MONTALE-PIANA. Sul fronte dei rifiuti, in Toscana sembra davvero andare “tutto
bene”: il trend delle Rd (raccolte
differenziate) è positivo anche se – sostiene
l’assessore regionale – “... ancora molto
c’è da fare” (vedi).
I dati però non sembrano darle ragione:
infatti, mentre lei vanta per il 2011 una percentuale di Rd del 42,2%, la legge
ha fissato un livello del 65% al 31.12.2012 (quindi fra appena 85 giorni). L’assessore
sostiene comunque che anche il trend
di produzione dei rifiuti è positivo: infatti rispetto al 2010 c’è una
sostanziale riduzione del 5,6%.
Sorge spontanea allora la domanda sul perché –
ovvero per nascondere quali interessi – il
contestato Pir (Piano Interprovinciale Rifiuti chiaramente inceneritorista e non certo orientato al recupero di materia) fondi
il suo “assetto gestionale/strategico” su previsioni che, a fronte di questi
dati, appaiono categoricamente, così assolutamente sbagliate.
Nel Pir dell’Ato Centro si parla di uno
scenario “ottimizzato” che basa le sue previsioni su una costante e
inarrestabile crescita della produzione dei rifiuti pro/capite: addirittura nel
piano si prevede che al 2021 vi sia una produzione annuale di Rsu di 713 Kg
pro/capite! Ciò è quindi un parametro smentito dall’esperienza, perché in
controtendenza rispetto ai dati che la stessa Bramerini vanta per l’anno 2011
che ha visto calare la produzione pro/capite da 670 Kg a 630, quindi con un
calo di -5,6%.
Perché allora si vuole raddoppiare l’inceneritore
di Montale, che tanti disastri sta compiendo nel territorio?
Quali rifiuti si vogliono bruciare negli
inceneritori previsti dal contestato Piano? Adesso ci soffermeremo su un altro
argomento: gli investimenti finanziari.
L’assessore, nella sua intervista,
vanta finanziamenti a carico della Regione Toscana (quindi soldi nostri) di ben
8 milioni di € per incentivare acquisti
verdi, definendo tale azione una “...tappa
decisiva per lo sviluppo del riciclo”. Bramerini, tace però sulla
circostanza che il Pir prevede che gli investimenti per lo sviluppo della
filiera dell’incenerimento (vero obiettivo del Piano) ammontino a oltre 236 milioni
di €! Tutti “soldi nostri” ovviamente
e, per come vanno le cose in Italia, sicuramente destinati a crescere assieme
al malaffare e alla corruzione che sempre si trascinano dietro queste opere (vedi).
I fatti
(così ci hanno insegnato), contano più delle parole, anche se queste son belle e rassicuranti (perché usualmente
faziose e intrise di retorica).
Se la Regione Toscana punta davvero sulla
politica delle 3R (Recupero, Riciclo e Riuso), deve abbandonare la strada dell’incenerimento
tout court e imboccare quella più
virtuosa del risparmio dei soldi pubblici e delle risorse, prima fra tutte la
salute degli abitanti della Piana. Le parole dei politici toscani che, predicano
gli ottimi risultati raggiunti nell’ambito delle Rd e dell’impegno ad
accrescere lo sviluppo del “riciclo di materiali” suonano di circostanza,
perché puntualmente smentite dagli atti e dalle scelte che, diversamente,
portano avanti solo faziosità e reticenze necessarie alla necessaria propaganda
utile a incantare i creduloni dabbene,
avviando così quella che si prospetta un’ennesima squallidissima campagna
elettorale.
Comitato per la chiusura
dell’inceneritore di Montale
[comunicato]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 5 ottobre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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