sabato 7 settembre 2013

BERTINELLI RAGAZZO-SINDACO O SINDACO-RAGAZZO

di FELICE DE MATTEIS

Qualche appunto sulle mille incertezze di un Sindaco fin troppo sicuro di sé

PISTOIA. Noi non conosciamo Simona Laing, riconfermata nella carica di dirigente delle farmacie comunali.
Neppure conosciamo i nominativi di coloro che si sono proposti, con relativi curricula, a prenderne il posto. Neppure conosciamo il perché di questa stupida manfrina che il ragazzo-Sindaco ha messo in atto, visto che se la Sig.ra Laing aveva ben operato non c’era bisogno di aprire un bando e tanto meno c’era bisogno di scomodare, in ossequio alla trasparenza formale, professionisti allettati da una già scontata riconferma.
Mentre il Sindaco-ragazzo si diverte con i suoi puzzle, pretende piste ciclabili dove non sono fattibili, pensa di poter dirigere senza sapere ed offre prove di incontinenza verbale a più riprese (perfino in Consiglio), Pistoia sta aspettando i risultati dello scandalo chiamato Untouchables, gli esiti del Cip e Ciop (l’asilo Lager) e le responsabilità amministrative che ne debbono necessariamente scaturire.
Il Sindaco-ragazzo si limita a spostare un dirigente a sovraintendere la futuribile raccolta della immondizia porta a porta, togliendolo dal suo incarico istituzionale e si trastulla con il giocattolo Breda, in coma semi-irreversibile, con la Giusti per l’edilizia e i suoi cantieri bloccati e la conseguente perdita di posti di lavoro nonché con gli ingressi elettronici in Piazza Duomo, bisognosi di cure (e di soldi, nostri).
Questo ragazzo-Sindaco pensa forse di avere risolto il suo problema occupazionale, al pari di tanti suoi coetanei, facendo il Sindaco di Pistoia.
È vero, il pane è pane e non si può fare tanto gli schizzinosi: ma Pistoia comincia a essere stufa di macchinine da bambini fregate a Panorama, avvocati esterni che si arricchiscono perché l’Ufficio Legale, per quanto numeroso, ha necessità di professionisti esterni (sempre i soliti) e relative prebende e di persone che credono che comandare sia più facile che ubbidire, non comprendendo che la verità è l’esatto contrario.
Non si comanda per volontà di tessera o di partito, al quale poi, si debbono riconoscenza e favori.
Non si comanda se si viene da una scuola dove si ricevono ordini dalla cellula di Ponte alle Tavole, e non per propria capacità.
Quella che il ragazzo-Sindaco, per ora, sembra dimostrare di non possedere.
Allora vada a lavorare veramente o si rivolga a Papà ché un posticino glielo trova nelle sue cooperative nelle quali, guarda caso, anche la Fondazione Caripit ha deciso di investire, comandando, come si conviene a chi ha quattrini.
Questo ragazzo-Sindaco, prima di comandare ha bisogno di imparare a ubbidire.
Chi gliela darà una sculacciata?

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Sabato 7 settembre 2013 | 12:34 - © Quarrata/news]

5 commenti:

  1. Macchinine fregate a Panorama? O icché vor di' ???

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  2. L'analisi del sig. De Matteis è davvero centrata: ma cosa succederebbe se qualcuno che "insabbia" improvvisamente decidesse di "illuminare" i tanti scandali che opprimono Pistoia. Avremmo il default socio-politico di Pistoia? Vi immaginate possibile che il buon Berti-nelli, possa avere "aria" senza la retrovia che assicura un consenso frutto di tanta arretratezza culturale, umana e ideale che è davvero impressionante. Complimenti all'articolista. Io mi propongo per fare il "battuto" al sindaco, col battipanni della mia nonna!
    mDB

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  3. Amici di QuarrataNews. Seguo con diaria costanza la vostra produzione e non di rado il vostro lavoro mi ha permesso di informarmi in modo schietto e appagante, proprio quando la stampa cosiddetta ufficiale risultava manchevole. Da qualche giorno, però, rilevo che la vostra critica all'operato di Samuele Bertinelli e della sua giunta - con la quale (con la critica, non con la giunta) mi sono trovato concorde 9 volte su 10 - sta, permettetemi, davvero scadendo di livello. Almeno a partire da questo articolo http://quarratanews.blogspot.it/2013/09/bertinelli-ma-il-saggio-o-lomofobo.html, in cui, per contestare la scorretta condotta del sindaco nei confronti della vostra testata, avete scomodato aspetti e debolezze afferenti alla sfera privata in modo decisamente inopportuno. Adesso leggo di inviti all'esercizio della percossa (inviti retorici, certo, ma la dispensa delle parole è ampia, perché scegliere proprio quelle?). Vi prego di accettare questa mia sollecitazione come il consiglio di un lettore affezionato. La forza autolegittimante di chi si dice «la misura è colma, adesso alzo il tiro» è un demone pericoloso - soprattutto per chi ne è abitato. E spesso, in preda a questo demone, si finisce non con l'alzare, davvero, il tiro, ma con lo sferrare solo colpi bassi. Ciò che mi sembra stiate iniziando a fare.
    Buon lavoro.
    Massimo Baldi

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    1. Caro Baldi,
      prima di tutto grazie per la sua attenzione e per la sua affezione al blog: siamo onorati di sapere che trova quello che scriviamo interessante e capace di informare più di certa altra informazione.
      Su quanto, però, lei ci dice riguardo ad aspetti definiti ‘privati’ è importante che lei riconsideri la persona e la figura, come del resto è previsto dalla legge stessa e nella piena correttezza del mestiere che svolgiamo – pur se non facciamo testata come pretenderebbe il Sindaco.
      Le persone si dividono in pubbliche e private: e la loro vita è pubblica e privata.
      Ma chi appartiene alla prima delle due categorie (quella pubblica) non ha più (e non lo diciamo noi, ma il diritto in generale) una vita solo privata: tutto ciò che è connesso con un personaggio pubblico, diventa pubblico da sé e di per sé. Lei ne ha una prova certa allorquando dalle Procure escono registrazioni di conversazioni intime di personaggi noti: eppure, può esistere niente di più personale di questo aspetto (come la religione, l’alimentazione o quant’altro) nella vita di un individuo?
      Escono, certe cose, e finiscono sui giornali e in Tv. Affianco due personaggi di sponda opposta, per non essere accusato di partigianeria: Marrazzo e Berlusconi.
      Se Bertinelli non gradisce, ci dispiace molto. Se non gradiscono i suoi amici, ci spiace ancora.
      Per evitare questa possibilità c’è una via: scegliere di non essere personaggio pubblico.
      Se lo ricorda Bill Clinton? O pensi, ora, a come saranno rimaste sua moglie e sua figlia…
      “C’est la vie”, come si dice.
      Obiettivamente, dopo tanta filosofia dei diritti a tutti, mi aspetterei che il Sindaco facesse l’obbligo del suo dovere: che si decidesse a chiedere scusa a chi, quei diritti, competono per legge e per essere iscritto a un albo voluto dalla legge, non crede? In nome della coerenza che Samuele si pregia di asserire di possedere, ma di fatto smentisce ad ogni suo passo.
      Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
      Non sempre una cosa può piacere: ma non è detto che essa sia, solo per questo, ingiusta.
      Grazie ancora per l’attenzione.

      Edoardo Bianchini

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    2. Csro bianchini non ti conosco personalmente. Ma hai tutta la mia stima parli molto chiaramente sostieni i tuoi argomenti con fatti inconfutabili e dai finalmente della libera informazione se anche tanti altri molto più noti giornalisti di testate importanti avessero un po' del tuo coraggio il popolo italiano capirebbe chi ci ha ridotto così Grazie

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