Il Segretario provinciale commenta la
difficile situazione del partito – Durezza nei confronti dei franchi tiratori
che hanno silurato Prodi – Un centrosinistra da “far west” – «Facciamo diventare i problemi un’opportunità»
Marco Niccolai |
PISTOIA. Il segretario provinciale del Pd Marco Niccolai, aprendo i lavori della
direzione provinciale del Pd svoltasi nei giorni scorsi, ha analizzato le
ultime difficili fasi che hanno riguardato il Partito Democratico.
“Il Partito Democratico – ha affermato Niccolai – si trova al punto più
difficile della sua giovane vita, un momento arrivato quando con le elezioni di
febbraio ci siamo trovati ad affrontare una possibile e concreta prospettiva di
governo. Le ambiguità non risolte nel Pd, forse dovute ad un dibattito interno
focalizzato sulla scelta dei vari candidati e ben poco sulla linea politica in
tutti questi anni, hanno portato ad un autentico disastro.”
Niccolai ha ripercorso la convulsa fase post elettorale, partendo dalla
proposta Bersani di governo di cambiamento principalmente indirizzata al
Movimento 5 Stelle: “È stato chiaro, visti i toni ed i contenuti usati nelle
consultazioni in streaming con Bersani, che al movimento Cinque Stelle non
interessa produrre il cambiamento, sennò avrebbero accolto l’invito di Bersani
a misurarsi sulle cose concrete e sui contenuti innovativi che avevamo
delineato negli otto punti. Collaborando con il Pd avrebbero definitivamente
archiviato la stagione del berlusconismo, invece sono stati i più grandi
alleati di Berlusconi, assegnandogli nuovamente, grazie al loro atteggiamento,
un ruolo importante.”
Dopo aver analizzato la scelta del Presidente Napolitano di non inviare
Bersani alle Camere e la vicenda della candidatura di Franco Marini, Niccolai è
stato particolarmente duro verso i 100 franchi tiratori che hanno affondato la
candidatura Prodi: da questa vicenda “emerge un centrosinistra dove la regola è
il far west ed i franchi tiratori hanno questa gravissima responsabilità.
Dunque la vicenda pone un tema sul nostro stare insieme: se viene decisa anche
a maggioranza una posizione nei nostri gruppi e poi ognuno decide di
comportarsi come meglio crede, su cosa si fonda il nostro stare insieme? Siamo
un gruppo di liberi pensatori o persone che sono leali ad un progetto ed alle
regole minime dello stare insieme? La democrazia si fonda sul principio di
maggioranza; un partito si fonda sulla lealtà e sul rispetto reciproco, che
quei franchi tiratori hanno dimostrato di non avere. Nel prossimo congresso non
dovremo confrontarci solo sui candidati segretari ma sull’Italia e sul partito
che abbiamo in mente.”
Ricordato che l’attuale legge elettorale crea ingovernabilità e che dunque
va cambiata, Niccolai è intervenuto anche sul Governo Letta. Su esso Niccolai
afferma che “il Pd risponde non alla richiesta di un governissimo ma ad un
appello del Presidente della Repubblica, che chiama tutti ad assumersi la
propria responsabilità di fronte ai cittadini e a dare un governo che affronti un
delicatissimo passaggio storico, non solo una congiuntura, di fronte alla quale
un perdurante stallo è la risposta peggiore. L’impegno di Napolitano per il
Governo, secondo me, nasce dalla consapevolezza che un Parlamento incapace di
dare un Governo al Paese dopo 60 giorni dalle elezioni e nella gravissima
situazione che stiamo vivendo rischia di gettare nuovo discredito sulla
credibilità delle Istituzioni democratiche e di aggiungere nuova polvere ad una
polveriera di esasperazione sociale come l’Italia.”
Niccolai fa poi un invito: “Il cambiamento si misura non genericamente ma
sulle cose concrete. Misuriamo in quella compagine di governo le nostre
proposte per arrivare ad un cambiamento non di parole ma di concretezza.
Nessuno è depositario del cambiamento e dunque tutti si devono misurare sui
problemi. Sfidiamo tutti a farlo. Il Presidente del Consiglio indirizza la
politica del Governo: dovrà mostrare bene al Paese le nostre volontà di
cambiamento, portando gli altri a misurarsi su esse.
Cosi dovrà essere per i ministri Pd. Portiamo avanti a viso aperto le
nostre proposte e costringiamo tutti a misurarsi su esse, nel segno del
cambiamento qui e ora. Lanciamo questa sfida. Il cambiamento non può più
attendere.”
Niccolai ha concluso la sua relazione con un auspicio: facciamo “diventare
i problemi un’opportunità: fare in modo che l’azione del Governo possa essere
efficace nell’affrontare i temi della crescita e cosi togliere un po’ di
pressione a quella “pentola a pressione” che sta diventando l’Italia; svolgere
una fase congressuale nazionale, che si aprirà con la prossima riunione dell’assemblea
nazionale, che rilanci il perché e rinsaldi il senso dello stare insieme come
democratici.”
[comunicato ufficio stampa pd
pistoia]
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[Giovedì 2 maggio 2013 | 08:51 - © Quarrata/news]
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