venerdì 5 ottobre 2012

RACCOLTA DIFFERENZIATA. LE DOPPIE VERITÀ DELL’ASSESSORE BRAMERINI


MONTALE-PIANA. Sul fronte dei rifiuti, in Toscana sembra davvero andare “tutto bene”: il trend delle Rd (raccolte differenziate) è positivo anche se – sostiene l’assessore regionale – “... ancora molto c’è da fare” (vedi).
I dati però non sembrano darle ragione: infatti, mentre lei vanta per il 2011 una percentuale di Rd del 42,2%, la legge ha fissato un livello del 65% al 31.12.2012 (quindi fra appena 85 giorni). L’assessore sostiene comunque che anche il trend di produzione dei rifiuti è positivo: infatti rispetto al 2010 c’è una sostanziale riduzione del 5,6%.

Sorge spontanea allora la domanda sul perché – ovvero per nascondere quali interessi – il contestato Pir (Piano Interprovinciale Rifiuti chiaramente inceneritorista e non certo orientato al recupero di materia) fondi il suo “assetto gestionale/strategico” su previsioni che, a fronte di questi dati, appaiono categoricamente, così assolutamente sbagliate.
Nel Pir dell’Ato Centro si parla di uno scenario “ottimizzato” che basa le sue previsioni su una costante e inarrestabile crescita della produzione dei rifiuti pro/capite: addirittura nel piano si prevede che al 2021 vi sia una produzione annuale di Rsu di 713 Kg pro/capite! Ciò è quindi un parametro smentito dall’esperienza, perché in controtendenza rispetto ai dati che la stessa Bramerini vanta per l’anno 2011 che ha visto calare la produzione pro/capite da 670 Kg a 630, quindi con un calo di -5,6%.
Perché allora si vuole raddoppiare l’inceneritore di Montale, che tanti disastri sta compiendo nel territorio?
Quali rifiuti si vogliono bruciare negli inceneritori previsti dal contestato Piano? Adesso ci soffermeremo su un altro argomento: gli investimenti finanziari.
L’assessore, nella sua intervista, vanta finanziamenti a carico della Regione Toscana (quindi soldi nostri) di ben 8 milioni di € per incentivare acquisti verdi, definendo tale azione una “...tappa decisiva per lo sviluppo del riciclo”. Bramerini, tace però sulla circostanza che il Pir prevede che gli investimenti per lo sviluppo della filiera dell’incenerimento (vero obiettivo del Piano) ammontino a oltre 236 milioni di €! Tutti “soldi nostri” ovviamente e, per come vanno le cose in Italia, sicuramente destinati a crescere assieme al malaffare e alla corruzione che sempre si trascinano dietro queste opere (vedi).
I fatti (così ci hanno insegnato), contano più delle parole, anche se queste son belle e rassicuranti (perché usualmente faziose e intrise di retorica).
Se la Regione Toscana punta davvero sulla politica delle 3R (Recupero, Riciclo e Riuso), deve abbandonare la strada dell’incenerimento tout court e imboccare quella più virtuosa del risparmio dei soldi pubblici e delle risorse, prima fra tutte la salute degli abitanti della Piana. Le parole dei politici toscani che, predicano gli ottimi risultati raggiunti nell’ambito delle Rd e dell’impegno ad accrescere lo sviluppo del “riciclo di materiali” suonano di circostanza, perché puntualmente smentite dagli atti e dalle scelte che, diversamente, portano avanti solo faziosità e reticenze necessarie alla necessaria propaganda utile a incantare i creduloni dabbene, avviando così quella che si prospetta un’ennesima squallidissima campagna elettorale.
Comitato per la chiusura
dell’inceneritore di Montale
[comunicato]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 5 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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