martedì 16 aprile 2013

REGOLAMENTO URBANISTICO. PAGLIAI: «NON VORREI POI LEGGERE SUI GIORNALI CHE È TUTTO DA RIFARE!»

di Giampaolo Pagliai [*]

Al Sindaco, ai consiglieri comunali del Comune di Pistoia
e per conoscenza agli organi di stampa

Entro giovedì 18 aprile 2013 (del resto la data è storica dal 1948) verrà approvato il nuovo Regolamento Urbanistico. Non sono nelle condizioni per esprimere nel modo migliore in maniera sintetica ed incisiva le mie opinioni a riguardo.
Nella primavera scorsa ebbi modo di leggere sulla Cronaca del Tirreno che il Sindaco Samuele Bertinelli affermava: “Basta consumare territorio”, condivido, ora si dice così, vero?
Nell’aprile del 2004 fu approvato il Piano strutturale e dopo 6 anni, nel marzo del 2010, fu adottato il R.U: di chi è la responsabilità politica per questo ritardo?

Il R.U. era già nato con due vizi capitali: per il mancato coordinamento con il piano provinciale e per la mancata consultazione preventiva e la conseguente partecipazione alla stesura della proposta da parte degli ordini professionali.
Orbene furono presentate 1350 (o 1600?) osservazioni, dopo 49 riunioni della Commissione consiliare numero due passammo al dibattito in Consiglio Comunale, stabilendo con un accordo, siglato dai capigruppo, la procedura per la discussione in Consiglio, ma a metà del percorso fu approvato il famigerato, sgrammaticato e illegittimo “Lodo Mazzieri, Mazzotta, Bartoli” al fine di stravolgere le regole stabilite precedentemente.
Ma nonostante questo modo arrogante e prepotente imposto dalla cosiddetta maggioranza democratica e di sinistra, la forzatura non riuscì. Sarebbe stato giusto e logico, dopo i 9 anni che sono ormai trascorsi dall’aprile 2004, quando fu approvato il piano strutturale, si procedesse con serietà a predisporre un nuovo piano strutturale ed un nuovo Regolamento Urbanistico.
Invece no, continuando a pasticciare forti del motto che “questo Regolamento s’ha da fare” la maggioranza del Consiglio Comunale procederà, perché gli arroganti hanno la caratteristica di non ammettere mai i propri errori.
Vi elenco nove buoni motivi che consiglierebbero di non approvare codesto regolamento:

  1. Perché il vecchio è nato morto;
  2. Perché definisce storiche tutte le costruzioni realizzate prima del 1953;
  3. Perché elimina tutte le zone di completamento B;
  4. Perché, come una “Tobin Tax” alla rovescia, toglie ai piccoli le residue capacità edificatorie;
  5. Perché vengono favoriti i proprietari delle dodici zone definite Atc, che in realtà sono quasi tutte zone in territorio vergine da cementificare;
  6. Perché nessuno e tanto meno l’ufficio urbanistica ha mai saputo dire quanti sono gli appartamenti nuovi disabitati e invenduti;
  7. Perché è illegittimo trattare i cittadini che hanno presentato le osservazioni in modi e con trattamenti diversi fra il primo e il secondo tempo;
  8. Perché, come è ben noto, le cosiddette misure di salvaguardia sono decadute da tempo e quindi applicate illegittimamente;
  9. Se le modifiche che avete apportato negli ultimi dieci mesi sono di modesta rilevanza lo strumento rimane un mostriciattolo, viceversa se avete apportato modifiche sostanziali decade tutto il procedimento, l’atto deve essere ripubblicato, devono essere concessi i tempi giusti per le osservazioni nuove e in caso contrario vi muovete nella più piena illegittimità.

Al riguardo potrete chiedere consiglio ai vostri consulenti tecnico amministrativi sperando che non sbaglino ancora una volta.
Dopo il parcheggio di San Bartolomeo, dopo il caso Repower, dopo il caso Appaltopoli, dopo l’incredibile vicenda per la retta delle mense scolastiche, dopo l’oscena realizzazione del nuovo Ospedale emblematicamente pitturato a strisce come il pigiama di un carcerato e l’ancor più oscena nuova viabilità di accesso al Campo di Volo, la focosa polemica sulla Ztl, non vorrei leggere, tra qualche mese, sulla cronaca locale “R.U. Tutto da rifare”.
Cari amministratori dovete capire che anche se nella sala di Grandonio il diavolo non c’è più, in città ci sono tanti cittadini (vero consiglieri di Cinque Stelle ?) che faranno ricorso al Tar a tutela dei loro diritti e della legalità. A Firenze o Roma un giudice ci sarà.
Buon lavoro.
Giampaolo Pagliai
[*] – Ex consigliere comunale (vedi)

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[Martedì 16 aprile 2013 | 11:13 - © Quarrata/news]

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