L’inerzia
di un Comune male amministrato spingerà la città in acque sempre più agitate e difficili
QUARRATA. Flavio Berini, del Pdl, ci ha inviato
queste sue considerazioni sulla crisi attuale e sui problemi che affliggono
Quarrata e il Paese:
Venerdì scorso,
12 ottobre, presso l’auditorium della Bcc di Vignole si è tenuta una tavola
Rotonda, organizzata dal Centro Culturale Sbarra, sulle “prospettive quarratine
della crisi economica e del lavoro”.
Nonostante l’importanza
dell’argomento trattato e la bella e sentita introduzione del presidente del
centro Marino Michelozzi il contenuto dell’incontro è stato scarso ed
insufficiente alle attese.
È con grande
dispiacere e disagio che esprimo la mia delusione.
Delusione
ampiamente condivisa dalle numerose persone intervenute che non hanno soddisfatto
la loro curiosità sul programma annunciato. Eppure le intenzioni degli
organizzatori erano state lodevoli perché avevano invitato alcuni dei drivers
istituzionali più importanti dell’economia provinciale, ma nessun di loro ha affrontato
il problema enunciato: anche il sindaco Marco Mazzanti, che in campagna
elettorale aveva proclamato un’immediata e forte azione per rilanciare l’economia
quarratina, ha fatto un discorso piatto e generico insistendo solo sulla
difficoltà di Quarrata a mantenere l’erogazione dei servizi sociali.
Vorrei ricordare
al sindaco che l’unico sistema per soddisfare il sociale è dare il lavoro alla
gente.
Il lavoro però
non si trova per strada, al bar o in chiesa. Il lavoro si trova solo ed
esclusivamente nell’impresa. L’attenzione allora va rivolta all’impresa che è
il centro sociale più efficiente e proficuo del territorio. Bisogna analizzare
l’intero sistema produttivo del territorio, capirne le necessità e le esigenze
ed infine tutti insieme comune, banche, organizzazioni e professionisti
mettersi a sua disposizione. Questa è l’unica strada per ripartire.
Sappiamo bene
che il comune non è un’impresa, però ha grandi poteri per intervenire sull’economia
locale e favorire l’occupazione. A questo proposito a Quarrata l’amministrazione
pubblica è sempre stata carente. Il territorio non dispone né di strutture, né
di iniziative concrete a sostenere la sua economia a causa dell’immobilismo e
dell’assenza di vedute da parte di una amministrazione di sinistra che governa Quarrata
da 40 anni.
La colpa più
grave e determinante è che gli amministratori ancora non hanno capito che il
mondo cambia con una velocità di cui difficilmente ci rendiamo conto. È una
velocità con cui dobbiamo fare i conti, perché occorre viaggiare al passo con i
mutamenti socioeconomici e sarà sempre più difficile attrarre risorse
necessarie al nostro sviluppo.
Comprendere
questo o meno fa la differenza tra lo sviluppo ed il declino di un territorio e
tra l’adeguatezza e l’inadeguatezza di una classe dirigente.
Il momento che
vive Quarrata ci indica che la nostra classe dirigente politica è inadeguata da
tanti anni. Di conseguenza il futuro che ci attende non sarà facile e
presenterà particolari difficoltà determinate dalla mancanza di lavoro e dalla
conseguente emergenza sociale.
L’amministrazione
deve uscire dall’immobilismo che la paralizza da anni. Sarà capace?
Anche la
chiusura della Tavola Rotonda da parte della professoressa Covizzoli: “Berlusconi
ci ha portato a questo punto” è stata fuori dal tema, tanto per non uscire dal
coro.
Non ho il
piacere di conoscere la gentile signora e la rispetto, però vorrei farle notare
che i dati macroeconomici dell’Italia – spread- Pil e Debito Pubblico – non
sono migliorati con il governo Monti. Lo spread è diminuito solo dopo l’intervento
della Bce di questi ultimi tempi. Si deduce che Berlusconi non c’entrava perché
i mali dell’Italia sono molto più antichi.
Il paese non
cresce da 20 anni. I governi che si sono succeduti dal 1992 al 2011 sono stati
di destra per gg. 3.292 (51,6%) e di sinistra per gg. 3.085 (48,4%).
Come si vede la
colpa non è solo di Berlusconi se ci troviamo in queste condizioni.
Il padre dei
mali, secondo me, è che quando siamo entrati nell’Euro 15 anni fa, con il
governo Prodi 1997 e padri fondatori Ciampi, Prodi, Padoa Schioppa (da non
confondere con l’ingresso della moneta unica, anno 2002), si dovevano fare
delle radicali riforme
- sulla Pubblica
Amministrazione per avere meno burocrazie e più produttività e servizi migliori;
- sul mercato
del lavoro per agevolare l’incontro tra domanda ed offerta. Già se ne parlava
nel rapporto Delors nel 1989 per avere dall’Euro anche i benefici e non solo i
costi. Purtroppo nel tempo nessun governo di destra e di sinistra ha agito in
questa direzione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Neanche il
governo Monti è riuscito a fare queste riforme. Quella sul lavoro solo in parte,
l’altra neanche se ne parla. È evidente che c’è qualcosa nella politica e nei
poteri che la determinano che ne impedisce l’operatività.
Questo è il vero
handicap della nostra società. Non certo Berlusconi.
Se non
rimuoveremo questi ostacoli difficilmente staremo in Europa.
Flavio Berini
Consigliere del Pdl
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[Lunedì 15
ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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