PISTOIA. Avevamo sottoposto il
problema all’opinione pubblica nei primi giorni del mese di ottobre, segnalando
la grave situazione in cui vertono tutti gli uffici della Polizia di Stato nella
Provincia di Pistoia.
Come
avevamo sottolineato, i servizi di prevenzione e repressione dei reati possono
essere garantiti solo grazie all’alto senso del dovere dei poliziotti, che si
sacrificano quotidianamente oltre il consentito senza essere remunerati
adeguatamente, anche a causa dei tagli al comparto sicurezza voluti dalla
politica.
La
situazione a Pistoia, così come in Italia, si fa sempre più difficile dal punto
di vista della Sicurezza; i reati di natura predatoria e contro il patrimonio
sono in costante aumento, basti leggere le cronache locali dei quotidiani.
Il
Sap, Sindacato Autonomo di Polizia, ritiene che anche nella Provincia di
Pistoia la situazione è divenuta allarmante.
I
politici, così come le massime autorità istituzionali, snocciolano i risultati
messi a segno dalle forze dell’ordine, ma in nessuna occasione vengono
sottolineate le problematiche a cui sono sottoposti quotidianamente i
poliziotti.
Per
meglio chiarire l’attuale situazione, vogliamo fare mettere a confronto la forza
organica prevista dal Ministero dell’Interno nell’anno 1989, con quella di oggi (ovvero
dopo ben 23 anni, per cui numeri insufficienti rispetto all’aumento
esponenziale dei reati) negli uffici di polizia della provincia di Pistoia:
1.
l’organico degli Uffici della Questura e dei commissariati di Montecatini T. e
Pescia, senza scendere nello specifico, è carente di 24 unità – che si leggono
come 12 pattuglie in meno giornaliere sul territorio provinciale;
2.
l’organico della Polizia Stradale, è carente di 17 unità per un totale di 8
pattuglie in meno sul territorio.
Tali
dati, per pura precisazione, hanno tenuto conto anche della dotazione organica
del personale che svolge attività tecnica, che per loro peculiarità non è
impiegabile in servizi attinenti il controllo del territorio.
Un
dato preoccupante che richiede una attenta lettura e riflessione è anche quello
relativo all’età anagrafica dei poliziotti pistoiesi che stando alle ultime
statistiche, è di circa 43 anni e che si pone nelle zone alte della media
nazionale che risulta essere di circa 45 anni, stante l’assenza quasi totale di
turn-over.
L’età
anagrafica, lo stress dovuto alla particolare tipologia di attività, i carichi di
lavoro particolarmente estenuanti e la mancanza di certezze per il futuro, incidono
notevolmente sulla qualità della mandato svolto dal poliziotto.
Se a ciò
aggiungiamo le condizioni di lavoro, dei mezzi, delle strutture e quelle
economiche, causate dai continui tagli al comparto sicurezza, non possiamo far
altro che definire la situazione particolarmente sfibrante e massacrante.
I
dati sopra riportati, che questa segreteria Sap ha analizzato, sono relativi a
pianificazioni Ministeriali che risalgono ad oltre venti anni fa e che
sicuramente non possono essere considerati rispondenti alle nuove richieste di
sicurezza ed all’evoluzione della società – emergenza immigrazione, comunità
europea, nuove tipologie di reato, etc.
Per quanto
sopra brevemente rappresentato, Il Sap ritiene assoluta e prioritaria la necessità
di assegnazione di personale di nuova nomina nella nostra provincia per rendere
più incisiva l’attività della Polizia di Stato, e per poter garantire una
maggiore sicurezza dei cittadini e nel rispetto dei diritti degli Operatori
della Sicurezza.
Il Segretario Provinciale
Andrea Carobbi Corso
[comunicato]
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[Venerdì
12 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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