mercoledì 9 gennaio 2013

GELLO. IL COMITATO INSORGE CONTRO LA DIGA SUL VINCIO DI BRANDEGLIO


Una lettera aperta che parla di mala politica – «Tocca alle comunità locali insorgere per aiutare la buona politica e pretendere che quando si spendono soldi della collettività si faccia sempre il raffronto tra i costi e i relativi benefici»

GELLO. Abbiamo la necessità di scrivere un’altra lettera aperta per perorare la nostra contrarietà alla costruzione della diga nel torrente Vincio di Brandeglio, a monte di Gello, ma si è posto il problema di chi debba essere il nostro prossimo interlocutore.
Avevamo pensato di scrivere persino a Babbo Natale, ma Dicembre il 26 lo ha licenziato. Però bisogna ammettere che Dicembre stesso si è mostrato ostile verso questa diga, con le sue frane e il suo maltempo.

Chissà che cosa vuol fare Gennaio. Forse è Lui il nostro interlocutore.
Caro Gennaio, scusaci se ti diamo subito del tu, ma per le cose che ti dobbiamo dire è necessaria un po’ di confidenza. Chi scrive è il Comitato per la difesa idrogeologica di Gello. Devi sapere che Provincia e Comune di Pistoia vogliono costruire una diga, nel torrente Vincio di Brandeglio, a monte di Gello, alta 11 metri.
Questa diga salta agli onori della cronaca, come il coniglio dal cilindro , il 7 di novembre scorso, con la firma del protocollo d’intesa tra i due enti per costruirla. Caro Gennaio, per noi è stato come un fulmine a ciel sereno, non ce l’aspettavamo. Ci ha messi in agitazione l’immagine di una diga a monte di Gello con la sua minaccia in caso di maltempo. Ci siamo detti: questa non può essere buona politica, abbiamo il dovere morale di ribellarci perché la buona politica è compresa nell’accordo di programma che prevede la ristrutturazione del bacino di Gello con una nuova capacità da 900 mila metri cubi di acqua, riserva che risolverebbe tutti i problemi dei pistoiesi in caso di siccità. Il solito accordo prevede anche le casse di espansione nella piana e un parco fluviale sull’Ombrone per una spesa complessiva di 30 milioni di euro. I lavori dovevano partire a fine 2010 e poi sono stati rinviati a fine 2011. Il fatto sta che invece di far partire i lavori, la cattiva politica si è fatta bocciare il progetto dall’Autorità di Bacino.
Qual è la motivazione della bocciatura del progetto? Chi si deve accollare la bocciatura ed il rinvio dei lavori? Se eravamo vicino all’inizio dei lavori vuol dire che c’erano anche i 30 milioni di euro a disposizione. Ci sono sempre? Non ci sono più? Caro Gennaio, la comunità di Gello si è trovata in mezzo all’azione della cattiva politica, altrimenti i lavori iniziati per la ristrutturazione del bacino, di per sé, avrebbero impedito altre dighe. Non c’è traccia di una diga, a monte di Gello, nel torrente Vincio di Brandeglio, nell’accordo di programma sopra menzionato.
Nel comunicato del 14 dicembre, sulla cronaca locale de La Nazione, il Comune di Pistoia dice che l’opera dovrebbe servire come bacino di accumulo dell’acqua in caso di siccità e per lo spegnimento degli incendi. Vedi, caro Gennaio, dicono: dovrebbe servire. Sembra che non sappiano neanche loro a che cosa serve. Vogliono solo spendere i soldi. E cosa strana dicono pure che già ci sono a disposizione tre milioni di euro. Spendere tre milioni di euro per due funzioni: siccità e antincendio, che possono essere svolte, molto meglio, dal Bacino di Gello ristrutturato, è uno spreco di soldi della collettività che non si può giustificare. E poi, si incomincia con tre milioni, ma chi lo sa quanto ci costerà. Oltre ai danni al territorio di Gello e all’ambiente sarà un danno per la collettività. Inoltre, lo stesso comunicato ha messo in evidenza la perizia favorevole di un geologo esterno, è troppo chiedere di poterla visionare? È un atto pubblico o no?
Caro Gennaio, come si fa a distinguere la buona politica da quella cattiva? La buona politica deve fare il bene di tutti e deve perseguire gli interessi generali dei cittadini per migliorarne la qualità della vita.
Una cattiva politica potrebbe anche essere legittima, è una questione di scelta, ma non può essere camuffata da buona politica. Cattiva è e cattiva rimane. È cattiva politica quell’azione della politica che viene fatta senza tenere conto degli interessi generali della collettività. È cattiva politica spendere i soldi dei contribuenti senza la dovuta oculatezza. Metterla a nudo non dovrebbe essere difficile. È sempre una questione di scelta degli attori in campo.
Comunque le comunità locali interessate dall’azione della cattiva politica possono discernere la forzatura o l’inopportunità dell’azione stessa, misurandola anche soltanto con il semplice metro del buon senso. E se il buon senso non c’è bisogna ribellarsi.
Segno di buona politica è quello che è avvenuto nel consiglio del comune di Cutigliano (Il Tirreno 30/12), dove il capogruppo di minoranza Nesti ha messo a nudo un risultato della cattiva politica. Ebbene, dice il Nesti, che nel 2011 è stato costruito un guado nel Sestaione, in un posto dove non c’era mai stato, con 60 mila euro provenienti dai finanziamenti per l’alluvione del 2009, soldi dei contribuenti, quindi anche soldi nostri. Ma non è stato costruito per la comunità locale, no, perché c’era pure il divieto di transito. Ma non è finita qui. Quest’opera ha fatto da tappo ed ha causato una serie di inondazioni nei terreni circostanti. Adesso vorrebbero ricostruirlo spendendo altri 150 mila euro dei 620 mila, sempre soldi dei contribuenti, e quindi anche nostri, avuti dalla Regione Toscana per l’alluvione del novembre scorso. Se tutto ciò è vero, possiamo dire che non c’è limite all’indecenza. Con il senno di poi e una buona dose di benevolenza, possiamo aggiungere che non c’è più spazio per il pressapochismo.
Come vedi, caro Gennaio, questi sono segni che la buona politica c’è, ma che la cattiva preme. Tocca alle comunità locali insorgere per aiutare la buona politica e pretendere che quando si spendono soldi della collettività si faccia sempre il raffronto tra i costi e i relativi benefici. Fino ad ieri l’andazzo era: avere per spendere. Oggi quei pochi soldi che ci sono vanno spesi con oculatezza e per reali necessità.
Caro Gennaio, da quanto hai appreso ti rendi conto che la situazione è seria. Loro con la Natura ci scherzano guardandola dritto negli occhi volendola imbrigliare in casa sua. Noi stiamo di lato e ci inchiniamo ad Essa, la rispettiamo e allo stesso tempo la temiamo, specialmente nella sua espressione estrema con gli eventi eccezionali, poiché siamo consapevoli della loro imprevedibilità e pericolosità per i danni che potrebbero provocare. Come la neve “pesante” che ha fatto cadere il grosso albero sulla strada e provocato la frana nella zona dell’ipotetica diga. Chi avrebbe potuto immaginare la pericolosità della neve “pesante”? È vero che non è stato un gran danno, ma se ci fosse stato, in quel punto, un’auto o un autobus? Sarebbe stata la stessa cosa? Poteva essere previsto? Chi si sarebbe accollato la relativa responsabilità? Caro Gennaio, rinuncia agli eventi eccezionali, ci pensiamo noi a sistemare tutto. Bada, che il Comitato per la difesa idrogeologica di Gello, prima di parlare con la testa, parla con il cuore e vuole che nessuno si faccia male. Sperando nella tua benevolenza, come primo mese dell’anno, ti facciamo i nostri migliori auguri di Buon Anno.
Gello 8 gennaio 2013
Comitato per la difesa
idrogeologica di Gello
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[Mercoledì 9 gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]

1 commento:

  1. Caro comitato per la difesa geologica di Gello, immagina:
    si, immagina di essere in Val d'Aosta e di poter disporre di UNO STRUMENTO per consentire ai cittadini di decidere su fatti limitati!!!
    tanto per capire, in Val d'Aosta di recente è stato fatto un referendum per decidere come si dovevano trattare i rifiuti (si parlava di costruire un pirogassificatore per trattarli a caldo), in quella regione (poichè è a statuto speciale) il referendum ha valore LEGISLATIVO ovvero dopo 10 gg. dall'esito del referendum le decisioni dei cittadini divengono leggi pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale! http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-19/valle-aosta-referendum-trattamento-caldo-rifiuti-123636.shtml?uuid=AbYTOR4G

    Negli statuti di comune e provincia può essere inserito questo strumento di democrazia diretta. Immaginate di averlo a disposizione!!!
    Quindi nello statuto del comune e provincia di Pistoia è presente lo strumento del REFERENDUM DELIBERATIVO DI INIZIATIVA POPOLARE SENZA QUORUM.
    Immaginate che, invece di scrivere a "Gennaio" (e chi è?) potevate chiedere l'utilizzo del referendum come espressione del volere di tutti i cittadini sul fatto che esponete nel post sopra , certo dovevate fare un po' lavoro e mobilitarvi per informare bene la cittadinanza , magari con le vostre info più quelle di altri comitati i cittadini avrebbero capito un po' meglio come stanno le cose e quindi si sarebbero recati volentieri al voto perchè chi è informato , vuole dire la propria opinone!!
    Ecco che il risultato del referendum poteva divenire DELIBERA e quella che voi chiamate la Buona o cattiva politica era costretta SOLO ad amministrare bene la scelta dei cittadini !!!
    Va be' abbiamo sognato ... ma solo perchè questo strumento non è nello statuto , ma se ci fosse ...

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