venerdì 5 ottobre 2012

CONDANNATI ALLA SALVEZZA DALLA PRESENZA PROVVIDENZIALE DEGLI AUTOVELOX

di Mauro Banchini *

Un’avventura tutta italiana nel Comune di Carmignano – Multa raddoppiata per l’omissione del nominativo di chi stava alla guida – Ma se paghi la multa… tutto si cancella e i 3 punti di penalizzazione scompaiono in virtù del principio «basta pagare»

CARMIGNANO. Ai confini del territorio di Carmignano con Quarrata, poco prima di Catena, da qualche anno è collocato un autovelox di cui ogni automobilista pratico della zona conosce la … efficienza. Un autovelox in prossimità del quale tutti quanti pigiamo sui freni per scendere under 50 ripigiando subito dopo con stop and go abbastanza pericolosi per chi, venendo da fuori, non conosce la trappola. Basta infatti superare di pochissimo il limite (50kmh) e arrivano subito multe salatissime. Personalmente, in famiglia, ne abbiamo prese diverse, ma con l’ultima (3 maggio scorso) siamo incappati in un cavillo ulteriore del Codice della Strada che ci ha raddoppiato, e più, l’importo iniziale della multa.
Andiamo con ordine.

Nella notte fra il 2 e il 3 maggio scorsi, attorno all’1, con traffico automobilistico e pedonale praticamente assente, farsi fare una “foto” da quella macchina perché si andava a 81 kmh significa vedersi arrivare – il successivo 29 maggio – una multa da 227 euro con decurtazione di 3 (tre) punti dalla patente di guida. La velocità superava di 26 km orari (tolti i 5 di comporto) il limite. Importo salato, ma multa giusta. Da cittadini coscienziosi paghiamo subito, 2 giorni dopo, per un totale di 229,40 euro.
Nel verbale c’è pure una “intimazione”: si chiede di fornire (“con dichiarazione scritta”. Si badi bene: non c’è scritto “per raccomandata” o altro) i dati personali e della patente di guida di chi, al momento della violazione, si trovava alla guida. E si fa riferimento a un modulo allegato e alle relative istruzioni compilatorie. In caso di “mancata, incompleta o tardiva comunicazione dei dati” di annuncia un’altra sanzione: da 269 a 1.075 (!!!) euro facendo però presente che, in quel caso, non sarà applicata la decurtazione dei punti.
Qui c’è un problema.
Io, in queste cose, in genere sono di una pignoleria che rasenta la fissazione: conservo, per anni, ogni foglio burocratico e faccio sempre le fotocopie di tutte le comunicazioni. E anche di questa multa ho la ricevuta del pagamento (229,40 euro). Non conservo nulla, però, a proposito dell’altra questione. Né ricordo nulla su come mi sia comportato: mi pare strano di non aver restituito il modulo compilato, ma non ho alcuna prova di averlo restituito.
Sia come sia, lo scorso 29 luglio sono scaduti i 60 giorni entro i quali la Polizia Municipale di Carmignano avrebbe dovuto ricevere, da noi, quel maledetto modulo compilato. E puntualissimo, pochi giorni fa, ci è arrivato un secondo verbale con l’accertamento della nuova violazione: stavolta contro l’articolo 126 bis comma 2 del Codice della Strada (non aver fornito i dati su chi guidava, la notte del 2/3 maggio, il veicolo). Sono infine “ammesso” – il linguaggio dei burocrati spesso rasenta la comicità – a pagare, sempre entro 60 giorni, una nuova multa: stavolta di 284 euro.
Sommandoci altri 2,40 euro e sommandoli con il pagamento precedente si arriva a 515,80 euro che – mi pare – sono una cifra colossale.
Telefonare alla Polizia Municipale di Carmignano per sapere se hanno ricevuto quel maledetto modulo che mi eviterebbe di spendere gli altri 286,40 euro, è impresa inutile ma interessante. In sottofondo sento che c’è almeno un’altra persona che, come me, questiona sullo stesso problema. E chissà in quanti ci saremo incappati.
Loro sostengono di non averlo, quel modulo, e, dunque, che io non l’ho mandato (avrei dovuto mandarlo – dicono – per raccomandata). Io sostengo che, nel verbale, non stava scritto che il modulo andava restituito con raccomandata. Loro sostengono che è normale, in questi casi, fare una raccomandata. Io sostengo che non vedo perché avrei dovuto spendere pure i soldi per una raccomandata quando loro, i Vigili, nel verbale non avevano prescritto la necessità di una raccomandata.
Mi viene perfino il sospetto (che ovviamente tengo per me, anche perché non posso certo provarlo) che nella busta iniziale non ci fosse alcun modulo da riempire. Certamente c’era – mi autoconvinco – e certamente siamo stati bischeri noi a non rimandarlo attraverso una raccomandata che adesso ci toglierebbe dall’impiccio, molto fastidioso, di pagare questi ulteriori 286,40 euro.
Continua, la conversazione con il vigile carmignanese. Mia domanda, beffarda ma non troppo (“Ma vi rendete conto di quanto sia alta questa sorta di tassa che ci fate pagare solo con lo scopo di aiutare entrate comunali colpite dai tagli finanziari?”). E sua risposta piccata (“Ma si rende conto della gravità di ciò che dice? Quell’autovelox noi lo abbiamo messo solo per evitare morti di innocenti”). Proseguo invitandolo a evitare un moralismo troppo facile (“Tutti sappiamo bene perché i Comuni mettono queste trappole: solo per fare soldi”). Lui insiste che non è vero e che loro agiscono solo per l’incolumità pubblica. Io preferisco chiudere qui, ma mi tolgo la soddisfazione di dire al vigile un’altra chicca: non trovo giusto che un Comune “di sinistra” scelga di fare cassa con gli autovelox. Il vigile replica che loro applicano una legge nazionale e che quei rilievi politici non devo dirli a lui. Io chiudo promettendogli che li avrei scritti a un giornale. Cosa che faccio continuando a considerarmi vittima di una tassazione subdola e indiretta: non abbiamo restituito un modulo compilato? Male! Giusto farmi pagare qualcosa, ma siamo sicuri che sia equo farci pagare ulteriori 286,40 euro facendo così salire l’importo complessivo a una fetta decisamente non simbolica del mio piccolo stipendio fisso?
Pagheremo di nuovo, arrivando così a quota 515,80 che in antiche lire fa più di un milione. Ma anche in euri – per chi vive di stipendio fisso, uno stipendio oltretutto bloccato da quasi 4 anni – sono una cifra colossale. Immagino il dramma di chi, senza lavoro o con lavoro precario, si trovi in una situazione del genere. Signor sindaco di Carmignano: può dimostrarci con atti verificabili, per cortesia, quanti soldi avete incassato attraverso quell’autovelox – sia per le multe da eccesso di velocità e sia per quelle da mancata compilazione modulo sulla ex Statale 66 negli ultimi tre anni?
Ma ciò che ci fa più rabbia, a me e a mia moglie, sono le 6 parole 6 (“non sarà applicata la decurtazione punti”) scritte in stampatello nel primo verbale.
In pratica chi, fra noi, quella maledetta notte guidava l’auto compiendo una infrazione sanzionata anche con il ritiro di tre punti dalla patente, adesso – pagando gli ulteriori 286,40 euro – si ricomprerà quei punti in base alla logica, tutta italiana e decisamente volgarotta, che basta pagare e la violazione (in questo caso la decurtazione di tre punti) misteriosamente viene annullata. E viene annullata, ripeto, non con un corso ma con il pagamento di una somma (95 euro circa per ciascun punto). Non certo colpa del Comune di Carmignano, questo, visto che è roba inserita nel Codice della Strada.
Però che brutto messaggio educativo per i nostri giovani…

* – Mauro Banchini, giornalista professionista di Toscana Notizie della Regione Toscana, cura i rapporti con i media della vice presidente Stella Targetti.

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[Venerdì 5 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Mi sono unito al tuo blog mi piacerebbe ti unissi al mio http://prodotticoop.blogspot.com ti ringrazio..

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