domenica 13 gennaio 2013

E GIACOMI TRINCI LICENZIA E LEGGE IL SUO “SUL FINIRE”


di LUIGI SCARDIGLI

Paolo Maccari lo definisce «il miglior interprete di se stesso»

PISTOIA. Ieri pomeriggio, alla presentazione della nuova e premiata raccolta di poesie Sul finire di Giacomo Trinci, raminese doc, avvenuta nella sala da the Lo Spazio di via dell’Ospizio, erano presenti anche Valerio Nardozzi e Paolo Maccari, che sono i due soggetti del Premio Ciampi Valigie Rosse che hanno deciso di assegnare al nostro poeta concittadino gli onori del primo premio di questa terza edizione.

Mi preme soffermarmi su quanto ha dichiarato Paolo Maccari, prefatore dell’opera di Trinci, perché credo che sia terribilmente vero, interessante e drammatico e non perché la poetica di Giacomo Trinci non meriti attenzioni, letture e dunque commenti recensivi, ma perché in questa stagione di grandi illusioni una delle più pericolose è quella coltivata proprio dalla poesia, specie quando si autoalimenta e dunque si autodistrugge, fingendo, durante l’agonia, di morire per non essere stata capita.
«È oltre mezzo secolo – ha affermato Paolo Maccari in un contesto ricco di spunti tanto ovvi quanto interessanti – che la poesie e i poeti si nutrono di loro stessi, scrivendo, pubblicando e decantando la propria opera senza mai preoccuparsi di essere letti, capiti, condivisi, riprodotti. E seppur il mondo poetico sia un cosmo di poveri sciagurati che riescono a stento a racimolare qualche migliaio di euro in una vita di illuminazioni, questo contesto trasuda, comunque, livore, settarismi, invidie, incomprensioni. Abbiamo letto, condiviso e deciso di premiare Giacomo Trinci perché è un poeta che conosco da oltre tre lustri, segnalatomi da persone di cui ho nutrito stima smisurata e perché è uno dei pochi che oltre che riuscire a scarnificare l’anima della conversazione senza per questo renderla avulsa e goffa, ma dandole anzi ulteriore linfa espressiva, è il miglior interprete di se stesso: ve ne accorgerete ora, quando leggerà alcuni suoi versi».
Dopo di che, Giacomo Trinci ha iniziato a leggere alcune sue poesie e al termine della decantazione, la saletta della libreria Lo Spazio, in via dell’Ospizio a Pistoia, che pullulava di ospiti che seguivano la lettura con il piccolo abbecedario stretto tra le mani acquistato un attimo prima e impreziosito dalla dedica che l’autore ha distribuito appassionatamente, si è liberata in un applauso, convinto e soddisfatto.
Bene, Giacomo Trinci è bene che continui a scrivere poesie, soprattutto se arrivano nell’unico punto dove una poesia può ma soprattutto deve arrivare: altrove.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Domenica 13 gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.