PISTOIA. Riceviamo e
pubblichiamo la seguente nota del Sap di Pistoia, seguita dal comunicato
odierno della segreteria nazionale relativo ai tagli del Governo.
Dopo che la Segreteria Provinciale
di Pistoia ha denunciato pubblicamente lo stato della reale situazione,
qualcosa si sta muovendo.
Alcuni esponenti
politici di riferimento sembrano essersi svegliati dal profondo torpore nel
quale erano rimasti dal giorno in cui denunciammo sulla stampa l’intenzione del
Governo a non mantenere l’impegno sottoscritto per il trasferimento nel “Nuovo
Polo della Sicurezza” di Pistoia.
Sappiamo
che non c’è nessuna possibilità che vengano stanziati ulteriori fondi oltre a
quelli già destinati per la locazione degli immobili di Questura, Polizia
Stradale e Prefettura.
Nel centro
del potere decisionale, forse, non hanno pensato e considerato che il Comune di
Pistoia, quale proprietario dell’immobile che ospita la Polizia Stradale ,
obbligatoriamente dovrà adattare il canone locativo per renderlo adeguato agli
attuali standard economici e per renderlo sicuro come previsto dalle norme
vigenti.
Lo stesso
centro del potere decisionale avrà sicuramente valutato che la Provincia di Pistoia,
che attualmente concede in uso gratuito alcuni depositi, in attesa del
trasferimento nella nuova sede, dovrà anch’essa obbligatoriamente richiedere
una corresponsione economica per l’uso degli stessi.
Se a
quanto sopra, aggiungiamo la necessità di pagare una nuova locazione per nuovi
Uffici dove spostare l’Ufficio Immigrazione ed il relativo Archivio…
Per non
parlare dei lavori di adeguamento agli standard di sicurezza che la proprietà
dell’immobile di via Macallè, dovrà eseguire, che certamente si ripercuoteranno
sui costi del rinnovo del canone di locazione…
Il SAP è
certo che le prospettive ribadite e nuovamente prospettate nelle ultime ore a
coloro che possono concretamente cambiare la definitiva decisione del Governo,
siano percorribili solo con l’impegno e l’interesse costante al raggiungimento
dell’obiettivo, dimostrando che la vera politica non è fatta solo di parole.
Il Segretario Provinciale
Andrea Carobbi Corso
SPENDING
REVIEW O IL GIOCO DELLE TRE CARTE
DEL
DIPARTIMENTO DELLA PS
Ieri
pomeriggio presso il Dipartimento della P.S., in previsione dell’incontro che
si sarebbe
dovuto
tenere in data odierna con il Ministro e che invece è stato rinviato
probabilmente a venerdì prossimo, si è tenuta una riunione nel corso della
quale l’Amministrazione ha voluto illustrare le linee di intervento con le
quali starebbe predisponendo un piano di razionalizzazione della spesa in funzione
della famigerata spending review, ossia della “revisione della spesa”.
Nel corso
dell’incontro, nonostante a domanda specifica sia stato risposto che non vi
fosse
alcuna
indicazione precisa sulla somma da “risparmiare”, l’Amministrazione ha
sciorinato una serie di dati relativi a chiusure e accorpamenti di uffici con
cui si è autonomamente prefissata l’obiettivo di risparmiare circa 65 milioni
di euro.
Detti
risparmi, a suo dire, sarebbero così ripartiti:
- 56
milioni per mancata assunzione di 1.500 unità del ruolo tecnico;
-
riduzione del 20% del parco auto da concretizzare nell’arco di dieci anni (2%
in meno per
ogni
anno);
-
accorpamento della Direzione Centrale dell’UCIS e della Scuola Superiore di
Polizia rispettivamente con la Direzione Centrale della Polizia Criminale
(DCPC) e con la Direzione Centrale per gli Istituti d’Istruzione;
- chiusura
di tutte le articolazioni periferiche della Polizia Postale e delle
Telecomunicazioni fatta eccezione le 26 sedi in cui insiste la Direzione
Distrettuale Antimafia – DDA - (cancellazione di ben 97 uffici periferici);
- chiusure
di circa 15 distaccamenti della Polizia Stradale e di altrettante Sezioni
Polfer;
- chiusura
delle Sezioni sommozzatori, cinofili, tiratori scelti;
- chiusura
di 27 Squadre nautiche.
A tutto
ciò, ovviamente, si aggiunge la “spada di Damocle” anzi la “ghigliottina di
Maria
Antonietta”
della Ministra Cancellieri relativa alla chiusura di 17 Questure.
La cosa
che è apparsa subito strana alle scriventi Organizzazioni è stato il clima di
totale
incertezza
e di assoluta dichiarata ignoranza sull’entità della somma con cui il Dipartimento
della P.S. dovrebbe contribuire all’insieme del “pacchetto” da presentare sull’altare
della spending review e, ancor più anomala è apparsa la totale mancanza di
conoscenza di come starebbero affrontando tali “risparmi” le altre Forze di
polizia. Anche per non arrivare, noi, a tagliarci tutto e gli altri a darsi solo
una limata alle unghie.
Una cabina
di regia unica, almeno sui tagli da dare alla sicurezza, sarebbe stata quanto
mai
opportuna.
Per le
modalità e i contenuti, senza sottacere i tempi con cui tutto è avvenuto, le
scriventi O.S. si sono dichiarate contrarie a questo tipo di impostazione,
ritenendo assolutamente sbagliato il metodo e il merito della proposta
presentata in quel contesto.
E ciò
anche in considerazione del fatto che, per quanto risulta alle scriventi
OO.SS., al
Ministero
dell’Interno (quindi a tutti e tre i Comparti: Dipartimento della P.S., dipartimento
dell’Amministrazione
Civile e Vigili del Fuoco) sarebbe stato chiesto di contribuire al processo di spending
review per una somma pari a circa 23 milioni di euro.
Attesa l’asserita
mancanza di qualsivoglia indicazione da parte del Ministro circa l’entità del risparmio
al riguardo, delle due l’una: o, il Dipartimento pecca di eccesso di zelo,
soffrendo della sindrome del primo della classe (e questo la storia ci ha
insegnato che non sempre paga, anzi); ovvero, la stessa Amministrazione, in
nome del rigore della spending review, in realtà, vuole cogliere la palla al
balzo per portare avanti tutti quei progetti (da noi sempre avversati) di “epurazione”
dei presidi di polizia sul territorio e quindi della sicurezza dei cittadini e
dei diritti del personale, anziché procedere a tagliare i ridondanti posti di
funzione, laddove ce ne sono troppi. E questi, sicuramente, non sono nella periferia
e nei presidi, ma al Centro del Dipartimento. Tale progetto, sicuramente
alternativo a quello che vorrebbe offrire l’Amministrazione al Ministro, ricondurrebbe
il nostro Dipartimento - che oggi si presenta con una testa enorme e
sproporzionato rispetto al resto del corpo - ad un organismo più bilanciato e
sostenibile.
Il
sospetto è legittimo.
Così come
è legittimo il suo alimentarsi, atteso che se da un verso ci sono stati forniti
dei dati prettamente numerici, dall’altro, ci sono stati nascosti nel merito.
Un esempio
per tutti: quali risparmi si otterrebbero dalla chiusura delle articolazioni
della Polizia Postale? Zero, esattamente zero euro. Di conseguenza, la chiusura
delle sue articolazioni corrisponde unicamente ad una logica organizzativa
degli Uffici e non ad economie alcune!
Dietro a
quegli sterili numeri, però, ci sono persone, uomini e donne, famiglie,
cittadini, realtà territoriali spesso estremamente difficili che non possono
essere affrontati solo con una logica ragionieristica, sempreché questa, poi,
sia effettivamente chiesta.
Per questi
motivi le scriventi Organizzazioni hanno detto no all’Amministrazione e solleciteranno,
insieme a tutte le altre rappresentanze che hanno a cuore le sorti della
sicurezza di questo Paese e dei diritti dei lavoratori che la garantiscono, il
Ministro dell’Interno affinché sul tema ci sia un confronto leale e aperto,
anche su quali sono le reali esigenze di razionalizzazione e gli obiettivi da
raggiungere. Ma, soprattutto, invocheremo a gran voce la necessità di
salvaguardare l’impianto del modello di sicurezza e la sua efficienza così come
disegnato dalla legge 121/81.
Ai
“brontotecnocrati” del Dipartimento mandiamo a dire: il gioco delle tre carte è
troppo
vecchio
per non essere noto, ma è anche offensivo se si pensa di rifilarlo ai
poliziotti.
Roma 6
Giugno 2012.
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì
6 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.