lunedì 11 giugno 2012

ABETONE. ROSSI E LA REGIONE SBAGLIANO A VOLER ACQUISTARE GLI IMPIANTI SCIISTICI


Netta presa di posizione delle associazione ambientaliste – Si spendono 40 milioni di € per questa operazione e non se ne trovano 700mila per garantire la Porrettana – In tempi di magra le risorse vanno utilizzate in maniera più logica e produttiva

PISTOIA-MONTAGNA. Ha perfettamente ragione il sindaco di Sambuca Pistoiese: l’impegno della Regione di acquistare gli impianti sciistici dell’Abetone costituisce uno spreco inaccettabile di risorse pubbliche che impedisce al resto della Montagna pistoiese di poter contare sul sostegno della Regione per la soluzione dei gravissimi problemi di cui soffre.
Ci domandiamo anche come sia possibile che Rossi trovi oltre 40 milioni di euro per acquistare gli impianti sciistici e non trovi 700.000 (settecentomila) euro per assicurare il servizio ferroviario sulla Porrettana.

La Regione ha già avuto un occhio di riguardo per gli imprenditori dello sci abetonese finanziando generosamente i loro investimenti negli impianti. I cittadini toscani, attraverso i fondi pubblici, hanno già dato abbastanza per questo settore, ora questo deve procedere con le proprie gambe, se le ha.
Noi crediamo che la Montagna Pistoiese debba puntare su una strategia diversa ed opposta a quella del turismo bianco, che debba investire fondi privati e pubblici sulla valorizzazione del suo enorme patrimonio naturale che è, in gran parte, fruibile nelle condizioni in cui esso si trova, senza bisogno di opere infrastrutturali costosissime e di grande impatto ambientale, come sono gli impianti di risalita dello sci.
Purtroppo sono state fatte negli anni scorsi delle scelte politiche tragiche per le sorti della nostra montagna: anni fa gli Amministratori dei Comuni montani sono insorti contro la sola ipotesi di aggregare l’Appennino pistoiese al Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano; ricordiamo perfino delle interrogazioni parlamentari contrarie a questa ipotesi; la Provincia di Pistoia non ha avuto il coraggio di istituire il Parco delle Limentre, benché avesse impegnato, su questo, ricerche, incontri pubblici, progetti e risorse economiche (1,5 miliardi di lire). Fu il Comune di Sambuca, a pochi mesi dalle elezioni comunali, a puntare i piedi e buttare a monte un lavoro di anni, mentre l’amministrazione comunale di Pistoia aveva già dato il suo assenso.
La struttura sociale ed economica della Montagna Pistoiese è oggi ancora di più in sofferenza, proprio per quegli errori, per la miopìa degli amministratori e per l’opposizione insensata delle categorie ad alta influenza elettorale, come quella dei cacciatori.
Più che mai nella attuale situazione di gravissima crisi economica generale, occorre avere il coraggio di cambiare radicalmente obbiettivi e strategie, guardando ai territori italiani, europei e mondiali, che hanno puntato sull’ambiente, sul patrimonio culturale e storico-architettonico della montagna con risultati economici e sociali concreti e, soprattutto, durevoli.
Circolo Legambiente di Pistoia
WWF Pistoia
Viva la Porrettana viva
Lista civica ecologista Per un’altra Pistoia
[comunicato]
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[Lunedì 11 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

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