mercoledì 31 ottobre 2012

FUSIONE DEI COMUNI: LA ROTTA POLARE


di Marco Ferrari

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Nel corso della prima assemblea del 25 ottobre scorso indetta dal Comitato promotore per la fusione dei comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello Pistoiese, tenutasi nella Sala Baccarini di San Marcello Pistoiese (vedi), è stato chiarito l’ambito normativo di riferimento dell’operazione d’accorpamento dei Comuni.

La richiesta di proposta di legge, per andare verso la fusione dei Comuni, può seguire tre
percorsi normativi:
1. il primo fa riferimento alla Legge Regionale n° 68 del 27 dicembre 2011
2. il secondo può essere intrapreso, da almeno 5mila cittadini, avanzando apposita proposta di legge di iniziativa popolare
3. il terzo è di esclusivo appannaggio dei consiglieri o della giunta regionale.
Qualsiasi percorso intrapreso porterebbe comunque all’indizione dei referendum consultivi in cui saranno chiamati ad esprimersi gli abitanti dei quattro comuni.
I primi due erano già stati trattati su questo blog in altrettanti articoli. Le argomentazioni esposte avevano portato alla formulazioni di alcune domande, a cui solo ora a distanza di 100 giorni, viene data risposta.
L’iter normativo seguito dal Comitato promotore per la fusione punterà direttamente sui consiglieri regionali a cui si rivolgeranno per la presentazione della legge.
Interessante sarebbe sapere quanti e quali siano i consiglieri regionali che faranno propria la richiesta avanzata dal Comitato. Una sorta di rotta polare o direttissima, utilizzata per scavalcare le pastoie politiche su cui la Montagna Pistoiese si è da tempo inviluppata.
Nella relazione illustrata nel corso della serata e che accompagnerà il progetto di legge di fusione dei comuni, disponibile sul sito del Comitato promotore al seguente link, si auspica un coinvolgimento attivo dei consigli comunali.
L’iniziativa ha tuttavia l’aria di essere un chiaro segnale di sfiducia verso la classe politica locale distintasi negativamente sulla precedente vicenda Uniamoci e delle non-delibere che ne hanno sancito l’affossamento. Una vicenda, quella della mancata unione, dai contorni sempre meno chiari e su cui giornalmente emergono nuovi ed ulteriori elementi di riflessione come fornitoci ieri da Mauro Banchini nel suo articolo pubblicato da Toscana Notizie e riportato nel post “Progetti 2012 per la montagna: stanziati 4 milioni. I quattro milioni del 2011 hanno prodotto investimenti per 26,5 milioni” (vedi).

Vedi anche:
1. sabato 4 agosto 2012:
SULLA MONTAGNA DEGLI AMMANCHI LA FUSIONE (A FREDDO) DEI COMUNI?
2. mercoledì 8 agosto 2012:
RIFLESSIONI SU MAXI-COMUNI, MAXI-PROVINCE E PICCOLE REGIONI
3. giovedì 9 agosto 2012:
MA CHE BELLA L’INVENZIONE DEDICATA AL “COMUNONE”!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 31 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

4 commenti:

  1. Una domanda piccola piccola: ma perchè, invece di scervellarsi attorno a ipotesi stravaganti, se davvero sono d'accordo sul progetto di Comune unico ottenuto tramite fusione degli attuali quattro, i Consigli Comunali della Montagna Pistoiese non seguono (come hanno fatto altri Consigli Comunali toscani) la facilissima strada delle delibere attraverso cui si chiede alla Regione di presentare la proposta di legge?

    I casi sono due: o i 4 Comuni sono tutti d'accordo (e allora la soluzione è facile) o qualcuno è d'accordo e qualcunaltro no.

    Qual'è la difficoltà a sapere come stanno davvero le cose? Non dovrebbe essere impresa ciclopica sapere se nelle istituzioni locali ci sono o meno le maggioranze per imboccare la strada del Comune unico.

    In effetti non c'è molta chiarezza ...

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  2. Quanto al Comitato, anche qui la chiarezza non pare regnante.

    L'idea di utilizzare consiglieri regionali come "buca delle lettere" (consegnando loro un testo di pdl e invitandoli a presentarlo con tanto di relazione) sta fra il velleitario, l'ingenuo e il semplicistico.

    A parte Udc e "Più Toscana" (ex Lega Nord), sarà interessante capire cosa diranno, a quelli del Comitato e al di là delle dichiarazioni ufficiali, i gruppi consiliari regionali più forti (in primis il Pd).

    In effetti non sarebbe un gran bel biglietto da visita, sotto il profilo meramente istituzionale, se a portare avanti - in Regione - l'idea del Comune unico fosse solo un Comitato (non si sa neppure quanto rappresentativo) di natura privata in assenza di una formale volontà da parte dei 4 Comuni verso l'ipotesi della fusione.

    Dopo il caso degli "ammanchi" in Comunità Montana; nel silenzio delle forze politiche e istituzionali locali circa eventuali co-responsabilità in tali "ammanchi"; dopo la figuruccia della mancata Unioni di Comuni, il cammino verso nuove forme istituzionali sulla Montagna Pistoiese non pare caratterizzato da chiarezza e, soprattutto, da efficacia ...

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  3. Caro Lago Scaffaiolo:
    mi sorge il dubbio che la Dynamo possa rappresentare molto più che un ente benefico; viste anche le persone che fanno parte del Comitato/Comunone e che non mi rislutano essere mai stati dei filantropi.
    Ma io sono e lo riconosco, malizioso.

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  4. A essere maliziosi si fa peccato, ma spesso ci si indovina. La presidenza del comitato a un uomo del grande potere economico e finanziario che sta dietro alla dynamo, mi é subito parsa un grossolano errore. Ma davanti al vuoto della politica c'é sempre qualcuno che lo riempie ...

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