giovedì 4 luglio 2013

MISERICORDIA-AGLIANA. ARTIOLI E LA SUA ECCELSA GESTIONE SECONDO UN VOLONTARIO SPREGIATO E RESPINTO


Paolo Vagnozzi interviene per ricordare la bocciatura della sua richiesta di diventare socio della Confraternita

AGLIANA. Stamattina, sul Tirreno, a firma di b.f. (Beatrice Faragli) il Presidentissimo Artioli, ci accusa di averlo reso vittima di una campagna mediatica contro la Misericordia.
Il nome nostro non lo fa, secondo la peggior usanza italica: ma non importa che venga pronunciato, dato che basta parlare di blog e legame metonimico scatta da sé.
È normale, si direbbe, da parte di chi in Italia intende esercitare il potere,  pretendere, in ogni modo, di eliminare chi gli sta dinanzi e lo spinge a rendere ragione di ciò che ha fatto di sbagliato: e Artioli, di errori, ne ha fatti davvero tanti, come abbiamo mostrato in via documentale.

In un Paese democratico nessuno batterebbe ciglio. Ma in una oligarchia come quella della Misericordia di Agliana, che rispecchia anche la mentalità oligarco-comunisto-statualista del Comune, e che ormai è diventata un possedimento quasi personale del Presidentissimo al suo 12 anno di regno, chiedere conti e ragioni e pretendere trasparenze e chiarezze in un organismo che è nato non per macinare affari (come lo hanno ridotto Artioli & C. in un regime di prorogatio non prevista statutariamente, e che ha permesso loro di piantare salde radici), ma per aiutare la gente in difficoltà, diventa quasi reato, crimen lesae maiestatis e mancanza del dovuto rispetto versi i santi che guidano le istituzioni umane per teocrazia: come si diceva una volta, insomma, quando si parlava di Vittorio Emanuele Re d’Italia «per grazia di Dio e volontà della Nazione» – poi s’è visto quant’erano la grazia di Dio e la volontà della Nazione!
Noi rispondiamo al geometra Artioli, che si sacrifica per spirito di servizio a fare ancora il Presidente per altri tre anni, ovviamente in conflitto (se non altro morale e politico) con la sua carica di Presidente anche della Fondazione Misericordia (è tutto lui, insomma…), con questa bella e significativa lettera del volontario Paolo Vagnozzi.
E Paolo Vagnozzi non è Quarrata/news, ma si rivolge a Quarrata/news perché nessun altro della stampa strutturata/organica gli darebbe spazio per ricordare, con tanta precisione, a Artioli, la luce illuminata e illuminante della sua conduzione personale della Misericordia.
E se questa è una campagna mediatica contro la Misericordia, ebbene, il geometra ex-direttore di banca che si sacrifica, ne siamo convinti, se la merita tutta!
Buona lettura. Anche al dottor Santini che si illude ancora di poter mediare ciò che non è mediabile.
Q/n

«IL CONSIGLIO CHE SI PUÒ DARE È QUESTO: DIMETTETEVI E PERMETTETE L’INGRESSO DEI PRIMI DEI NON ELETTI»

Caro Blog,
alla luce degli ultimi lanci di stampa sulle vicende della Misericordia di Agliana, mi preme fare ulteriori riflessioni.
Premetto che ripresenterò domanda di ammissione a socio. Ritengo che da questo punto di vista non ci siano ostacoli statutari. Tuttora sono volontario di soccorso avanzato, autista e operatore DAE.
Non sono stato destinatario di note negative, nello svolgimento delle mie mansioni, da nessun organo, né associativo né sanitario.
Questo un po’ mi scoccia e, semplicemente per rispondere alla domanda che il Dott. Santini giustamente si è posto: quali nefandezze avrebbero commesso?
E per quanto mi riguarda questo punto è chiuso. Ognuno poi, in privato, si farà le proprie opinioni.
Non posso però negarmi di fare un’ulteriore riflessione. Visto che con quella decisione ci hanno negato, ne siamo convinti ingiustamente, il diritto a entrare nella vita societaria, gestionale e politica, qual è l’elezione del consiglio e l’indirizzo economico con il voto sul bilancio.
Ritengo che non siano questioni di semplice lana caprina.
Io non so dire se, su tutta una serie d’aspetti, che hanno visto tutto un periodo gestionale dell’associazione assai turbolento, ci sia piena consapevolezza e conoscenza dettagliata degli atti, documenti, percorsi ecc.
Me lo auguro con tutto il cuore.
Specie per i nuovi consiglieri entrati nel Consiglio Direttivo ai quali voglio rivolgere un sincero augurio di buon lavoro. E mi soffermo un attimo su questo argomento.
Nonostante le anomalie nella gestione del voto, a un candidato è stata riservata una vera e propria campagna elettorale – parlo della petizione circolata per giorni e non sottoscritta da tanti volontari – ecco che lì, non importava essere soci, bravi, cattivi, fedeli o infedeli.
Bastava sottoscrivere.
Mi chiedo dunque: c’è stato un percorso rispettoso di un minimo senso di rispetto delle regole essenziali di democraticità?
I risultati del voto poi non possono passare inosservati. Nonostante tutto il lavorio che sopra ho ricordato, i peggiori risultati li hanno riportati coloro che non sono stati contenti di una concessione gratis di un secondo mandato derogato, ma non previsto da nessuna parte. Senza porsi neanche un limite di mandato, che è un atto opportuno in un regime di rappresentanza democratica.
Ebbene, costoro, si sono visti preferire altri candidati.
In una situazione libera e tranquilla, non animata da rigidità personali (complotti), il consiglio che si può dare è questo: dimettetevi e permettete l’ingresso dei primi dei “non eletti”.
Il primo sconfitto che ci riprova in una gara, è il secondo.
Figuriamoci il quarto o il penultimo.
O tutto questo non ha senso alcuno?
Non so dire quando sarà convocata una prossima assemblea dei volontari.
Ritengo che ciò sia da auspicare che avvenga in tempi ragionevoli, se non altro per creare condizioni di vero confronto dal quale non si può che trarre beneficio.
Paolo Vagnozzi

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 4 luglio 2013 | 08:25 - © Quarrata/news]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.