di Mauro Banchini *
Un’avventura tutta italiana nel
Comune di Carmignano – Multa raddoppiata per l’omissione del nominativo di chi
stava alla guida – Ma se paghi la multa… tutto si cancella e i 3 punti di
penalizzazione scompaiono in virtù del principio «basta
pagare»
CARMIGNANO. Ai confini del territorio di Carmignano con Quarrata,
poco prima di Catena, da qualche anno è collocato un autovelox di cui ogni
automobilista pratico della zona conosce la … efficienza. Un autovelox in
prossimità del quale tutti quanti pigiamo sui freni per scendere under 50
ripigiando subito dopo con stop and go abbastanza pericolosi per chi, venendo
da fuori, non conosce la trappola. Basta infatti superare di pochissimo il
limite (50kmh) e arrivano subito multe salatissime. Personalmente, in famiglia,
ne abbiamo prese diverse, ma con l’ultima (3 maggio scorso) siamo incappati in
un cavillo ulteriore del Codice della Strada che ci ha raddoppiato, e più, l’importo
iniziale della multa.
Andiamo con ordine.
Nella notte fra il 2 e il 3
maggio scorsi, attorno all’1, con traffico automobilistico e pedonale
praticamente assente, farsi fare una “foto” da quella macchina perché si andava
a 81 kmh significa vedersi arrivare – il successivo 29 maggio – una multa da 227 euro
con decurtazione di 3 (tre) punti dalla patente di guida. La velocità superava
di 26 km orari (tolti i 5 di comporto) il limite. Importo salato, ma multa
giusta. Da cittadini coscienziosi paghiamo subito, 2 giorni dopo, per un totale
di 229,40 euro.
Nel verbale c’è pure una
“intimazione”: si chiede di fornire (“con dichiarazione scritta”. Si badi bene:
non c’è scritto “per raccomandata” o altro) i dati personali e della patente di
guida di chi, al momento della violazione, si trovava alla guida. E si fa
riferimento a un modulo allegato e alle relative istruzioni compilatorie. In
caso di “mancata, incompleta o tardiva comunicazione dei dati” di annuncia un’altra
sanzione: da 269 a 1.075 (!!!) euro facendo però presente che, in quel caso,
non sarà applicata la decurtazione dei punti.
Qui c’è un problema.
Io, in queste cose, in genere
sono di una pignoleria che rasenta la fissazione: conservo, per anni, ogni
foglio burocratico e faccio sempre le fotocopie di tutte le comunicazioni. E
anche di questa multa ho la ricevuta del pagamento (229,40 euro). Non conservo
nulla, però, a proposito dell’altra questione. Né ricordo nulla su come mi sia
comportato: mi pare strano di non aver restituito il modulo compilato, ma non
ho alcuna prova di averlo restituito.
Sia come sia, lo scorso 29 luglio
sono scaduti i 60 giorni entro i quali la Polizia Municipale di Carmignano
avrebbe dovuto ricevere, da noi, quel maledetto modulo compilato. E
puntualissimo, pochi giorni fa, ci è arrivato un secondo verbale con l’accertamento
della nuova violazione: stavolta contro l’articolo 126 bis comma 2 del Codice
della Strada (non aver fornito i dati su chi guidava, la notte del 2/3 maggio,
il veicolo). Sono infine “ammesso” – il linguaggio dei burocrati spesso rasenta
la comicità – a pagare, sempre entro 60 giorni, una nuova multa: stavolta di
284 euro.
Sommandoci altri 2,40 euro e
sommandoli con il pagamento precedente si arriva a 515,80 euro che – mi pare –
sono una cifra colossale.
Telefonare alla Polizia
Municipale di Carmignano per sapere se hanno ricevuto quel maledetto modulo che
mi eviterebbe di spendere gli altri 286,40 euro, è impresa inutile ma
interessante. In sottofondo sento che c’è almeno un’altra persona che, come me,
questiona sullo stesso problema. E chissà in quanti ci saremo incappati.
Loro sostengono di non averlo,
quel modulo, e, dunque, che io non l’ho mandato (avrei dovuto mandarlo – dicono
– per raccomandata). Io
sostengo che, nel verbale, non stava scritto che il modulo andava restituito
con raccomandata. Loro sostengono che è normale, in questi casi, fare una
raccomandata. Io sostengo che non vedo perché avrei dovuto spendere pure i
soldi per una raccomandata quando loro, i Vigili, nel verbale non avevano prescritto
la necessità di una raccomandata.
Mi viene perfino il sospetto (che
ovviamente tengo per me, anche perché non posso certo provarlo) che nella busta
iniziale non ci fosse alcun modulo da riempire. Certamente c’era – mi
autoconvinco – e certamente siamo stati bischeri noi a non rimandarlo
attraverso una raccomandata che adesso ci toglierebbe dall’impiccio, molto
fastidioso, di pagare questi ulteriori 286,40 euro.
Continua, la conversazione con il
vigile carmignanese. Mia domanda, beffarda ma non troppo (“Ma vi rendete conto
di quanto sia alta questa sorta di tassa che ci fate pagare solo con lo
scopo di aiutare entrate comunali colpite dai tagli finanziari?”). E sua
risposta piccata (“Ma si rende conto della gravità di ciò che dice? Quell’autovelox
noi lo abbiamo messo solo per evitare morti di innocenti”). Proseguo
invitandolo a evitare un moralismo troppo facile (“Tutti sappiamo bene perché i
Comuni mettono queste trappole: solo per fare soldi”). Lui insiste che non è
vero e che loro agiscono solo per l’incolumità pubblica. Io preferisco chiudere
qui, ma mi tolgo la soddisfazione di dire al vigile un’altra chicca: non trovo
giusto che un Comune “di sinistra” scelga di fare cassa con gli autovelox. Il
vigile replica che loro applicano una legge nazionale e che quei rilievi
politici non devo dirli a lui. Io chiudo promettendogli che li avrei scritti a
un giornale. Cosa che faccio continuando a considerarmi vittima di una
tassazione subdola e indiretta: non abbiamo restituito un modulo compilato?
Male! Giusto farmi pagare qualcosa, ma siamo sicuri che sia equo farci pagare
ulteriori 286,40 euro facendo così salire l’importo complessivo a una fetta
decisamente non simbolica del mio piccolo stipendio fisso?
Pagheremo di nuovo, arrivando
così a quota 515,80 che in antiche lire fa più di un milione. Ma anche in euri
– per chi vive di stipendio fisso, uno stipendio oltretutto bloccato da quasi 4
anni –
sono una cifra colossale. Immagino il dramma di chi, senza lavoro o con lavoro
precario, si trovi in una situazione del genere. Signor sindaco di
Carmignano: può dimostrarci con atti verificabili, per cortesia, quanti soldi
avete incassato attraverso quell’autovelox – sia per le multe da eccesso di
velocità e sia per quelle da mancata compilazione modulo –
sulla ex Statale 66 negli ultimi tre anni?
Ma ciò che ci fa più rabbia, a me
e a mia moglie, sono le 6 parole 6 (“non sarà applicata la decurtazione
punti”) scritte in stampatello nel primo verbale.
In pratica chi, fra noi, quella
maledetta notte guidava l’auto compiendo una infrazione sanzionata anche con il
ritiro di tre punti dalla patente, adesso – pagando gli ulteriori 286,40 euro –
si ricomprerà quei punti in base alla logica, tutta italiana e decisamente
volgarotta, che basta pagare e la violazione (in questo caso la decurtazione di
tre punti) misteriosamente viene annullata. E viene annullata, ripeto, non con
un corso ma con il pagamento di una somma (95 euro circa per ciascun punto).
Non certo colpa del Comune di Carmignano, questo, visto che è roba inserita nel
Codice della Strada.
Però che brutto messaggio
educativo per i nostri giovani…
* – Mauro Banchini, giornalista
professionista di Toscana Notizie della Regione Toscana, cura i rapporti
con i media della vice presidente Stella Targetti.
Cliccare sull’immagine per
ingrandirla.
[Venerdì 5 ottobre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Mi sono unito al tuo blog mi piacerebbe ti unissi al mio http://prodotticoop.blogspot.com ti ringrazio..
RispondiElimina