SAN
MARCELLO-MONTAGNA. Pubblichiamo,
di séguito, l’intervento della consigliera provinciale di Rifondazione
Comunista, Rita Monari.
Il testo è
stato pronunciato durante il Consiglio Provinciale straordinario che si è
tenuto sabato scorso, 6 ottobre, alla Dynamo Camp di Limestre, e
focalizza acutamente i guai di un disinteresse che ha portato la Montagna alla
crisi che sta attualmente vivendo.
Sviluppo, questa parola, come molte altre negli
ultimi decenni è stata molto usata specialmente nei contesti politici ed
amministrativi locali, tanto da diventare quasi odiosa e soprattutto, falsa.
In molti negli
anni hanno inneggiato al “Futuro Sviluppo della Montagna Pistoiese” e così si
sono susseguite conferenze, assemblee, studi sul turismo; attualmente, però,
per i propri abitanti la Montagna Pistoiese è soltanto uno stupendo territorio
con un futuro pieno di incertezze!
Molte volte le
responsabilità di questa situazione vengono addebitate alla politica ma, pur
riconoscendo ad essa grossi limiti, non è certamente la sola responsabile di
questo stato di cose.
Purtroppo la
sicurezza del lavoro derivante dalla presenza della grande fabbrica (mi riferisco
alla ex Smi) ha fatto perdere, ai più, la visione di possibilità di lavoro
alternative che ci offriva il nostro territorio, in termini non solo turistici
ma anche agricoli, selvo-pastorali e artigiani. Così, in questi anni, è mancata
una proposta imprenditoriale che fosse di stimolo anche alle istituzioni.
La Montagna
Pistoiese negli anni ha assunto, specialmente agli occhi di Regione e
Provincia, sempre più l’aspetto di un “vasto niente con in cima l’Abetone”: ne
è prova tangibile anche il documento finale della 2a Conferenza
programmatica della Montagna Pistoiese del 2002, nel quale il territorio
intorno a tale stazione turistica, viene menzionato soltanto per le future
progettazioni viarie, oltretutto non ancora del tutto realizzate.
Alcuni degli
impegni che, in quel documento furono presi li riassumo brevemente:
- la Regione Toscana confermava l’impegno di finanziare interventi sulla Sr 66 nel tratto Ponte Calcaiola-Le Piastre per Euro 10 milioni sul 1° lotto, ed altri 4 milioni per interventi sul 2° lotto. Ad oggi la maggioranza sono stati portati a compimento, tranne per i lavori in loc. Tani che però dovranno partire tra poco.
- la Regione Toscana confermava l’impegno di finanziare interventi sulla Sr 66 nel tratto Ponte Calcaiola-Le Piastre per Euro 10 milioni sul 1° lotto, ed altri 4 milioni per interventi sul 2° lotto. Ad oggi la maggioranza sono stati portati a compimento, tranne per i lavori in loc. Tani che però dovranno partire tra poco.
- Anche l’intervento
sul tratto Passo dell’Oppio-Limestre, pur dopo varie vicissitudini con le
aziende appaltatrici, è stato poi correttamente ultimato.
- La Regione
Toscana si era impegnata a farsi portavoce nei confronti del Governo per
finanziare la variante di Pavana (da Taviano verso il confine Emiliano), 6 km
di strada che avrebbero messo in sicurezza i paesi attraversati dalla Ss 64. In
questo caso la Provincia di Pistoia aveva già predisposto il progetto esecutivo
come richiedeva l’accordo, ma il Governo in questi anni non ha però finanziato
tale progetto, cosa che invece ha fatto nel versante Emiliano.
Purtroppo
anche nel caso della Ss 12 del Brennero gli interventi di messa in sicurezza
del territorio sono stati molto pochi.
- Per quanto
riguarda il raccordo Signorino-Pontepetri, poi, la Provincia da parte sua ha
effettuato lo studio di fattibilità di tracciato, ma poiché in questo caso si
tratta di finanziamenti statali, niente è stato fatto da parte del Governo.
- Per la
reindustrializzazione dell’area ex Sedi, anch’essa inserita nel documento, si è
provveduto alla bonifica dell’area in quanto fortemente compromessa dal punto
di vista ambientale. Ritengo però che alcune scelte non siano state fatte in
modo adeguato. La decisione di investire in questa area sicuramente è stata
giusta e condivisibile, al contrario dell’attività di controllo dell’organo
politico che invece non è stata puntuale e attenta come d’altra parte l’importante
investimento avrebbe richiesto. Dal 2009, comunque, l’amministrazione
provinciale ha cercato di risolvere i problemi evidenziati assumendosi un ruolo
di responsabilità.
Siamo pertanto
arrivati ad una fase di liquidazione con la nomina del curatore e, nel
frattempo, sono stati venduti alcuni terreni come Pian di Ciabatta e sono state
fatte operazioni economiche/finanziarie di riduzione al massimo delle spese, assumendo indirizzi
più chiari, sia politici che di gestione.
Tutto questo
ha permesso di dare l’avvio al progetto Mo.To.Re., ovvero una interessante
iniziativa di sviluppo sostenuta da Uncem, Provincia di Pistoia, Camera di
Commercio e Comune di San Marcello con l’obiettivo di innovare il sistema
produttivo della nostra Montagna, puntando sulle energie rinnovabili e la
sostenibilità ambientale, dal quale dovrà nascere un polo d’innovazione e
ricerca sul ns territorio, con l’auspicio di un aumento dell’occupazione.
Continuando a
leggere il documento programmatico del 2002, emerge che a malapena si fa
accenno al turismo verde: a mio giudizio, per dare un vero sviluppo al turismo
di bassa montagna, ad esempio , sarebbe opportuno attivare un progetto che
unisca il comprensorio della Doganaccia con il Corno alle Scale prevedendo la
realizzazione di un impianto funiviario per mettere in sinergia le due stazioni
sciistiche. Questo permetterebbe di salvaguardare e sostenere lo
sviluppo turistico ed occupazionale.
In questo caso
per raggiungere questo obiettivo la Provincia di Pistoia dovrà però attivarsi
per approvare il piano sciistico per la fattibilità del progetto.
Nello stesso
documento non si parla nemmeno di artigianato, agricoltura e allevamento e
viene definitivamente dimenticato il progetto per un Parco Regionale (la nostra
vera possibilità di sviluppo).
Detto ciò,
però, affinché questa non sia solo un’occasione di lamentela/critica ma possa
invece diventare davvero un’occasione di crescita consapevole, inizierei dal
chiarirsi bene la definizione di Sviluppo: voi certamente sapete che per
sviluppo economico si intende quel fenomeno che
definisce e concretizza il passaggio da un’economia arretrata a un’economia
sviluppata. Con sviluppo umano ci
si riferisce invece al fenomeno che coinvolge e riguarda alcuni
ambiti fondamentali dello sviluppo economico e sociale tra i quali, ad
esempio, la difesa dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile delle risorse
territoriali, lo sviluppo dei servizi sanitari e sociali, il miglioramento dell’educazione
della popolazione, con particolare attenzione all’educazione di base, lo
sviluppo economico locale, la partecipazione democratica, l’equità delle
opportunità di sviluppo e d’inserimento nella vita sociale.
Sviluppo
economico e sviluppo
umano vivono necessariamente l’uno dell’altro e sono inscindibili, quindi
per una programmazione seria e sostenibile, è necessario porre l’attenzione su
quelle che sono le necessità primarie della popolazione, tutta quanta.
Per questo è
necessario porre le basi di una prossima programmazione sulle necessità
primarie a difesa dei servizi sanitari (a partire dall’ospedale) e dei servizi
pubblici, primi fra tutti la mobilità pubblica e le poste.
Negli ultimi
tempi stiamo assistendo infatti ad un progressivo ridimensionamento, se non ad
uno smantellamento, dei servizi pubblici, che soprattutto per la vita dei
cittadini della Montagna rappresentano un problema reale e concreto.
La popolazione è tendenzialmente anziana e, pertanto, il venir meno di servizi importanti come il trasporto pubblico oppure la chiusura di uffici postali e la riduzione dei servizi dell’Ospedale Pacini, finirà per comportare un ulteriore impoverimento del territorio e conseguenti enormi disagi per la popolazione.
Sono pertanto necessarie politiche utili per rimodulare gli orari del Tpl in funzione di chi li deve utilizzare, e non solo a favore di chi è chiamato a fornire tali servizi.
La popolazione è tendenzialmente anziana e, pertanto, il venir meno di servizi importanti come il trasporto pubblico oppure la chiusura di uffici postali e la riduzione dei servizi dell’Ospedale Pacini, finirà per comportare un ulteriore impoverimento del territorio e conseguenti enormi disagi per la popolazione.
Sono pertanto necessarie politiche utili per rimodulare gli orari del Tpl in funzione di chi li deve utilizzare, e non solo a favore di chi è chiamato a fornire tali servizi.
Sarà poi
importante favorire l’integrazione ferro/gomma al fine di rivitalizzare ad
esempio il tratto ferroviario della Porrettana che nell’ultimo anno ha avuto
tagli del 55%. A tal riguardo l’ipotesi di accordo con la Soc. Acqua Silva di
Pracchia per il trasporto merci sulla stessa, penso dovrà essere uno dei punti
da sostenere per cercare di dare respiro alla linea, insieme alla scelta degli
orari che dovranno essere compatibili con quelli dei pendolari e degli studenti
affinché possano veramente usufruire al meglio del servizio.
Ribadisco che rimane fondamentale la presenza degli uffici postali nelle zona montana, sia per la conformazione del territorio, sia per la popolazione che vi risiede e per le piccole aziende che usufruiscono delle spedizioni. Quando parliamo di Poste intendiamo un servizio pubblico a 360°, ossia, quel servizio universale che riguarda aspetti che vanno dal recapito fino alla gestione dei risparmi ed investimenti che riguarda appunto gli sportelli postali. Un servizio che deve essere garantito a tutti i cittadini, a maggior ragione quelli che vivono in montagna.
Vorrei sottolineare che il Ministero dell’economia e delle finanze è azionista al 100% di Poste Italiane, che quest’anno ha chiuso il proprio bilancio con 810 milioni di euro di profitto.
Ribadisco che rimane fondamentale la presenza degli uffici postali nelle zona montana, sia per la conformazione del territorio, sia per la popolazione che vi risiede e per le piccole aziende che usufruiscono delle spedizioni. Quando parliamo di Poste intendiamo un servizio pubblico a 360°, ossia, quel servizio universale che riguarda aspetti che vanno dal recapito fino alla gestione dei risparmi ed investimenti che riguarda appunto gli sportelli postali. Un servizio che deve essere garantito a tutti i cittadini, a maggior ragione quelli che vivono in montagna.
Vorrei sottolineare che il Ministero dell’economia e delle finanze è azionista al 100% di Poste Italiane, che quest’anno ha chiuso il proprio bilancio con 810 milioni di euro di profitto.
Altri due
punti fondamentali. Il primo: occorre senz’altro rafforzare la scuola con il
coinvolgimento dell’Istituto Comprensivo della Montagna, prevedere e realizzare
l’incremento di istituti superiori e corsi per la formazione degli adulti con
indirizzi turistici e ambientali, al fine di formare giovani professionisti
locali.
Il secondo:
negli ultimi anni abbiamo assistito a eventi franosi che hanno danneggiato il
territorio e posto in pericolo la nostra popolazione montana: la principale
causa sicuramente va ricercata all’abbandono dei terreni e dei fiumi. Un
capitolo ben definito va allora dedicato alla difesa del suolo e delle acque,
che sicuramente sarebbe d’aiuto e stimolo a coloro che intendono investire
nelle attività agricole e selvo-pastorali favorendo conseguentemente un attivo
presidio e controllo dei terreni.
La Montagna
Pistoiese è stata e, per una piccola parte lo è anche oggi, una eccellenza nel
settore artigiano; inoltre vanta una cultura del lavoro che viene da tempi
lontani come ben dimostrano i percorsi dell’Ecomuseo. Sarebbe quindi necessario
rivalutare e sostenere le imprese artigiane, anche attraverso la messa a
disposizione di strumenti tecnologici e logistici e promuovere le eccellenze
attraverso il rilancio del progetto del cosiddetto Marchio d’Area.
È
indispensabile, a questo punto, se vogliamo seriamente parlare di turismo,
invertire la tendenza che ha guidato le scelte fino ad oggi e considerare così
il territorio della Montagna Pistoiese come un contesto ambientale unico che
offre insieme natura, cultura e storia per tutto l’arco dell’anno. È necessaria
così una nuova progettazione che sia di promozione e valorizzazione delle
risorse che già abbiamo a disposizione: ecomuseo, percorsi di trekking e
mountain bike, centri storici, osservatorio astronomico, ecc.
Serve poi
trovare risorse da destinare alla formazione degli imprenditori turistici e
alla ristrutturazione delle strutture ricettive e d’accoglienza turistica, al
fine di modernizzare quelle già presenti e renderle attuali alle richieste di
oggi e dare l’opportunità di partire ad una nuova e moderna imprenditoria
turistica.
Non dimentichiamoci
che l’accoglienza turistica parte dal decoro e dalla pulizia del territorio.
Particolare attenzione deve essere rivolta ai lavori di manutenzione delle
strade, di asfaltatura e di massa in sicurezza delle stesse. Pensiamo ad
esempio a tratte stradali altamente frequentate dai turisti e non, come quelle
che portano alla Foresta del Teso, a Pratorsi, alla Doganaccia, che oggi sono
talmente malmesse che per sicurezza andrebbero probabilmente chiuse.
Nel terminare
il mio intervento, vorrei porre alla vostra attenzione sul fatto che i Sindaci,
come si legge dalla delibera Regionale nr 602 del 10/07/2012, non risulta
abbiano aderito all’Unione dei Comuni, che a mio giudizio rappresentava una
opportunità da non perdere, importante per tutti quanti.
Nel caso, mi
sono chiesta come si possa modificare un atto già votato da tutti i consigli
comunali, come sappiamo organo eletto dai cittadini. Ritengo che qualsiasi
modifica sarebbe dovuta passare necessariamente dall’organo che ha votato quell’atto,
mentre invece i Sindaci risulta appunto che non abbiano aderito all’Unione dei
Comuni, firmando una semplice rinuncia senza far esprimere l’organo consiliare.
Nel chiedere
pubblicamente la verifica amministrativa dell’atto, che mi pare doveroso, mi
rendo conto che anche questa volta si è persa l’occasione di ottenere agognati
finanziamenti regionali per finanziare deleghe fondamentali per lo sviluppo del
nostro territorio. A mio avviso anche questo fatto rappresenta una grave
perdita del futuro degli attuali lavoratori della ex Comunità Montana e dei
cittadini che purtroppo pagheranno tutto questo!
Meditate
cittadini… meditate…!
Rita Monari
Rifondazione Comunista
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[Lunedì 8
ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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Grazie.