mercoledì 2 gennaio 2013

IL 2013 E GLI AUGURI, MA SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO…


Qualche riflessione pura prendendo spunto dal giubileo dell’Apr-Onlus di Luigi Egidio Bardelli, una vera e propria «Isola che non c’è» da favola di Peter Pan – Tutti sanno ma nessuno interviene Non basta l’ostentazione della legalità per farne un valore davvero intimo e condiviso


PISTOIA. Capita di trovare, tra gli eventi di questo periodo, il concerto della Scuola Comunale di Musica “Teodulo Mabellini” per il cinquantesimo anniversario della Apr/Onlus, nella sede di villa Puccini – il Villone per i pistoiesi – a Scornio. Precisamente il 5 gennaio 2013 (1).
Il primo pensiero va a Niccolò Puccini, che aprì nel 1830 il proprio parco non solo alle persone elette ma a tutti coloro che non fossero pubblicamente e moralmente odiosi.

Questa persona speciale e fondamentale per Pistoia, su cui si tornerà inevitabilmente a parlare, intendeva fare gli italiani anziché fosse fatta l’Italia: intendeva cioè rievocare le memorie dei grandi d’Italia a risveglio dei timidi ed educazione dei giovani o forti di sentimenti. Motivo per il quale preferì, ai soliti simulacri di Veneri o altre bugiarde e viziose divinità, la rappresentazione di allegorie e categorie umane, come l’industria, l’arte agricola e la legge.
La legge appunto. Leggendo un’ordinanza del tribunale di Roma (vedi e scarica) risulta inequivocabilmente incontrovertibile che l’Apr, di cui si celebra paradossalmente il giubileo, non è legittimata a esistere: anzi, a termini di legge, non esiste proprio!
Appare quindi davvero prodigioso il fatto che la Scuola Comunale di Musica celebri il cinquantenario di un soggetto inesistente.
A voler esser fiduciosi, tuttavia, si potrebbe anche pensare, essendo in clima post-natalizio, che ci sia di mezzo qualche regalo, perché, al momento, questo di Luigi Egidio Bardelli è sicuramente un pacco a tutti gli effetti.
È vero o non è vero che Pistoia ha celebrato, lo scorso 6 dicembre (vedi), il premio Nazionale Antonio Caponnetto per la cultura della legalità?
La cultura della legalità, in altre parole, si deve racchiudere in questi eventi – peraltro ostentati a Pistoia fino all’inverosimile, come dimostra la gigantografia di Falcone e Borsellino, lasciata in bella vista per un anno sulla facciata di palazzo di Giano (2) –, che rischiano di apparire di facciata, o deve anche diventare una prassi autenticamente vissuta nelle normali procedure del vivere civile?
I sommi garanti e custodi delle istituzioni legalitarie, a partire dal Prefetto di Pistoia, ritengono che, nella fattispecie di questa vicenda dell’Apr, tutto sia a posto e perfettamente legale, oppure che ci possa anche essere qualcosa di anomalo e quindi qualche margine di modifica dello status quo, sul quale nessuno intende mettere le mani?
Il riferimento al Prefetto è dovuto al fatto che il dottor Mauro Lubatti rappresenta lo Stato e inoltre avrà sicuramente avuto notizie della già citata giornata dedicata a Caponnetto e dei temi in essa affrontati, in particolare l’impegno contro il silenzio e contro l’indifferenza, che non possono essere lasciati solo nelle fragili mani di Libera di Alessandra Pastore.
Argomenti, tutti questi, che non è difficile immaginare che siano stati oggetto d’attenzione nel tradizionale incontro prefettizio per lo scambio di auguri del 21 dicembre scorso con le altre autorità cittadine invitate in piazza San Leone (3).
Eppure nessuno ha fatto una mossa, anche se tutti sanno alla perfezione come stanno le cose (4).
E ora, signori lettori di destra, di sinistra e di centro, donne e uomini, giovani e vecchi, italiani e no, alti e bassi, neri e bianchi, occupati e disoccupati: dite se è possibile credere in questa Democrazia e in questa Legalità; e alzarsi la mattina e andare al lavoro felici di faticare per pagare il cumulo delle tasse che paghiamo, e l’Imu e la benzina dello strozzinaggio, e il gas supercaro degli accordi russi del Governo Prodi-D’Alema (Gabanelli/Report) in lode e gloria di uno Stato che si presenta così. O anche semplicemente entrare in un luogo di culto per pregare fiduciosi e speranzosi, pur sapendo di avere una Chiesa che non vede niente e che niente fa per vedere…
Buon 2013, sì. Ma è possibile un augurio di questo genere fintanto che ci saranno situazioni così spudoratamente ignorate e tollerate in una sorta di totale indifferenza e cecità?
Quarrata/news
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[Mercoledì 2 gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]

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