lunedì 8 ottobre 2012

UN PAESE DA JOHNNY STECCHINO

di Luigi Scardigli

È vero, lo spread continua a viaggiare su binari ai più sconosciuti e ad una velocità supersonica, non ferroviaria; così come la crisi, che miete più vittime di quanto non abbia fatto l’Inquisizione, né la peste dei Promessi manzoniani; il capitalismo del resto non ammette eccezioni ed è chimicamente connaturato in modo che i ricchi siano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.

Però, soldi, in questo Paese, ne continuano a circolare molti, moltissimi; lo si capisce da quanti ne vengono rubati tutti i giorni, ovunque. E anche da quelli che non si chiedono a coloro i quali, per deontologia, per censo, per ideologia, per carità (di Dio) dovrebbero darne, anche più degli altri: la Chiesa.
Niente Imu per il Vaticano e associazioni affiliate. Ci potremo consolare con la solidarietà, quella che alberga da sempre in questo Paese e che si è dimostrata grande anche nell’ultima – ultima solo in ordine di tempo: ne succederanno ancora di disastri, da Palermo a Bolzano, senza comodare i Maya – sciagura: il terremoto in Emilia.
I 15 milioni di euro inviati, via sms, da chi si è sentito in dovere di fare qualcosa per connazionali sfortunati, non sono stati ancora recapitati e chissà quando lo saranno: si parla di lentezze burocratiche.
Johnny Stecchino diceva: Ma vaffànculo!

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[Lunedì 8 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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