sabato 12 gennaio 2013

LA GRANDE MAGÌA. L’ONESTÀ E LA FEDELTÀ DI UNA MOGLIE IN UNA SCATOLA

di LUIGI SCARDIGLI

Il ricordo commosso di Mariangela Melato

PISTOIA. Gli applausi, al termine della rappresentazione, Luca De Filippo e la compagnia che ieri sera ha dato vita alla prima del trittico al Manzoni de La Grande Magìa, li hanno rivolti alla memoria di Mariangela Melato, la più grande artista del nostro teatro, ha lapidariamente detto, profondamente commosso, il regista-protagonista di questa commedia scritta dal padre Eduardo e rappresentata in tutti questi anni, ad onor del vero, con eccessiva parsimonia.

Forse perché appartiene al teatro dell’assurdo e nonostante abbia e sfoderi tutti i crismi della commedia napoletana, alla pari delle altre rappresentazioni che compongono un vero e proprio ciclo (Napoli milionaria, Filomena Marturano e Le voci di dentro) si distacca un po’, volando un po’ più in alto, o più in basso – questo stabilitelo voi, tanto non serve – dai classici umori partenopei. Il gioco di questa storia si nasconde nella scatola che Calogero Di Spelta decide di non aprire perché lì dentro sono conservati l’onestà e la fedeltà di sua moglie, che per un riuscitissimo gioco di prestigio elaborato dal complice mago professor Otto Marvuglia, quest’ultima si volatilizza tra le braccia del suo amato, per lunghi quattro anni. Tra la prestidigitazione del cialtrone illusionista e la vittima della sua sparizione si muovono i comprimari che agitano babelicamente le acque, un continuo andirivieni di sorrisi e lacrime, euforie e tristezze che rispondono fedelmente alla saudade mai nascosta dell’autore.
Con Luca De Filippo, Massimo De Matteo, Nicola Di Pinto e Carolina Rosi e uno stuolo collaudatissimo di qualcosa di decisamente più grande di semplice comparse, come lo sono stati Paola Fulciniti, Alessandra D’Ambrosio, Lydia Giordano, Antonio D’Avino, Daniele Marino, Giulia Pica, Giovanni Allocca e un tenerissimo Gianni Cannavacciuolo; le scene, molto poco artigianali e parecchio suggestive, sono firmate da Raimonda Gaetani, mentre le luci sono dirette da Stefano Stacchini.
La commedia. Ieri sera ho avuto la conferma di essere letteralmente dissociato dai gusti dei pistoiesi che popolano, in abbonamento, il Manzoni. Gli applausi, dopo il terzo ed ultimo atto, sarebbero potuti essere assai più fragorosi di quanto timidi invece si siano fatti sentire, non fosse stato altro che per omaggiare il ricordo di Mariangela Melato, a cui Luca De Filippo ha dedicato, mestamente, la serata. La stravaganza kitsch con la quale Luca ha ribattezzato l’opera paterna, merita, senza dubbio, un apprezzamento e un gradimento maggiori, anche in relazione alla a volte imbarazzante immedesimazione che Luca De Filippo fa con suo padre, soprattutto quando si libera in alcuni gorgheggi dissacratori che avranno ricordato non solo a me, credo, il disappunto di Eduardo al cospetto del rifiuto del figlio Luca di costruire il presepe nell’approssimarsi del 25 dicembre in Natale in casa Cupiello.
E nessuno, credo, abbia scorto, nel travestimento da mago di Luca De Filippo, una vaga somiglianza del funambolo napoletano con Jack Nicholson, quando indossa i panni di Jocker; ingrato, inoltre, il tepore che ha salutato la prima di questo nuovo fine settimana all’insegna del teatro a quel simpaticissimo gioco di parole illusorie sul quale è andato terminando lo spettacolo e che ha scaraventato verso l’alto l’impacciato e geloso Calogero Di Spelta nel suo ruolo traumatico di sepolto e imbiancato dalla follia.
Il Presidente Rodolfo Sacchettini, stavolta c’era, e questa è già una notizia; il caffè che avrei voluto bere in sua compagnia è saltato per un’inezia telefonica. Il Direttore artistico Saverio Barsanti non è, come al solito, mancato; mancavano invece, in sala, oltre che i coniugi Grattacaso, anche un po’ di gradi, ma come mi ha assicurato Patrizia, è dipeso dal fatto che il teatro riapriva dopo un lungo letargo e la struttura necessita di un rodaggio maggiore per entrare nella dovuta carburazione.
Oggi pomeriggio, alle 17:30, presso il Saloncino del teatro, il solito piacevolissimo incontro con gli attori, che si ripresenteranno sul palco stasera alle 21 e domenica pomeriggio, alle 16, per la terza e ultima replica.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Sabato 12 gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]

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