Con il Governo dei banchieri, imposto
da un ex-comunista di fede e appoggiato dalle sinistre pur di non vedersi
Berlusca fra i piedi, spunta – alla fine – la prova incontestabile dell’equità:
si abbassa l’Irpef, ma in compenso si alza l’Iva, quell’imposta che tutti,
comunque, pagano, ma che i ricchi sopportano assai meglio dei poveri, i quali –
essendo più numerosi – pagano di più dei ricchi.
Ma equità non significa forse «pagate tutti e senza fiatare»?
Il banchiere della Merkel, che salva l’Italia
con le miserie dei già miseri, ha adottato, nell’aggiustare i conti, il serissimo
criterio del compenso.
La maestra disse: «Fatemi un esempio di criterio del compenso».
E Pierino rispose: «Vicino a casa mia c’è un uomo che ha una gamba più corta: in
compenso, però, ha l’altra più lunga».
L’Italia che mi fa paura e pena è proprio
questa.
e.b. blogger
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[Giovedì 11 ottobre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
E meno male che al governo sono tutti professori!
RispondiEliminaIo incomincio a pensare che quel titolo sia concesso un po' troppo alla leggera.