di FELICE DE MATTEIS
Qualche domanda imbarazzante ai
dirigenti della Sanità Pistoiese dopo l’intervento dell’Intersindacale Medica
PISTOIA. Potremmo fare facile e scontata polemica sul profluvio di “veline”
che l’Asl 3 invia ai cittadini in vista della inaugurazione (pardon presentazione)
del nuovo complesso ospedaliero al quale – e questo è certo – si potrà accedere
solo da un lato stradale. Ottimo inizio.
L’intersindacale medica dell’Asl e
quindi “tutti i medici senza frontiere” (sindacali) nel
loro comunicato, con i toni garbati come si conviene a chi ha studiato,
ma duri, come evidentemente si conviene a chi si è “scassato” e non vuole
sottostare ai desiderata di esclusivo stampo politico-aziendale-economicistico
ma desidera ri-conferire dignità al proprio status, ci dice che questo
Ospedale è “un casino”. Proprio così: un casino. È necessaria ed opportuna una
lettura attenta del loro comunicato.
Per parte nostra, del cittadino comune
che fa i suoi doverosi scongiuri, ma che… non si sa mai, alcune semplici
domandine, rivolte, tramite l’Ufficio Veline dell’Asl 3, ai sigg.ri Abati,
Turco e Soci.
Domande proprio dirette a loro, con
preghiera di risposta.
Domande semplici ma con una carica
potenziale di futura complicanza che gli eventi, futuribili ma non impossibili,
anzi probabili, potrebbero generare:
1. Non abbiamo compreso se dalle ore 24
alle ore 8 esiste un medico disponibile o solo un 118. Un 118 con una sola
ambulanza con medico a bordo? Per otto ore? E se “vi” muore qualcuno in casa
nella notte – purtroppo accade – il 118 con medico a bordo, se impegnato in
altro servizio vorrà venire o, giustamente, comunque, si asterrà da questo
servizio perché non essenziale e non probabilmente di sua pertinenza? E “voi” –
Abati, Turco e Soci – vi terreste il defunto in casa fino alla disponibilità del “vostro”
medico di famiglia, sempreché il servizio di ambulatorio e le urgenze connesse
non facessero procrastinare l’intervento? Ma siamo grulli?
2. Se c’è un operato o un malato non
sufficientemente stabilizzato, etc. etc. (traduzione: il degente operato e
comunque non idoneo a tornare alla propria abitazione perché ancora in
necessità di terapia), lo “tenete” all’Ospedale o lo mandate al Villone
(proprio al Villone!) e lo “passate” al suo medico di famiglia, il quale
potrebbe a giusta ragione rifiutarsi di seguire un paziente che, in quanto non
ufficialmente dimesso, è ancora sotto tutela dell’Asl e “necessita” di
assistenza non ambulatoriale ? Se così fosse, ma siamo grulli?
3. La terza domanda, e quante altre
ancora vorremmo fare, la faremo se e quando anche l’ordine dei medici di
famiglia vorrà fare sentire la propria voce. Speriamo presto.
P.S. – Ma
veramente le sale operatorie attive saranno pari od inferiori a quelle attuali?
C’era bisogno di assassinare gli ospedali funzionanti del circondario, San
Marcello in primis? Ma siamo grulli?
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[Giovedì 4 luglio 2013 | 09:52 - © Quarrata/news]
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