«Lo diciamo da persone di sinistra, che vogliono e
sperano che la sinistra si rinnovi veramente e sia in grado di entrare in
sintonia con i veri bisogni della gente»
PESCIA-PROVINCIA. L’associazione Pescia Democratica scende in
campo in maniera molto critica nei confronti del Pd-casta e scrive:
Abbiamo letto sulla stampa locale le dichiarazioni di
Consiglieri Regionali del Pd e dei Sindaci di Borgo e Monsummano sempre del Pd che
si “proclamavano sorpresi ” dalla soppressione da parte della Regione Toscana
delle Stazioni Fs di Borgo a Buggiano e Serravalle P.se e di conseguenza hanno,
ognuno per il proprio ruolo, protestato contro la Regione Toscana che è
governata dallo stesso loro partito che a loro avviso avrebbe preso questa
decisione “a loro insaputa”.
Lasciamo stare le battute sulla prassi ormai
consolidata del “a mia insaputa”, ma francamente viene da sorridere quando
persone elette nelle Istituzioni chiamano alle azioni di protesta di piazza
quegli stessi cittadini che li hanno votati. La prima cosa da pensare è che
loro nelle Istituzioni non hanno saputo svolgere quel compito di difesa e
tutela delle prerogative del territorio dove sono stati eletti nelle file del
partito Democratico.
Ma se il Pd ha un’idea di governo del territorio e su
questa idea chiede il consenso ai cittadini, come si può pretendere che la
gente faccia poi distinzioni tra le decisioni del Pd regionale, provinciale e
comunale? Quanti Pd esistono? Questo giochino a cui assistiamo in questi giorni
è lo stesso che ha portato la provincia di Pistoia e in particolare la
Valdinievole in una situazione di declino socioeconomico sicuramente tra le più
gravi della Toscana. E dire che questo territorio ha espresso persone che hanno
ricoperto ruoli apicali: Presidenti di Regione, Consiglieri regionali,
Assessori Reg.li nonché vari Parlamentari. Com’ è stato possibile che dopo aver
governato interrottamente la Provincia di Pistoia e la maggior parte dei Comuni
a partire da quello di Pistoia-Capoluogo il nostro territorio sia ridotto in
questo stato e dimostri ancora una volta di non avere peso politico specifico
nelle scelte strategiche regionali?
Fotografiamo per un momento la situazione della nostra
provincia in alcuni settori, con particolare riguardo alla situazione della
Valdinievole:
- declino della Breda e crisi sistemica della piccola e media impresa dell’indotto;
- mancato investimento nell’economia turistica con i progetti di rilancio delle Terme di Montecatini e del Parco di Pinocchio di Pescia sostanzialmente al palo;
- crisi del settore florovivaistico con il Centro di Commercializzazione dell’Italia centrale (Comicent: di proprietà della stessa Regione Toscana) ridotto ormai a mercato marginale;
- sistematica distruzione dell’Ospedale di Pescia con la numerosa soppressione di servizi e specialità sanitarie, in attesa di un fantomatico nuovo ospedale che i sindaci hanno promesso ma che tutti sanno non verrà mai realizzato, in un contesto regionale dove non c’è una Asl che non sia in deficit;
- disintegrazione della Comunità Montana per manifesto malgoverno, con operazioni tipo la CII di Campo Tizzoro attualmente commissariata per deficit multimilionario (maggiore di 4 Mil/€).
Ma non sarà che tutto questo è avvenuto, nel completo
silenzio del centrodestra, perché questa classe dirigente che ha governato e
governa il nostro territorio ha pensato solo a perpetuarsi al potere, senza
avere come finalità centrale l’interesse pubblico, i problemi reali della gente
e delle comunità amministrate, guardando solo ed esclusivamente le proprie
aspettative di carriera?
Lo diciamo da persone di sinistra, che vogliono e
sperano che la sinistra si rinnovi veramente e sia in grado di entrare in
sintonia con i veri bisogni della gente: questa è una Casta che ha fatto il suo
tempo e deve essere messa in condizioni di non nuocere ancora a Pistoia e alla
Valdinievole in particolare.
Associazione
Pescia Democratica
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[Giovedì 18 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]
Qualche anno fa, alla Regione Toscana, l'attuale PD e l'attuale PDL votaro compatti e insieme la Legge che aumentava l'organico del consiglio regionale di 15 consiglieri o onorevoli come molti si fanno chiamare.
RispondiEliminaE' difficile pensare che quel voto fu dato nell'interesse dei cittadini.