SERRAVALLE-CASALGUIDI. Il prossimo Consiglio Comunale di
Serravalle P.se, in programma il 20 maggio 2013, sarà chiamato a votare un ordine del giorno per l’istituzione di un
registro amministrativo e di un regolamento delle unioni civili e delle
convivenze con il quale si vuole legittimare
il rapporto tra individui di sesso diverso o dello stesso sesso che non siano
legati da vincoli giuridici.
La proposta è stata
sollevata dal consigliere Roberto Daghini del gruppo “Centrosinistra per
Serravalle”(Fds).
Lo scopo di questo è
soltanto di sollevare un problema politico agli organi istituzionali italiani,
dal momento che l’istituzione di questa particolare anagrafe sulle convivenze
non ha alcun peso né effetto giuridico.
In provincia di
Pistoia a oggi è adottato dai comuni di San Marcello, Pistoia, Lamporecchio e
Massa e Cozzile.
“La speranza che
anche in Italia, come già succede in gran parte dell’Europa, si possa arrivare
a breve a una legge che regolarizzi in modo serio la convivenza tra due persone
a prescindere dal sesso. Si tratta di una scelta di civiltà che non va
assolutamente contro nessuno, ma legalizza uno stato di fatto presente in molti
giovani di oggi, a cui si deve dare la possibilità di scelta con regole certe”.
Roberto Daghini
ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIERE
ROBERTO LIDO DAGHINI
PREMESSO
che la Costituzione
Italiana all’art. 2 recita “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si
svolge la sua personalità”, e all’articolo 3 che “tutti i cittadini hanno
pari dignità sociale, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di
religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”;
PRESO ATTO
che la Costituzione
all’articolo 29 afferma che la Repubblica riconosce i diritti della famiglia
come società naturale fondata sul matrimonio e che quindi la creazione di un
nuovo status spetta al Parlamento e all’azione del Legislatore e non all’amministrazione
comunale;
VALUTATO
che è però dovere
politico e morale del Comune combattere sia la discriminazione e la
diseguaglianza di trattamento dei cittadini e delle cittadine anche con
azioni di sostegno all’approvazione di una legislazione nazionale che ne
riconosca la parità, davanti alla legge, così come stabilito dall’articolo 3
della Costituzione Italiana, sia varare strumenti al fine di promuovere pari
opportunità per le unioni civili senza distinzioni di sesso nell’ambito degli
strumenti amministrativi prevedendo anche forme di tutela per quelle fondate
su rapporti solidaristici di mutua assistenza;
CONSIDERATO
che anche nel
territorio di Serravalle P.se le unioni civili rappresentano un elemento non
più sottovalutabile di caratterizzazione civica e civile della nostra
popolazione;
VISTA
la sentenza della
Corte Costituzionale n. 138 del 2010, “l’art. 2 della Costituzione dispone
che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia
come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e
richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica,
economica e sociale. Orbene, per formazione sociale deve intendersi ogni
forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il
libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una
valorizzazione del modello pluralistico. In tale nozione è da annoverare
anche l’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone
dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente
una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti
stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e
doveri”;
IMPEGNA
il consiglio
comunale di Serravalle Pistoiese – ad intervenire presso gli organi
legislativi affinché vi sia un adeguamento delle norme nel rispetto dei
principi costituzionali sopraindicati – ad istituire e regolamentare un
elenco delle unioni civili da tenersi presso un apposito ufficio comunale
fermo restando che tale elenco non avrà alcuna relazione o interferenza con i
registri anagrafici e distato civile o alcuna connessione con l’ordinamento
anagrafico o di stato civile;
Serravalle 11 maggio 2013
Roberto
Lido Daghini
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[Giovedì 16 maggio 2013 | 09:18 - © Quarrata/news]
Oh daghini ma con tutti i problemi che ha il Comune ti preoccupi delle unioni di fatto e degli omosessuali? ma per favore pensate a spendere bene meglio e in modo trasparente i soldi dei cittadini...
RispondiEliminaDa inserire nella sezione risposte.
RispondiEliminaCaro Gabriele,
come saprai le amministrazioni comunali hanno poca manovra di azione, anzi ti posso assicurare noi stessi ci sentiamo molte volte frustrati perché a causa di leggi e norme assurde siamo impossibilitati a agire.
Non ci sarebbe stato bisogno di varare registri di coppie di fatto (non solo per omosessuali) se i Governi nazionali precedenti come è avvenuto in gran parte dell’Europa avessero legiferato in merito.
C’ è in gioco la qualità e le aspettative di vita comune di milioni di persone, a cui dare risposte.
Roberto Daghini