SAN MARCELLO. Leggo, a volo radente, quello che scrive stamattina
Elisa Valentini sul Tirreno. E da vecchio cronista impiccione non posso
starmene zitto.
Il nodo centrale che
viene messo in luce in questa vicenda – al di là dei 15mila euro o di quelli
che sono – è, e resta, l’anomalia tutta italiana di una legge che ha sodomizzato
– sì, proprio così: sodomizzato – gli elettori di tutta Italia. E lo ha
fatto, badate bene, con l’unzione di un uomo di indiscussa fede rossa,
il buon Bassanini.
O i Comuni tornano
alle origini e fanno, per così dire, le persone serie, o altrimenti sono
affar seri, come si suol dire.
E questa anomalia
quale sarebbe?
È semplice e
intuitivo anche per chi sa appena leggere e scrivere: il territorio comunale,
qualsiasi territorio comunale, legato a interessi municipali per ascendenza
storica, deve stare nelle mani di chi, in quel territorio, vige e vegeta da
anni, vi ha radici ben messe, e di quel territorio si interessa da sempre.
La Giunta
sanmarcellina ha diversi ‘corpi estranei’, Sindaco compreso. Ma non ultimo.
Non ci si improvvisa
montanini, se non c’è almeno un’adozione che viene da decenni di
naturalizzazione.
Su questo tema dell’estraneità
al territorio, all’Assessore al bilancio Sabrina Sergio Gori ha già parlato in
maniera esplicita, da questa pagina, la stessa Lucia Geri in un commento a un
post (vedi).
Ma la cosa può essere ancor più estesa e generalizzata.
Sarebbe l’ora di
farla finita con gli stranieri in casa, con la farsa delle personalità
che arrivano a tutelare i territori da fuori-territorio (pensate a Tonino di
Pietro in Mugello…). Danno l’idea, per lo più, alla fine, di farsi gli affari
loro e basta. Ma soprattutto sono prodotti da suggerimenti di segreterie di
partito che, ben poco democraticamente, vanno a comandare, dal centro, sulle
periferie considerandole, in maniera discriminatoria, come sottosviluppate
(vedi il Pd provinciale con la Sergio Gori, che non si fa sanmarcellina
nemmeno se se ne sta a settimane intere in montagna…).
Il problema secondo,
che discende direttamente dal problema primo, è la cecità dei fedeli e dei
realisti più del re di certi partiti: i quali, quando un qualsiasi Marco
Niccolai dice si fa così, vanno alle urne e lo buttano nel pentolone
(meglio: nel bugliolo, ché tale, poi, si rivela l’urna).
È il vizio di
delegare agli altri i propri interessi diretti.
I risultati li
evidenziano, in séguito e inevitabilmente, interventi inopportuni, impreparati,
imprecisi e le contestazioni come quelle (sul pezzo della Valentini) di Lucia
Geri, Davide Ferrari e Luisa Soldati.
Possibile che non si
riesca a vederlo?
e.b. blogger
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per ingrandirla.
[Venerdì 5 ottobre
2012 - © Quarrata/news 2012]
le carrozze dei treni di san marcello se sono quelle del tirreno sono perfette, dato che l’assessore sergio gori sta con renzi: gli ci vogliono solo rottami
RispondiEliminaUno dei problemi della montagna pistoiese é che, con lo spopolamento e l'invecchiamento, cominciano a mancare le generazioni giovani cui affidare anche un ricambio amministrativo in loco. Esisterebbero peró anche, in tutte le aree culturali e politiche, personaggi interessanti, in tempi lontani emigrati in tutta Italia e anche all'estero, e adesso giovani pensionati con la nostalgia delle radici. Spesso sono fiori di professionisti. Perché non "approfittare"?
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