mercoledì 1 maggio 2013

AMMANCO IN COMUNITÀ MONTANA. SOTTO SEQUESTRO I BENI DI GIULIANO SICHI


di EDOARDO BIANCHINI

La relazione-Eller e la restituzione di 125mila euro da parte del ‘reo confesso’ – Nessuno volle trovare altri 20mila euro per scandagliare fino in fondo lo scandalo delle ruberie in Comunità Montana E i revisori dei conti…?

CUTIGLIANO-MONTAGNA. Notizia battuta ieri da Adnkronos:

«Il gip del Tribunale di Pistoia, Alessandro Buzzegoli, su richiesta del pm Luigi Boccia, ha sequestrato beni mobili ed immobili riconducibili a un funzionario della comunità montana dell’Appennino pistoiese. L’uomo (Giuliano Sichi, peraltro già reo confesso – n.d.r.), nella duplice veste di economo e di responsabile del servizio finanziario della comunità montana, è accusato di essersi illecitamente appropriato nel decennio 2001-2011 di oltre 1 mln e 143 mila euro con modalità fraudolente e di falsificazione di atti di diversa tipologia.

In particolare l’attività posta in essere dal funzionario si è concretizzata attraverso molteplici condotte, quali finti mandati di pagamento, incasso diretto di somme, artifizi contabili, volti a sottrarre denaro dalle casse della comunità montana, per finalità personali ed estranee ai fini istituzionali dell’ente. La Guardia di Finanza (di Pistoia – n.d.r.) in esecuzione del provvedimento, ha sequestrato, fino alla concorrenza della somma illecitamente distratta dall’indagato dalle casse della comunità, 3 immobili e quota parte di ulteriori 3 immobili, tutti situati nel comune di Cutigliano (Pistoia) nonché i conti correnti bancari e postali nella disponibilità dell’indagato».
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Come al solito accade in questi casi, le notizie ci ritornano anche da lontano (oltreché da Nazione e Tirreno), ma solo da ultimo e per forza: e con un’approssimazione che – se pure è comprensibile perché i colleghi sono costretti a parlare di cose che non conoscono quasi per niente – non è comunque pienamente giustificabile.
A onor del vero, va detto che nessuno degli organi di informazione di livello nazionale, finora contattati sia da noi di Quarrata/news, che dal Comitato Recupero Ammanco in Comunità Montana – la cui portavoce è Graziella Cimeli –, si è saputo muovere di più che con qualche timido passetto pure in presenza di una relazione del perito, il dottor Luca Eller Vainicher, che in centinaia di pagine aveva messo in risalto decine e decine di osservazioni per cose che non tornavano affatto.
Fra l’altro è il caso di ricordare che, in questa vicenda, non saremmo dinanzi a un semplice indagato – come dice Adnkronos –, ma a un ‘reo confesso’, come lo ha più volte definito il perito Eller stesso nella sua ampia e articolatissima relazione.
Fra gli altri particolari che devono comunque essere ricordati, sta anche il fatto che Eller, a un certo punto della sua indagine, per esperire il suo mandato fino in fondo, chiese ai Sindaci dei Comuni coinvolti in questo macello e alla stessa Provincia di Pistoia, di reperire ulteriori finanziamenti per giungere a un esame assoluto di tutta una storia, che risale fino a una trentina di anni indietro: strano a dirsi, ma Comuni e Provincia non furono disponibili a spendere alcune altre poche decine di migliaia di euro che certamente non avrebbero portato a scoprire ulteriori reati perseguibili (vista la distanza temporale della loro commissione e l’intervenuta prescrizione), ma che sicuramente, secondo quanto ci è sembrato di capire dalle stesse parole di Eller, avrebbero consentito di ricostruire, in maniera impeccabile e certa, tutti i meccanismi della “truffa montana” ininterrotta per decenni.
Chissà che da un’indagine ben più approfondita – come suggeriva, appunto, Eller – non si fosse, oggi, potuti arrivare a individuare anche responsabilità altre: quelle, per intendersi, dei vari politici di turno (che sembrano essere rimasti assolutamente nell’ombra e al sicuro nonostante le decine di allusioni di Eller stesso lungo le pagine della sua nutrita, seppur parziale, relazione) e quelle, forse, dei revisori dei conti che nei decenni non si sono mai accorti di niente di ciò che stava accadendo: il che fa pensare e dubitare del loro lavoro di accorta e saggia revisione dei conti della disciolta Comunità Montana.
A prescindere da qualsiasi altra considerazione, resta comunque singolare (almeno per l’opinione pubblica e per la gente del Comitato Recupero ammanco: circa 1.500 persone che hanno davvero ‘ribaltato il mondo’) che Giuliano Sichi – difeso dall’avvocato Cecilia Turco – fin da subito si sia riconosciuto reo ed abbia restituito (in solido con la moglie, se non sbagliamo, e da un conto corrente comune) circa 125mila euro, ma che nessuno abbia pensato, nell’immediato, di procedere a un provvedimento cautelare come quello dottato solo ieri, con una manovra che non può che sembrare obiettivamente tardiva.
Il 7 marzo scorso, come ricorderemo, una delegazione guidata da Graziella Cimeli fu ricevuta dal Procuratore facente funzione Giuseppe Grieco e dal sostituto Luigi Boccia che in questi giorni, appunto, ha chiesto il sequestro al Gip dottor Buzzegoli.
Sequestro avvenuto ieri.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 1° maggio 2013 | 10:25 - © Quarrata/news]

4 commenti:

  1. Sig. Magistrati della Procura di Pistoia, non sarà che dobbiamo aspettare altri 25 mesi perché facciate i nomi dei politici, revisori..... che hanno coperto e sicuramente lucrato su questo grave fatto?
    Siamo sicuri che Voi, già li conoscete; anche noi abbiamo letto la corposa relazione del Dott. Luca Eller, ricca di riferimenti e di circostanze. Un importante lavoro per il quale gli devono essere riconoscenti tutti i cittadini onesti.
    Ci sono poi talmente tanti altri elementi e credo – da quanto ho avuto modo di leggere, soprattutto su questo blog - addirittura denuncie di un lontano passato, che non occorre essere degli Sherlock Holmes per arrivare alla verità sui fatti.
    Da parte Vostra, basta un po’ di coraggio e di buona volontà, altrimenti i dubbi che abbiamo, che si voglia far spengere lentamente tutto sotto la cenere e uno solo, con lauta ricompensa che paga per tutti, sono fondati.
    Lo dovete fare perché avete il preciso dovere di farlo, ma deve spingerVi qualcosa che fa leva anche su un dovere morale, quello nei confronti degli onesti cittadini della Montagna che stanno vivendo un periodo di grande disagio e di attacchi da parte di tutte le amministrazioni e gli enti, con tagli incomprensibili e indiscriminati a tutti i servizi.
    Non possono farla pagare ai cittadini due volte, prima con le ruberie in Comunità Montana a vantaggio di pochi e poi, per recuperare quanto sottratto, tagliare i servizi.

    I colpevoli di questo scempio, devono avere la giusta condanna.

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  2. Concordo con "Il Montanaro". In particolare, vorrei far notare che tra i politici ce ne è uno, che in Comunità Montana è sempre stato pervicacemente ed insistentemente presente, anche quando un minimo di decenza avrebbe fatto sì che il suo partito lo invitasse cortesemente a togliere il disturbo. Questo signore, tra l'altro, è stato presidente per sette anni ed assessore al bilancio per sei, e non si è mai accorto di niente. Negli altri periodi, come minimo, è stato consigliere. Per facilitarne la individuazione dirò che è stato anche sindaco P.D di Piteglio e che le inizili del suo nome sono V.S. A questo punto, direi che, per chi è appena un pochino pratico di cose montane non sia difficile individuarlo.
    Piero Giovannelli

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  3. Per inciso va rammentato che questo signore è uno dei più accesi sostenitori del ComunoneDynamone tra Abetone-Cutigliano-Piteglio e San Marcello..

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  4. L'indagato in questione pare adesso lavori per una nota azienda pubblica adesso privatizzata, nota per aver sistemato migliaia di compagni

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