martedì 8 gennaio 2013

SICUREZZA. INTERVIENE EDOARDO FANUCCI

MONTECATINI. Invio in allegato quanto di seguito descritto:
1) una breve e schematica riflessione personale sulle vicende che stanno interessando il nostro territorio
2) un documento sul tema della sicurezza elaborato nel corso delle primarie per la candidatura in Parlamento (30.12)
Edoardo Fanucci
1.
Negli ultimi mesi, il nostro territorio è stato protagonista di fatti di cronaca particolarmente efferati. La violenza dei crimini ha colpito la sensibilità dell’opinione pubblica e aumentato la legittima richiesta di sicurezza. Il timore delle persone sul tema è reale, e per questo merita soluzioni all’altezza.
La crisi economica che l’Italia sta attraversando rischia di acuire il malessere sociale e di provocare una nuova criminalità. La risposta della Politica deve essere ferma e tempestiva, in modo da fronteggiare la questione con la serietà necessaria.
Le forze dell’ordine, nonostante i continui tagli in arrivo dal governo centrale, svolgono ogni giorno il proprio ruolo con impegno e competenza: le Istituzioni hanno il dovere di non abbandonarle, perché soltanto in questo modo si possono prevenire i crimini e si può assicurare alla giustizia chi non rispetta le regole.
Per questo motivo abbiamo accolto con soddisfazione l’annuncio che il Responsabile Sicurezza del Partito Democratico, l’onorevole Emanuele Fiano, sarà a Pistoia nelle prossime settimane per un incontro con i cittadini e con gli operatori del settore. Questa occasione sarà il primo passo per ricercare, tutti insieme, risposte concrete al problema, in modo da restituire alle nostre famiglie la serenità che meritano.

2.
Il tema dell’incertezza e dell’insicurezza della propria condizione di vita attraversano la società occidentale e quella italiana da molti anni. È in questo contesto difficile che va inserita una seria riflessione programmatica sulla questione della sicurezza.
Ritengo di debba partire dall’esempio di quegli amministratori locali di centro- sinistra che, capaci di interpretare con coerenza le richieste dei loro concittadini, hanno saputo attuare, rispettando i principi fondamentali di convivenza civile, politiche di sicurezza efficaci e comprensibili, raccogliendo consenso e autorevolezza.
Anche a partire da queste buone pratiche amministrative, il Partito Democratico ha da tempo proposto una politica della sicurezza articolata su due direttrici fondamentali:
1. la conferma della centralità costituzionale della competenza esclusiva dello Stato in materia di pubblica sicurezza e la costruzione di un sistema integrato di sicurezza con un forte ruolo degli Enti locali;
2. una chiara suddivisione dei compiti, per garantire funzionamento, qualità e dignità delle forze dell’ordine.
In questi anni i tagli pesantissimi al comparto sicurezza e difesa, al sistema degli Enti locali e l’incapacità del Governo di produrre una riforma della giustizia nell’interesse dei cittadini hanno rappresentato un danno sociale dai risvolti negativi incalcolabili. È sulla base di queste due matrici, convinti che si debba ribadire un’idea di sicurezza come diritto di libertà, il nostro partito ha elaborato un progetto di riforma a cui dovremo, nel corso della prossima legislatura, dar seguito con il massimo impegno.

Un sistema integrato di competenze:
una grande alleanza tra Stato e Comuni

Il Pd ritiene necessario un maggior impegno dell’Italia per attuare le decisioni assunte a livello europeo: soltanto con la cooperazione e l’integrazione tra gli stati membri è possibile intervenire in modo efficace per prevenire e contrastare la criminalità organizzata e il terrorismo. La condizione essenziale di sicurezza: una grande alleanza tra Stato e Comuni. La sicurezza non è costituita più soltanto dall’adozione di misure di prevenzione e repressione dei reati: comprende la tutela dell’interesse generale alla incolumità delle persone, la salvaguardia dei beni e il diritto di vivere in un ambiente civile e decoroso. Tutte queste legittime istanze riunite rappresentano oggi “il diritto alla sicurezza” e necessitano di una regolamentazione uniforme su tutto il territorio nazionale. Ordine pubblico e pubblica sicurezza sono materie di competenza esclusiva dello Stato. Funzioni e compiti relativi a queste due materie riguardano le misure preventive e repressive finalizzate al mantenimento dell’ordine pubblico, alla sicurezza delle istituzioni, dei cittadini e dei loro beni.
Il Pd ritiene che tutti i soggetti istituzionali debbano essere coinvolti per evitare sovrapposizione e confusioni di ruoli che nel tempo hanno peggiorato la sicurezza dei cittadini, l’efficienza degli interventi delle forze dell’ordine e delle polizie locali: l’obiettivo è costruire un sistema integrato di sicurezza, che funzioni sul modello dei Patti per la Sicurezza, introdotti nel 2006 dal Governo Prodi.
Il coordinamento tra le competenze nazionali, regionali e comunali è garantito da prefetti e questori. I Sindaci – interlocutori politici diretti dei cittadini, nel quadro dei poteri che la Costituzione assegna loro – presidiano il sistema di sicurezza sociale dei territori amministrati, garantendo il decoro urbano, la fruibilità degli spazi, la riqualificazione degli spazi pubblici degradati, l’illuminazione, la mobilità da e verso gli spazi pubblici, nonché il rispetto dei regolamenti e delle ordinanze comunali soprattutto attraverso la direzione della polizia locale, primo anello di congiunzione tra cittadini ed Enti locali.
Anche i cittadini devono ovviamente fare la loro parte proseguendo la virtuosa opera di quei comitati che, da tempo, in diverse parti del nostro Paese, portano avanti il loro impegno per la solidarietà e per il decoro urbano e che vanno incentivate dagli Enti Locali. Ma per chiedere partecipazione civica ai cittadini la politica deve fare il primo passo.
Il Pd, nel solco del dettato dell’articolo 54 della nostra Costituzione, ritiene necessario lavorare affinché nella politica e nella amministrazione della cosa pubblica si affermi un nuovo modello di rigore e di sobrietà.
Un esempio virtuoso è dato dalle Regioni e dai Comuni che, in collaborazione con le strutture sanitarie, svolgono una funzione fondamentale di prevenzione e cura del disagio sociale. La diffusione del consumo di sostanze stupefacenti e bevande alcoliche, soprattutto tra la popolazione più giovane e tra i minorenni – nonché di fenomeni di bullismo – crea un crescente allarme sociale. In questo senso è necessario attuare ogni misura per prevenire e contrastare questi fenomeni con adeguati interventi volti soprattutto a sensibilizzare e informare i cittadini.
Per questo proponiamo che lo Stato, in accordo con le autonomie locali, adotti un Piano nazionale per finanziare le iniziative delle Regioni e dei Comuni in materia di prevenzione e assistenza sociale contro il consumo di droga, di alcool, la prostituzione e lo sfruttamento minorile. Per vivere in città più sicure servono più mezzi per garantire l’ordine pubblico ed allo stesso tempo investimenti per informare ed educare, per offrire più frequenti occasioni di socializzazione e di interazione urbana tra le persone, garantendo maggiori servizi e disinnescando ogni possibile consolidamento di area di conflittualità urbana.

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[Martedì 8 gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]

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