domenica 1 dicembre 2013

MANCANO I SOLDI, MA LA LEGNA NON SI VENDE


di FELICE DE MATTEIS

Alle Regine cataste invendute nonostante le richieste di chi voleva acquistarle

LE REGINE. Voci autorevoli riportano che i sonni di Frau Merkel, di Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea, di Barroso, Presidente della Commissione Europea, del F.M.I., della Bildelberg (con Monti e Letta) e della Trilaterale, siano turbati dalla importantissima disputa sulle primarie del Pd che si svolgeranno l’8 dicembre e che condizioneranno l’avvenire mondiale e soprattutto europeo.
Anche la piccola Pistoia risente a strascico di questo importantissima disputa fra Renzi, Civati e Cuperlo ed ovviamente gli insignificanti problemi del territorio passano in second’ordine dinnanzi a questo “epocale” accadimento.

I padroni del vapore locale, tutti Pd (D = democristiani) sono impegnatissimi sulle loro “cose di casa” ed il comune cittadino deve quindi accontentarsi della normale amministrazione in attesa del prossimo sole dell’avvenire.
Per il momento accontentiamoci del freddo e dei mezzi per combatterlo: chi usa il gas metano, chi il pellet, chi vorrebbe usare la legna, primario mezzo di riscaldamento per tante abitazioni, specialmente in montagna. Perché in montagna la legna ci sarebbe, a costo giusto e messa in vendita dalla ex Comunità Montana, fatta fallire volutamente per scopi più che chiari e passata nelle sue funzioni alla Provincia.
A fronte di un patrimonio di svariati milioni di euro della ex C.M., fra i quali anche i B.I.M. mai riscossi dai Comuni Montani per l’incuria dei loro primi cittadini, la Provincia ci annuncia che ha dovuto fare fronte a €. 136.528 per debiti fuori bilancio accumulati dalla ex Comunità Montana.
In compenso, ad oggi, sono giacenti in località Le Regine, sotto la neve, oltre 600 metri di legna invenduta, nonostante la domanda di acquisto rivolta da molti cittadini entro il termine del 31 maggio 2013, domanda alla quale non è stata data risposta.
Seicento metri di legna (cinque/sei quintali al metro di faggio – quindi ottima legna) a circa €. 34,00 al metro. I conti fateli voi.
Un altro sperpero amministrativo che si va ad assommare agli altri; un introito che viene meno e che ci induce a chiedere come siano stati utilizzati i dipendenti della ex Comunità Montana, passati alle dipendenze della Provincia.
Chi è il responsabile della forestazione e chi il responsabile alla vendita di un bene – la legna – che avrebbe potuto produrre un utile e quindi sgravare la Provincia?
Perché le domande di acquisto effettuate dal 1° al 31 maggio sono state solo parzialmente evase?
Siamo consapevoli che questo è un problema da poverelli e che se vincerà uno della triade di cui sopra (Renzi, Civati e Cuperlo), legna a iosa gratis per tutti, magari con il Berlusca a spaccarla perché affidato ai servizi sociali della Provincia.
Potrebbe essere una idea, però. Il Berlusaca in Montagna a svolgere lavori socialmente utili, ve lo immaginate? Il Sindaco Danti, ne siamo certi, chiederebbe subito alla Regione finanziamenti a fondo perduto per calamità naturale!
La gioventù ribelle del 68 urlava al potere: «le nostre risate vi seppelliranno!».
I figliocci di quel potere, però, non fanno affatto sorridere.
Fanno solo rabbia, e tanta.

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[Domenica 1° dicembre 2013 | 17:50 - © Quarrata/news]

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