di
Edoardo Bianchini
Se Sabrina Sergio Gori finirà assessore
a San Marcello non farà che seguire le orme di Aldo Morelli assessore al Comune
di Fabbriche di Vallico – Le assurde storie di due politici ‘in trasferta’ perché
militanti nell’Anci e nell’Uncem? – Mandiamo per sempre a casa chi ha terminato
il proprio mandato
SAN MARCELLO. Non avessi mai raccolto la notizia di Alessandro Tonarelli
sulla Nazione – quella che dà l’ex-Sindaco di Quarrata, Sabrina Sergio Gori,
come possibile assessore pescato dalla signora Cormio, neo-Sindaca di
San Marcello –, non sarei entrato in un vero e proprio pozzo di sconforto.
Verso le 15 del pomeriggio ho avuto una telefonata un po’
carbonara, che mi rivelava certi segreti nessi di politica e di potere.
Sono rimasto un po’ stordito: ma poi, stasera, lo sono
rimasto ancora di più quando ho letto il commento che l’amico e collega Mauro
Banchini ha lasciato sul mio post e che, comunque, debbo riportare per intero:
Anch’io, sanmarcellino di nascita e di cuore – scrive Mauro
–, mi auguro che il mio amico Alessandro Tonarelli abbia raccattato una notizia
“farlocca”.
Mi auguro infatti che per trovare un bravo assessore davvero
esterno, il neo-sindaco di San Marcello non debba chiamare, da un altro
territorio, un ex sindaco.
Troppo forte la tentazione di pensare che le si voglia
subito trovare un’altra sistemazione forse anche per mantenere la carica di
vicepresidente vicario in Anci Toscana.
Certo così non è perché Sabrina ha una sua splendida
professione – è medico – e può benissimo vivere senza la politica. Dunque mi
auguro che la notizia sia “farlocca”.
Non entro nel merito della persona (che peraltro ho anche
stimato), ma se il mio amico Alessandro avesse ragione, sarebbe davvero triste:
un nuovo colpo alla credibilità del ceto politico. Anche locale.
Quello che mi era stato detto durante la telefonata, è
esattamente ciò che l’amico Mauro ha scritto nel commento, con quelle righe
finali che parlano tristissimamente di «un nuovo colpo alla credibilità del
ceto politico. Anche locale».
Purtroppo devo dire – e me ne rincresce – che, di esempi di ‘sistemazione’
per un ‘politico dismesso’, questo di Sabrina Sergio Gori non sarebbe affatto l’unico,
a Pistoia.
Ne conosco un altro, piuttosto brillante, nella persona di
Aldo Morelli, ex-Presidente della Provincia di Pistoia ed ex-Sindaco di
Lamporecchio, al quale è toccato (ma si fa solo per dire…) di dover lavorare in
trasferta, facendo il “pendolare della politica”.
Il dottor Morelli, infatti, è – udite udite – “assessore
alla programmazione e ai fondi comunitari” del Comune di Fabbriche di Vallico, in
provincia di Lucca: una popolazione residente di ben 524 abitanti, di cui 258
maschi e 246 femmine; neppure una farmacia nel comune; neppure una banca; una sola
scuola materna per l’infanzia e una elementare appena. Confini di Fabbriche di
Vallico: i Comuni di prima corona (immediatamente confinanti) di Borgo a
Mozzano, Gallicano, Pescaglia, Vergemoli.
In pratica – e mi perdonino gli abitanti di quel Comune dell’area
montana del Serchio – un deserto che tiene in piedi una macchina comunale
con annessi e connessi, costino pur poco quanto vogliamo.
Aldo Morelli, quindi, si parte da Lamporecchio o da Pistoia
per andare lassù a fare le sue funzioni di assessore, o piuttosto per garantirsi
i requisiti necessari e sufficienti a mantenere la sua carica di rappresentante
regionale Uncem, l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (Link: http://www.uncemtoscana.it/home/home.aspx)?
A questo punto credo che l’unico vero slogan valido, in
questo universo inamovibile di Pd delle garanzie, sia proprio il titolo di
questo post: Una vita per la politica, la politica per una vita.
E credo che l’unico consiglio buono per i giovani sia quello
– se hanno ambizioni di fare carriera – di provare a salire su questa barca che
garantisce, a chi ha dedicato la vita alla politica, di avere la politica a
disposizione per tutta la vita – sempre, ovviamente, che sia, in qualche modo,
fortunato, benvisto e coccolato a dovere, come gli esempi sopradetti.
Se Alessandro Tonarelli avrà ragione e Sergio Gori verrà
scelta dalla Cormio, non ci sarà scampo: saremo dinanzi all’ennesima
dimostrazione del fatto che, per rimettersi, questo Paese non ha bisogno di
Mario Monti né tantomeno di Bersani e collegati, ma di un miracolo divino e
dell’unico trattamento di cura possibile: quello radicale riservato a Sodoma e
Gomorra.
Mandiamo per sempre a casa chi ha terminato il proprio
mandato. Tornino a lavorare.
O sarà tutto inutile.
Per altre informazioni sui legami Quarrata-San Marcello, si
veda il seguente link sul blog di Andrea Balli: http://andreaballi.blogspot.it/2012/05/da-sindaco-di-quarrata-assessore-al.html.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 17 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]
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