Comunicato-stampa del Collegio dei
Costruttori-Ance Pistoia – «La città rischia seriamente di perdere, di fatto, un intero
comparto produttivo»
PISTOIA. Il Collegio dei Costruttori-Ance Pistoia, interviene sulla
situazione giudiziaria che coinvolge imprese ed imprenditori iscritti, con il
seguente comunicato:
Quando una vicenda ti tocca intimamente, e magari non
pensavi che sarebbe mai potuta accadere a te o a chi ti sta vicino, sei portato
a riflettere; ed a cercare le ragioni per cui essa avvenga.
Da mesi alcuni nostri Colleghi, coinvolti nell’indagine
nota con il brutto nome di “Untouchables”, sono trattenuti in custodia cautelare
in carcere o presso il loro domicilio; di loro e dello loro sorti abbiamo
notizie solo dalla stampa, le loro aziende sono prive dei vertici, la città
rischia seriamente di perdere, di fatto, un intero comparto produttivo. La
compartecipazione umana verso gli amici si somma alla preoccupazione economica
per il futuro delle aziende.
Il nostro sistema giuridico, in astratto, prevede la
carcerazione preventiva solo come extrema ratio (ed infatti, anche nelle
fasi più cupe della storia repubblicana, il ricorso a questo istituto è sempre
stato disciplinato in maniera stringente, ed attualmente è ammesso solo nei
casi di percolo di fuga, di reiterazione del reato e di turbamento delle
indagini); tuttavia, osserviamo che in Italia sono 28.000, pari al 42% del totale
della popolazione carceraria, i detenuti in attesa di giudizio.
Così la Ministro Severino durante un recente incontro
con l’associazione detenuti di Padova: “È viva la percezione, che ho sempre,
del profondo senso di ingiustizia che si vive per la carcerazione preventiva in
carcere. Scontare una pena dopo una condanna è una cosa. Iniziare a scontare
una pena quando non si è stati condannati è una cosa ben più terribile”.
Siamo certi che la Procura di Pistoia, nell’imporre la
dolorosa decisione di mantenere in regime di custodia cautelare cittadini non
condannati, ma ad oggi solo imputati, abbia osservato in maniera scrupolosa e
corretta le norme vigenti.
Ciò nondimeno, avvertiamo una stridente contraddizione
tra l’applicazione della legge e il comune senso di giustizia: il processo,
quando sarà, avrà già anticipato una frazione in alcuni casi non minima di pena
prima di qualsiasi giudizio di colpevolezza!
Nel frattempo, la Guardasigilli giustamente definisce
“terribile” quello che sta accadendo ad alcuni nostri concittadini; colpevoli
non sappiamo, ma di sicuro vittime di un istituto che necessita di una profonda
revisione.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 12 ottobre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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