sabato 27 ottobre 2012

MONTAGNA. UN CONSIGLIO PROVINCIALE ‘DESERTO’ E CHIUSO IN FRETTA E IN FURIA

di Marco Ferrari

Vannino Chiti ‘dà buca’ e solo in 13 consiglieri su 25 Un termometro dell’interesse dei politici per la Montagna Altri interventi prima della triste chiusura delle 13

CUTIGLIANO. Si è svolto, nella sala polivalente del Rondò Priscilla, il secondo dei tre round Provinciali dedicati alle problematiche della Montagna. La speranza è quella di non finire a tappeto.
Si inizia alle ore 10:30; il termine è fissato nel tardo pomeriggio alle 17:30. Qualcosa di buono deve per forza uscire.

Sette ore di lavoro ininterrotto, con il Gonfalone e simbolo della Provincia a far bella mostra di sé dietro il tavolo istituzionale. Le premesse ci sono tutte: dobbiamo essere ottimisti e propositivi. Vengono espletate velocemente le formalità burocratiche relative dell’insediamento della seduta. All’appello risultano presenti però 13 consiglieri su 25, la metà più uno, il minimo per far risultare valida la seduta.
La presenza istituzionale locale è garantita dai Sindaci dei 4 comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello. Per la regione è presente il consigliere di maggioranza Gianfranco Venturi. Assente invece il Senatore Vannino Chiti, la cui presenza era inizialmente prevista: perché?
Apre la seduta, in qualità di Presidente del Consiglio, il sig. Silvano Calistri, informando che la Presidente della Provincia, dott.ssa Federica Fratoni, arriverà in ritardo, causa altri impegni istituzionali in Regione, legati al riordino delle provincie. Informa anche, che la chiusura dei lavori sarà anticipata alle ore 13:00. Evidentemente la cosa interessa davvero tanto – specie ai politici.
Scarsa l’affluenza dei cittadini privati o in rappresentanza delle associazioni, chiaro ed inequivocabile sintomo della disaffezione della gente alla politica, altro che condizioni metereologiche avverse! Il consiglio che si apre, nonostante le premesse, in sottotono: e l’ottimismo iniziale è purtroppo già finito.
Il primo intervento è di Giulio Baldassarri, coordinamento provinciale dei Giovani Comunisti di Pistoia. Si augura che il vasto niente con in cima l’Abetone non diventi una vasta giungla, con, aggiungiamo noi, ‘in cima il niente’.
La mancata Unione dei Comuni e lo scandalo della Comunità Montana sono le altre due tematiche portate all’attenzione del consiglio. Proprio sulla questione della Comunità Montana e del suo clamoroso ammanco si è incentrato il secondo intervento: quello di Graziella Cimeli, portavoce del Comitato di cui riportiamo il testo integrale nel post precedente (vedi).
È il turno poi di Paolo Brunetti, dell’associazione Viva la Porrettana Viva. Il tema trattato è quello della situazione della omonima linea ferroviaria, dei finanziamenti dati dalla Regione Toscana, ricevuti dalla Provincia di Pistoia, finiti nel calderone del trasporto pubblico locale e utilizzati per finanziare il trasporto effettuato dal Copit in sostituzione dei treni. Come dire un altro capolavoro ingegneristico della politica amministrativa locale.
Maurizio Niccoli della proloco San Mommè, ha posto l’accento su una problematica più generale, legata all’inconsistenza dei partiti che sottostanno alla volontà dei Presidenti: Regionali, Provinciali o dei Sindaci di turno. Va aggiunto che quassù in Montagna, quantomeno in alcune realtà comunali, è forse l’opposto e sono i partiti della piana che dettano linea ed assessori ai sindaci. Sono seguiti gli interventi di Giamapolo Pagliai di Casa Marconi, di Rolando Galli, Presidente della Società Funivie Abetone, di Samuele Pesce di Legambiente e di altri, tutti peraltro meritevoli d’attenzione. Tutti, in fondo, vanificati da una politica che non ascolta e – stando ai fatti – non ha mai ascoltato nessuno.
Comunque, la maggioranza degli interventi, oltre a sottolineare tematiche specifiche, quali il già menzionato problema legato alla Comunità Montana, quello dei trasporti e della viabilità, hanno evidenziato l’inadeguatezza della classe politica.
Sorprendente la risposta dei pesi massimi politici Venturi e Fratoni, nel frattempo arrivata, e di altri pesi-piuma, tutti arroccati sulla stessa linea: «in fondo qualcuno ci ha votato».
Verissimo! È colpa di noi cittadini che votiamo, ma loro che fanno di tutto per essere votati sbandierando programmi mirabolanti, non si sentono neppure un po’ in imbarazzo…?
Brutto. Davvero Brutto.

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[Sabato 27 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

2 commenti:

  1. Per non sentire più una risposta del genere bisogna necessariamente andare a votare e, turandosi il naso, votare al di fuori degli schemi o meglio nessuno dei candidati dei partiti
    che ci hanno sin ad oggi sgovernato.

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  2. Preciso, "sgovernato" è un eufemismo!

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