federighi come ormai sembra sempre più chiaro!
No, la verità sembra essere semplicemente questa: Bardelli dopo aver predetto catastrofi che puntualmente non si sono verificate, dopo avere auspicato sconvolgimenti che puntualmente non si sono verificati, il buon Bardelli avrebbe deciso di provocarla lui la catastrofe. Avrebbe tirato le catene e con esse giù il tempio intero, con dentro lavoratori, disabili e famiglie: ma… per il bene comune, sia chiaro! E per null’altro.

Come dicevano il tempo è galantuomo. La verità viene a galla. I posti di lavoro a rischio, l’assistenza alle famiglie a rischio... ora crediamo sia chiaro a tutti chi li mette a rischio. Non è il commissario Bagnale.
Sarà anche chiara a tutti la differenza fra rammaricarsi ed evitare il rammarico?

I posti di lavoro a rischio, l’assistenza alle famiglie a rischio...
P.D.P.
* * *
Tutti che girano la testa dall’altra parte. Tutti che fingono di non vedere, pur se hanno visto e letto e sono passati, anche più volte, ieri, sulle pagine di questo blog.
Tutti significa tutti: dai politici ai giornali strutturati di Pistoia.
Tutti zitti, perché tutti consapevoli dello smacco subìto: i politici per avere taciuto, la stampa per avere taciuto ed essere stata superata a destra da una pagina web che ha detto la verità e ha dato al mondo la prova che ciò che si dice da casa Bardelli – e ciò che si tace in casa informazione – sta in tutt’altri termini e rappresenta e disegna una ben diversa realtà.
Di fatto dovrebbero arrossire tutti. Indistintamente.
I politici perché non hanno detto una parola – e per politici intendiamo anche tutte le forze politiche di Pistoia e provincia, che hanno girato la testa dall’altra parte per non esprimersi e prendere tempo. Bella trovata proprio!
Gli organi di informazione perché, è più che evidente, non fanno informazione. O non la stanno facendo ora, ammesso che la abbiano fatta prima. O non la vogliono fare. E magari pretendono di indignarsi per la mancanza di libertà di espressione.
Ne prendano tutti atto. Indistintamente.
La gente è stufa. La gente chiede verità, correttezza e pienezza di informazione – come anche diceva Banchini qualche giorno fa sul blog del vescovo, anch’esso colpevole di non affrontare i temi che contano: e tutti i temi, non solo quelli della dottrina sociale.
La gente dice basta alla reticenza e al fallimento dell’informazione ufficiale e strutturata che nasconde la bocca dietro una museruola. O il trucco.

Troppo belletto, poca o nessuna verità. E troppe grinze sotto…
e.b. blogger
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[Giovedì 31 marzo 2011]

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