di EDOARDO BIANCHINI
La relazione-Eller e la restituzione di
125mila euro da parte del ‘reo confesso’ – Nessuno volle trovare altri 20mila
euro per scandagliare fino in fondo lo scandalo delle ruberie in Comunità
Montana – E i revisori dei conti…?
CUTIGLIANO-MONTAGNA. Notizia battuta ieri da Adnkronos:
«Il gip del Tribunale di Pistoia, Alessandro Buzzegoli, su
richiesta del pm Luigi Boccia, ha sequestrato beni mobili ed immobili
riconducibili a un funzionario della comunità montana dell’Appennino pistoiese.
L’uomo (Giuliano Sichi, peraltro già reo confesso – n.d.r.), nella
duplice veste di economo e di responsabile del servizio finanziario della comunità
montana, è accusato di essersi illecitamente appropriato nel decennio 2001-2011
di oltre 1 mln e 143 mila euro con modalità fraudolente e di falsificazione di
atti di diversa tipologia.
In particolare l’attività posta in
essere dal funzionario si è concretizzata attraverso molteplici condotte, quali
finti mandati di pagamento, incasso diretto di somme, artifizi contabili, volti
a sottrarre denaro dalle casse della comunità montana, per finalità personali
ed estranee ai fini istituzionali dell’ente. La Guardia di Finanza (di Pistoia
– n.d.r.) in esecuzione del provvedimento, ha sequestrato, fino alla
concorrenza della somma illecitamente distratta dall’indagato dalle casse della
comunità, 3 immobili e quota parte di ulteriori 3 immobili, tutti situati nel
comune di Cutigliano (Pistoia) nonché i conti correnti bancari e postali nella disponibilità
dell’indagato».
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Come al solito accade in questi casi,
le notizie ci ritornano anche da lontano (oltreché da Nazione e Tirreno),
ma solo da ultimo e per forza: e con un’approssimazione che – se pure è comprensibile
perché i colleghi sono costretti a parlare di cose che non conoscono quasi per
niente – non è comunque pienamente giustificabile.
A onor del vero, va detto che nessuno
degli organi di informazione di livello nazionale, finora contattati sia da noi
di Quarrata/news, che dal Comitato Recupero Ammanco in Comunità Montana – la cui portavoce è Graziella Cimeli –, si è saputo muovere di più che con qualche timido passetto
pure in presenza di una relazione del perito, il dottor Luca Eller Vainicher,
che in centinaia di pagine aveva messo in risalto decine e decine di osservazioni
per cose che non tornavano affatto.
Fra l’altro è il caso di ricordare che,
in questa vicenda, non saremmo dinanzi a un semplice indagato – come dice
Adnkronos –, ma a un ‘reo confesso’, come lo ha più volte definito il
perito Eller stesso nella sua ampia e articolatissima relazione.
Fra gli altri particolari che devono
comunque essere ricordati, sta anche il fatto che Eller, a un certo punto della
sua indagine, per esperire il suo mandato fino in fondo, chiese ai Sindaci dei
Comuni coinvolti in questo macello e alla stessa Provincia di Pistoia, di
reperire ulteriori finanziamenti per giungere a un esame assoluto di tutta una
storia, che risale fino a una trentina di anni indietro: strano a dirsi, ma
Comuni e Provincia non furono disponibili a spendere alcune altre poche decine
di migliaia di euro che certamente non avrebbero portato a scoprire ulteriori
reati perseguibili (vista la distanza temporale della loro commissione e
l’intervenuta prescrizione), ma che sicuramente, secondo quanto ci è sembrato
di capire dalle stesse parole di Eller, avrebbero consentito di ricostruire, in
maniera impeccabile e certa, tutti i meccanismi della “truffa montana” ininterrotta
per decenni.
Chissà che da un’indagine ben più
approfondita – come suggeriva, appunto, Eller – non si fosse, oggi, potuti
arrivare a individuare anche responsabilità altre: quelle, per
intendersi, dei vari politici di turno (che sembrano essere rimasti
assolutamente nell’ombra e al sicuro nonostante le decine di allusioni di Eller
stesso lungo le pagine della sua nutrita, seppur parziale, relazione) e quelle,
forse, dei revisori dei conti che nei decenni non si sono mai accorti di niente
di ciò che stava accadendo: il che fa pensare e dubitare del loro lavoro di
accorta e saggia revisione dei conti della disciolta Comunità Montana.
A prescindere da qualsiasi altra
considerazione, resta comunque singolare (almeno per l’opinione pubblica e per
la gente del Comitato Recupero ammanco: circa 1.500 persone che hanno davvero ‘ribaltato
il mondo’) che Giuliano Sichi – difeso dall’avvocato Cecilia Turco – fin da subito si sia riconosciuto reo ed abbia restituito
(in solido con la moglie, se non sbagliamo, e da un conto corrente comune)
circa 125mila euro, ma che nessuno abbia pensato, nell’immediato, di procedere
a un provvedimento cautelare come quello dottato solo ieri, con una manovra che
non può che sembrare obiettivamente tardiva.
Il 7 marzo scorso, come ricorderemo, una
delegazione guidata da Graziella Cimeli fu ricevuta dal Procuratore facente
funzione Giuseppe Grieco e dal sostituto Luigi Boccia che in questi
giorni, appunto, ha chiesto il sequestro al Gip dottor Buzzegoli.
Sequestro avvenuto ieri.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 1° maggio 2013 | 10:25 - © Quarrata/news]
Sig. Magistrati della Procura di Pistoia, non sarà che dobbiamo aspettare altri 25 mesi perché facciate i nomi dei politici, revisori..... che hanno coperto e sicuramente lucrato su questo grave fatto?
RispondiEliminaSiamo sicuri che Voi, già li conoscete; anche noi abbiamo letto la corposa relazione del Dott. Luca Eller, ricca di riferimenti e di circostanze. Un importante lavoro per il quale gli devono essere riconoscenti tutti i cittadini onesti.
Ci sono poi talmente tanti altri elementi e credo – da quanto ho avuto modo di leggere, soprattutto su questo blog - addirittura denuncie di un lontano passato, che non occorre essere degli Sherlock Holmes per arrivare alla verità sui fatti.
Da parte Vostra, basta un po’ di coraggio e di buona volontà, altrimenti i dubbi che abbiamo, che si voglia far spengere lentamente tutto sotto la cenere e uno solo, con lauta ricompensa che paga per tutti, sono fondati.
Lo dovete fare perché avete il preciso dovere di farlo, ma deve spingerVi qualcosa che fa leva anche su un dovere morale, quello nei confronti degli onesti cittadini della Montagna che stanno vivendo un periodo di grande disagio e di attacchi da parte di tutte le amministrazioni e gli enti, con tagli incomprensibili e indiscriminati a tutti i servizi.
Non possono farla pagare ai cittadini due volte, prima con le ruberie in Comunità Montana a vantaggio di pochi e poi, per recuperare quanto sottratto, tagliare i servizi.
I colpevoli di questo scempio, devono avere la giusta condanna.
Concordo con "Il Montanaro". In particolare, vorrei far notare che tra i politici ce ne è uno, che in Comunità Montana è sempre stato pervicacemente ed insistentemente presente, anche quando un minimo di decenza avrebbe fatto sì che il suo partito lo invitasse cortesemente a togliere il disturbo. Questo signore, tra l'altro, è stato presidente per sette anni ed assessore al bilancio per sei, e non si è mai accorto di niente. Negli altri periodi, come minimo, è stato consigliere. Per facilitarne la individuazione dirò che è stato anche sindaco P.D di Piteglio e che le inizili del suo nome sono V.S. A questo punto, direi che, per chi è appena un pochino pratico di cose montane non sia difficile individuarlo.
RispondiEliminaPiero Giovannelli
Per inciso va rammentato che questo signore è uno dei più accesi sostenitori del ComunoneDynamone tra Abetone-Cutigliano-Piteglio e San Marcello..
RispondiEliminaL'indagato in questione pare adesso lavori per una nota azienda pubblica adesso privatizzata, nota per aver sistemato migliaia di compagni
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