sabato 23 giugno 2012

SERRAVALLE/GITE CULTURALI. ALTRO CHE GIORNALISMO DIETROLOGICO!

di Alessandro Romiti

Una lettera di Renzo Bardelli, ex-Sindaco di Pistoia ed ex-Presidente in fuga da Pistoiambiente – Il direttore di Tvl e il corretto modo di fare giornalismo – Alcune osservazioni sul ‘sillogismo garantistico’

PISTOIA-SERRAVALLE. Devo confessare, prima di tutto, che sono solito ascoltare l’Angelus della domenica con religiosa attenzione e che, altrettanto, ho fatto qualche sera fa quando è apparso Lugi Bardelli per il suo editoriale, dedicato alla lettera del biscugino Renzo Bardelli, già ex-Presidente della discarica del Cassero, indirettamente riflessa sulla vicenda degli Intoccabili e Apr-Aias.
Le argomentazioni bardelliane sono state inzuppate di etica e morale, tanto da non esagerare affatto se riconosco al direttore un’ammirevole capacità comunicativa, indispensabile a chi intende pontificare.

Intanto lui ha ben chiarito un punto: basta con la dietrologia! Sembra invece che l’analisi degli eventi sia impietosa e che la vicenda Untouchables abbia scoperto un verminaio connesso ad altri verminai: Cassero, Comunità Montana, caso Aias-Apr, Sanità regionale e quanti altri ancora, tutti governati dallo stesso conformismo imperante e politici reticenti, quando va bene.
La tèsi argomentata da Bardelli è stata davvero intrigante, seguendo un sillogismo lanciato e chiuso in questi termini:
1. io sono “garantista”
2. la magistratura deve fare il suo lavoro
3. non è giusto tirare delle conclusioni prima del giudizio del Tribunale.
Quindi, le deduzioni (di chiaro indirizzo politico), lasciatele ai posteri, signori ascoltatori di Tvl: non vi affannate a cercare di capire…
Non c’era bisogno che Pistoia venisse invitata a sonnecchiare… San Marcello docet!
Anche io e mia moglie siamo stati – sicuramente quanto inconsapevolmente – cittadini, serviti da Pistoiambiente e che si sono avvalsi della discarica per smaltire i rifiuti domestici: ciononostante nessuno ci ha invitato alle gite social-culturali. Perché?
Decisamente astrusa la tesi bardelliana, secondo la quale i politici locali non avevano còmpiti di controllo e quindi non potevano cadere in conflitto di interesse con Pistoiambiente! Ma quale dietrologia, mi viene da dire: dabbenaggine, piuttosto!
Sulla presunta capacità/volontà di esercizio di controllo di Provincia e Arpat (declamata dai due Bardelli, biscugini) è sufficiente consultare la rassegna stampa degli ultimi sei mesi sulle gravi incongruenze gestionali sofferte dai cittadini della Piana per l’inceneritore di Montale. Peraltro, è stata l’Amministrazione montalese che ha varato un’iniziativa unica e impertinente quanto audace: una commissione di cittadini, preposta ad un controllo gestionale dell’impianto. Questo episodio smentisce – ma non ve ne era bisogno – l’asserto bardelliano del primato della Provincia e di Arpat (quest’ultima in conflitto con Asl3 sulle vicende delle Pm10) sulla azione di controllo che può essere validata e implementata grazie appunto e principalmente, all’indirizzo critico dell’organo politico che amministrata la comunità dei cittadini.
Queste cose le dovrebbe ben sapere l’esperto Renzo Bardelli che sembra stranamente distratto nonostante la sua esperienza. Lui, il “conflitto di interesse” non lo ritiene possibile: “... qua, a Pistoia, è una possibilità remota” dice lui, facendomi torcere le budella.
Tanto remota che solo ora gli amministratori di Serravalle danno vita a un ridicolo e tautologico codice etico.
Ma la chiusura pontificatoria del Luigi nell’editoriale di Tvl è stata davvero categorica: lui va a cena con uno degli “intoccabili” e se ne vanta, tanto che lo dice chiaramente, con orgoglio. E se li condannassero, lui ci andrà lo stesso, indefesso, disposto a cenare: evidentemente a lui non hanno fatto alcun torto o depredazione (e Bardelli/Apr può ringraziare il suo Dio).
Conti (Cmsa di Montecatini, che peraltro si è dimesso) deve finire la nuova sede di APR costruita su di un terreno che è di altra associazione: e chi se ne frega se lo dovessero condannare? Proclamiamolo, dunque, beato e ripristiniamo i termini corretti delle cose, secondo la Bardelli-Tvl.
Ma non era lui, proprio lui, proprio Bardelli, che aveva detto, all’inizio del sermone, che bisognava attendere l’esito del lavoro dei magistrati?
E il fatto che l’ultima gita social-culturale in ponte fosse organizzata dall’agenzia Fraben Travel di Montecatini di proprietà dell’intoccabile “super” Riccomi è una mera combinazione fortuita? Così come l’invito del sig. Evangelisti Marcello alla gita culturale-socializzante? (vedere Il Tirreno del 17 giugno 2012). E tutto questo è solo dietrologia?
Bardelli è un positivista dimostrato in formato bianco/nero: non guardate troppo, ascoltatori di Tvl, i dettagli che potrebbero suggestionarvi.
O di qua o di là, si deve stare! 
Scegliete e, così, sceglierete il vostro destino. La politica è un’arte complicata: lasciatela fare chi la sa fare. E lasciatela difendere dal direttore di Tvl, quando e in quanto può fargli comodo.
E ora guardatevi direttamente il commento in tv.

PROVATE A RIFLETTERE…

Dopo avere ascoltato il calore con cui Luigi Egidio Bardelli parla contro la dietrologia fatta da certa stampa sulle vicende delle gite social-culturali del Comune di Serravalle; dopo avere udito il sostegno che ‘il direttore’ dà a Renzo Bardelli, ex-Sindaco di Pistoia ed ex-Presidente della Pistoiambiente, che ha scritto una lettera poi pubblicata sui quotidiani e anche da noi ripresa, in cui spiegava come sono nate le gite serravalline; dopo avere apprezzato con quanto calore ‘il direttore’ di Tvl prende le parti di Paolo Conti, presidente della Cmsa, i nostri lettori sono vivamente pregati di tener presente questi semplici elementi di riflessione:
1. si rivedano il seguente post Tvl e il ‘lapsus freudiano’ di un commentatore (e relativo Canto al Balì del 15 febbraio 2012 – vedi) in maniera che si rendano personalmente conto di quanto Bardelli direttore, proprietario, editorialista televisivo eviti (e faccia in modo che i suoi giornalisti evitino, per quanto possano) di fare dietrologia sul tema, per esempio, Aias e mafia;
2. si rendano conto che, per le gite di Serravalle, ‘il direttore’ sta parlando di Renzo Bardelli, e lo sta esaltando per la sua scelta, ma tace con cura sul fatto che Renzo Bardelli è suo biscugino – e fra l’altro anche sostenitore di lui come patron dell’Apr, azienda di erogazione servizi ai disabili, peraltro finora dichiarata ‘inesistente’ con ordinanza della terza sezione civile del Tribunale di Roma: è evidente che, per Luigi Egidio Bardelli, la magistratura che deve fare il suo corso, è quella che giudica gli altri, mentre quella che giudica lui e la sua Apr (e dà loro torto) non va presa in seria considerazione perché sbaglia per definizione, dati gli alti meriti che coronano tutta la sua vita di uomo impegnato nel sociale e, soprattutto, in chiave di risposta mistico-religiosa ai bisogni della gente;
3. facciano attenzione a un piccolo particolare (quasi trascurabile, però…) che sia ‘il direttore’ di Tvl, sia l’ex-Presidente di Pistoiambiente, hanno dimenticato (ma è una stupidaggine): e cioè che Renzo Bardelli lasciò la presidenza della società della discarica del Cassero all’improvviso e senza mai averci rivelato le vere motivazioni di quella che fu una vera e propria fuga, assai simile a quel coro che si intitola ‘a bocca chiusa’. Ce la vogliono dire, oggi, la vera ragione delle dimissioni di Renzo, sia il diretto interessato che lo stesso suo biscugino Luigi Egidio/Apr/Tvl-etc.?
Fra l’altro, se Bardelli di Tvl stesse più attento a quello che gli succede intorno, saprebbe anche la Digos si è già attivata sulle gite social-culturali di Serravalle, e che già due persone sono state ascoltate su questo discutibilissimo aspetto: ma, evidentemente, il patron di Apr o non lo sa o – dal suo punto di vista garantista – non intende saperlo.
Comunque, finché Luigi Egidio Bardelli non si porrà anche lui in prima persona queste domande e questi dubbi da giornalista, sarà bene che non venga a darci lezioni di corretto giornalismo e di deontologia: e non saranno certo né esposti-querela, né cause civili, né altro a convincerci/costringerci a tacere dinanzi ad anomalie macroscopiche, evidenti, inoppugnabili e incancellabili.
A nostro modesto parere – e non da supergiornalisti, come sostiene sprezzantemente il padrone di Tvl – il giornalismo è una cosa tragicamente seria, e non solo parole utilizzate per difendere personali interessi che noi non abbiamo proprio:
a. perché non possediamo una televisione
b. perché non abbiamo da gestire il business dell’assistenza ai disabili per 6-7 milioni di euro all’anno
c. perché non abbiamo parenti, affini e amici “di peso” nel mondo politico
d. perché raccontare la realtà per quella che è non è fare dietrologia, ma presentare fatti e personaggi per quelli che sono – che è anche una delle regole fondamentali dello storicismo di qualsiasi area, tendenza e/o parrocchia.
E non sappiamo se siamo stati sufficientemente chiari...
e.b. blogger


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[Sabato 23 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Mi scappa una domanda: personaggi come LEB sono "causa o effetto" di tanta reticenza e omertà che affliggono il cervello dei pistoiesi? Certo che, incominciando a tagliare certi profeti "omologanti e massificanti", probabilmente si riuscirebbe ad anticipare il ripristino di una "coscienza civica" tra i concittadini, propri di sentimenti eticamente normali. Sono decisamente sconfortato, pensando che ci vorranno, forse, ancora un paio di generazioni.Grave poi constatare che nessuno, oltre a questo blog, ha protestato!
    MDB

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