ROMA. Su sollecitazione degli
operatori del settore, tra cui gli impiantisti della montagna pistoiese, l’On.
Caterina Bini ha presentato un’interrogazione e sta predisponendo anche un
emendamento, rispetto alla questione della normativa sugli impianti a fune.
Risulta
infatti, allo stato attuale, una discordanza fra la normativa europea del
settore e quella nazionale, che si riflette anche in una forte disomogeneità
tra i vari territori italiani ed, in particolare, fra le regioni a statuto
speciale e le altre. In estrema sintesi, mentre la normativa nazionale del 1985
applica il concetto di “tempo di vita tecnico” dell’impianto, fissando scadenze
ben precise in relazione alla tipologia di impianto;
la direttiva europea del
2000 supera questo concetto, definendo la “vita tecnica” dell’impianto in
rapporto all’effettivo utilizzo e usura, per cui l’utilizzo intensivo e non
corretto degli impianti e il non rispetto dei criteri europei di sicurezza può
accorciare la durata della “vita tecnica”, mentre al contrario il sotto
utilizzo e la corretta applicazione della normativa europea vigente può
allungare la vita tecnica dell’impianto.
“L’attuale
situazione di disomogeneità ed incertezza ha riflessi importanti sugli
investimenti degli operatori del settore e anche sulla loro competitività -ha
dichiarato l’On. Caterina Bini -Provvedere a regolari e periodiche revisioni è
una cosa, dover ristrutturare completamente un impianto concluso il “tempo di
vita tecnico”, senza poterne valutare neppure l’effettiva necessità, è un investimento
molto più oneroso.”
Con l’interrogazione, già calendarizzata in Commissione trasporti
per la prossima settimana, la parlamentare ha dunque chiesto al Ministro se ci
sia la volontà di uniformare la disciplina degli impianti a fune, per poter
valutare e definire correttamente la sicurezza degli impianti, in rapporto all’effettivo
utilizzo e stato di usura degli stessi. Inoltre, in attesa dell’adeguamento
normativo e nel rispetto delle esigenze di sicurezza degli utenti, è stato
richiesto se si possa comunque procedere ad una ulteriore proroga dei termini
di “scadenza” degli impianti.
[comunicato
on. caterina bini]
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[Giovedì 4 luglio 2013 | 17:52 - © Quarrata/news]
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