Netta presa
di posizione delle associazione ambientaliste – Si spendono 40 milioni di € per
questa operazione e non se ne trovano 700mila per garantire la Porrettana – In
tempi di magra le risorse vanno utilizzate in maniera più logica e produttiva
PISTOIA-MONTAGNA. Ha perfettamente ragione il sindaco di
Sambuca Pistoiese: l’impegno della Regione di acquistare gli impianti sciistici
dell’Abetone costituisce uno spreco inaccettabile di risorse pubbliche che
impedisce al resto della Montagna pistoiese di poter contare sul sostegno della
Regione per la soluzione dei gravissimi problemi di cui soffre.
Ci domandiamo
anche come sia possibile che Rossi trovi oltre 40 milioni di euro per
acquistare gli impianti sciistici e non trovi 700.000 (settecentomila) euro per
assicurare il servizio ferroviario sulla Porrettana.
La Regione ha già
avuto un occhio di riguardo per gli imprenditori dello sci abetonese
finanziando generosamente i loro investimenti negli impianti. I cittadini
toscani, attraverso i fondi pubblici, hanno già dato abbastanza per questo
settore, ora questo deve procedere con le proprie gambe, se le ha.
Noi crediamo che
la Montagna Pistoiese debba puntare su una strategia diversa ed opposta a
quella del turismo bianco, che debba investire fondi privati e pubblici sulla
valorizzazione del suo enorme patrimonio naturale che è, in gran parte,
fruibile nelle condizioni in cui esso si trova, senza bisogno di opere
infrastrutturali costosissime e di grande impatto ambientale, come sono gli
impianti di risalita dello sci.
Purtroppo sono
state fatte negli anni scorsi delle scelte politiche tragiche per le sorti
della nostra montagna: anni fa gli Amministratori dei Comuni montani sono
insorti contro la sola ipotesi di aggregare l’Appennino pistoiese al Parco
Nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano; ricordiamo perfino delle
interrogazioni parlamentari contrarie a questa ipotesi; la Provincia di Pistoia
non ha avuto il coraggio di istituire il Parco delle Limentre, benché avesse
impegnato, su questo, ricerche, incontri pubblici, progetti e risorse
economiche (1,5 miliardi di lire). Fu il Comune di Sambuca, a pochi mesi dalle
elezioni comunali, a puntare i piedi e buttare a monte un lavoro di anni, mentre
l’amministrazione comunale di Pistoia aveva già dato il suo assenso.
La struttura
sociale ed economica della Montagna Pistoiese è oggi ancora di più in
sofferenza, proprio per quegli errori, per la miopìa degli amministratori e per
l’opposizione insensata delle categorie ad alta influenza elettorale, come
quella dei cacciatori.
Più che mai nella
attuale situazione di gravissima crisi economica generale, occorre avere il
coraggio di cambiare radicalmente obbiettivi e strategie, guardando ai
territori italiani, europei e mondiali, che hanno puntato sull’ambiente, sul patrimonio
culturale e storico-architettonico della montagna con risultati economici e
sociali concreti e, soprattutto, durevoli.
Circolo Legambiente di Pistoia
WWF Pistoia
Viva la Porrettana viva
Lista civica ecologista Per un’altra
Pistoia
[comunicato]
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[Lunedì 11 giugno
2012 - © Quarrata/news 2012]
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