Paolo Vagnozzi interviene per ricordare
la bocciatura della sua richiesta di diventare socio della Confraternita
AGLIANA. Stamattina, sul Tirreno, a firma di b.f.
(Beatrice Faragli) il Presidentissimo Artioli, ci accusa di averlo reso
vittima di una campagna mediatica contro la Misericordia.
Il nome nostro non lo fa, secondo la
peggior usanza italica: ma non importa che venga pronunciato, dato che basta
parlare di blog e legame metonimico scatta da sé.
È normale, si direbbe, da parte di chi
in Italia intende esercitare il potere, pretendere,
in ogni modo, di eliminare chi gli sta dinanzi e lo spinge a rendere ragione di
ciò che ha fatto di sbagliato: e Artioli, di errori, ne ha fatti davvero tanti,
come abbiamo mostrato in via documentale.
In un Paese democratico nessuno batterebbe
ciglio. Ma in una oligarchia come quella della Misericordia di Agliana, che rispecchia
anche la mentalità oligarco-comunisto-statualista del Comune, e che ormai è
diventata un possedimento quasi personale del Presidentissimo al suo 12
anno di regno, chiedere conti e ragioni e pretendere trasparenze e chiarezze in
un organismo che è nato non per macinare affari (come lo hanno ridotto Artioli
& C. in un regime di prorogatio non prevista statutariamente, e che
ha permesso loro di piantare salde radici), ma per aiutare la gente in
difficoltà, diventa quasi reato, crimen lesae maiestatis e mancanza del
dovuto rispetto versi i santi che guidano le istituzioni umane per
teocrazia: come si diceva una volta, insomma, quando si parlava di Vittorio
Emanuele Re d’Italia «per grazia di Dio e volontà della Nazione» – poi s’è visto
quant’erano la grazia di Dio e la volontà della Nazione!
Noi rispondiamo al geometra Artioli, che
si sacrifica per spirito di servizio a fare ancora il Presidente per altri tre
anni, ovviamente in conflitto (se non altro morale e politico) con la sua
carica di Presidente anche della Fondazione Misericordia (è tutto lui, insomma…),
con questa bella e significativa lettera del volontario Paolo Vagnozzi.
E Paolo Vagnozzi non è Quarrata/news,
ma si rivolge a Quarrata/news perché nessun altro della stampa
strutturata/organica gli darebbe spazio per ricordare, con tanta precisione, a
Artioli, la luce illuminata e illuminante della sua conduzione personale della
Misericordia.
E se questa è una campagna mediatica
contro la Misericordia, ebbene, il geometra ex-direttore di banca che si
sacrifica, ne siamo convinti, se la merita tutta!
Buona lettura. Anche al dottor Santini
che si illude ancora di poter mediare ciò che non è mediabile.
Q/n
«IL CONSIGLIO CHE SI PUÒ DARE È
QUESTO: DIMETTETEVI E PERMETTETE L’INGRESSO DEI PRIMI DEI NON ELETTI»
Caro Blog,
alla luce degli ultimi lanci di
stampa sulle vicende della Misericordia di Agliana, mi preme fare ulteriori
riflessioni.
Premetto che ripresenterò domanda di
ammissione a socio. Ritengo che da questo punto di vista non ci siano ostacoli
statutari. Tuttora sono volontario di soccorso avanzato, autista e operatore
DAE.
Non sono stato destinatario di note
negative, nello svolgimento delle mie mansioni, da nessun organo, né
associativo né sanitario.
Questo un po’ mi scoccia e, semplicemente
per rispondere alla domanda che il Dott. Santini giustamente si è posto:
quali nefandezze avrebbero commesso?
E per quanto mi riguarda questo punto
è chiuso. Ognuno poi, in privato, si farà le proprie opinioni.
Non posso però negarmi di fare un’ulteriore
riflessione. Visto che con quella decisione ci hanno negato, ne siamo
convinti ingiustamente, il diritto a entrare nella vita societaria,
gestionale e politica, qual è l’elezione del consiglio e l’indirizzo
economico con il voto sul bilancio.
Ritengo che non siano questioni di
semplice lana caprina.
Io non so dire se, su tutta una serie
d’aspetti, che hanno visto tutto un periodo gestionale dell’associazione
assai turbolento, ci sia piena consapevolezza e conoscenza dettagliata degli
atti, documenti, percorsi ecc.
Me lo auguro con tutto il cuore.
Specie per i nuovi consiglieri
entrati nel Consiglio Direttivo ai quali voglio rivolgere un sincero augurio
di buon lavoro. E mi soffermo un attimo su questo argomento.
Nonostante le anomalie nella gestione
del voto, a un candidato è stata riservata una vera e propria campagna
elettorale – parlo della petizione circolata per giorni e non sottoscritta da
tanti volontari – ecco che lì, non importava essere soci, bravi, cattivi,
fedeli o infedeli.
Bastava sottoscrivere.
Mi chiedo dunque: c’è stato un
percorso rispettoso di un minimo senso di rispetto delle regole essenziali di
democraticità?
I risultati del voto poi non possono
passare inosservati. Nonostante tutto il lavorio che
sopra ho ricordato, i peggiori risultati li hanno riportati coloro che non
sono stati contenti di una concessione gratis di un secondo mandato derogato,
ma non previsto da nessuna parte. Senza porsi neanche un limite di mandato, che
è un atto opportuno in un regime di rappresentanza democratica.
Ebbene, costoro, si sono visti
preferire altri candidati.
In una situazione libera e
tranquilla, non animata da rigidità personali (complotti), il consiglio che
si può dare è questo: dimettetevi e permettete l’ingresso dei primi dei “non
eletti”.
Il primo sconfitto che ci riprova in
una gara, è il secondo.
Figuriamoci il quarto o il penultimo.
O tutto questo non ha senso alcuno?
Non so dire quando sarà convocata una
prossima assemblea dei volontari.
Ritengo che ciò sia da auspicare che
avvenga in tempi ragionevoli, se non altro per creare condizioni di vero
confronto dal quale non si può che trarre beneficio.
Paolo Vagnozzi
|
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[Giovedì 4 luglio 2013 | 08:25 - © Quarrata/news]
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